Ribellione e karaoke al terzo live di X Factor
La puntata a tema, dedicata alla musica ribelle, sancisce l’eliminazione di Gaetano. La prossima settimana la gara entra nel vivo con una doppia esclusione
Ieri sera, sul palco del Teatro Repower, il terzo live di X Factor 2023 ha portato la musica ribelle. Il vero ribelle della puntata a tema, però, ha provato a farlo il pubblico da casa alla fine della prima manche, quando ha spedito al ballottaggio gli Stunt Pilots, poi salvati dai giudici ai danni di Gaetano. La diretta, come al solito, è stata divisa in due parti: la prima caratterizzata da esibizioni non troppo entusiasmanti, la seconda di livello più alto. Nel mezzo i superospiti Colapesce e Dimartino: impeccabili.
I giudici al tavolo non sembrano ancora entrati del tutto in clima gara, in alcuni i casi i complimenti appaiono un po’ esagerati, come quando Morgan descrive la versione di Generale di Angelica Bove descrivendola come la cover più bella che abbia mai ascoltato di Francesco De Gregori. L’ex membro dei Bluvertigo finora, insieme a Dargen D’Amico, è l’unico con ancora tre concorrenti in squadra, compresi gli Astromare, ieri sera messi difronte a una sfida quasi impossibile.
La serata si chiude con un interessante discorso “filosofico” – o sarebbe meglio scrivere “filologico” – sul termine Karaoke e la sua accezione negativa/positiva: Dargen e Morgan non si capiscono, Ambra e Fedez preferiscono non entrare nella discussione. Siamo però sicuri che il confronto si accenderà la prossima settimana. No, non ci riferiamo al fatto che X Factor si trasformerà in Hell Factor e ci saranno due eliminazioni. Stiamo parlando invece del superospite del quarto live: Morgan potrà finalmente incontrare Annalisa. Qualcuno ha detto duetto sulle note di Bellissima?
La prima manche del terzo live di X Factor
Siamo stati abituati a sentire pronunciata dai giudici e dai conduttori la fatidica frase “il pubblico da casa ha sempre ragione”, come i clienti dei ristoranti. Non è sempre vero, perché la versione punk rock degli Stunt Pilots sulle note di Nessuno mi può giudicare non è di certo la peggiore della prima manche del terzo live di X Factor. Almeno altri due artisti hanno fatto peggio.
SETTEMBRE rilegge a modo suo – e di Dargen – Girls Just Wanna Have Fun di Cindy Lauper eseguendo una cover “fluida”. La prima parte, non è proprio il massimo, meglio quando inserisce i suoi versi. Si tratta della sua esibizione meno convincente da quando è iniziato X Factor. Gli Astromare, non solo devono lottare contro il fantasma di Anna Castiglia, ma vengono messi davanti a una sfida difficilissima: suonare un pezzo dei Genesis. «Morgan, non è che se fai eliminare gli Astromare, poi ti restituiscono Anna Castiglia» scherza Dargen D’Amico commentando la sua assegnazione complicata. La risposta del pubblico, contro ogni aspettativa, è però arrivata. Per quanto riguarda l’esecuzione, non ci si può spingere oltre la sufficienza. Rusciranno a convincere definitivamente Morgan? Forse l’hanno già fatto.
Poco da dire sulle esibizioni di Matteo Alieno e Angelica Bove. Il primo esegue una cover degli Afterhours senza osare troppo e sfruttando al meglio la coreografia. Della seconda abbiamo già in parte scritto: Generale viene cantata con una partecipazione emotiva che colpisce i quattro giudici. Il momento storico che stiamo vivendo la avvantaggia e rende il rompersi della sua voce nei ritornelli un grido disperato contro la guerra.
La migliore esibizione della prima parte di show è quella di Maria Tomba. La cantante si cimenta in un sorprendente recitato sulle note di Sono un ribelle mamma degli Skiantos. Bella l’assegnazione di Fedez, altrettanto brava lei.
La seconda manche
La seconda manche del terzo live di X Factor parte con Gaetano che, purtroppo, non riesce a scrollarsi di dosso una rigidità dovuta all’età e alla timidezza, nemmeno con Born This Way di Lady Gaga. La tecnica e il timbro ci sono, il tempo pure: ha solo 16 anni.
Si prosegue con i Sickteens e la drama story con il loro giudice Morgan. Facciamo finta di voler credere al trucco della psicologia inversa. La band accetta la sfida Rebel Rebel di Bowie e la supera portando il brano nel proprio territorio: quello dei Finley, per dirla alla Fedez.
L’esibizione migliore della serata è quella di Sarafine, che distrugge, ricostruisce e rilegge Get Up, Stand Up, passando dal dub all’EDM, fino al trip hop. Lei è la più forte e lo dimostra cantando e performando come una popstar, esibendosi senza “tavolino” e station. Se si chiudono gli occhi, la sua produzione è sempre riconoscibile. Emozionante anche la cover di Compagno di scuola di Antonello Venditti portata al terzo live di X Factor da Il solito dandy. L’emotività è palpabile, così come i ricordi che attraversano la sua mente e la sua voce mentre canta. Si commuove e fa commuovere.
Niccolò Selmi e il karaoke
Sul finale di puntata di X Factor, poco prima dell’eliminazione di Gaetano, arriva l’unico momento in cui si è creata un po’ di discussione. Si tratta dell’esibizione di Selmi al quale Morgan assegna La libertà di Gaber. Niccolò la esegue con rispetto, forse troppo. Non enfatizza il recitato, ma canta con una leggerezza che è riuscita a coinvolgere il pubblico del Teatro Repower che lo ha accompagnato con le voci.
Dargen D’Amico, al momento di esprimere il suo giudizio, facendo riferimento ai visual con le parole del testo che comparivano alle spalle del concorrente, parla di karaoke. Morgan un po’ se la prende, sostenendo che utilizzare un termine del genere vuol dire screditare una buona esibizione. Tuttavia, il discorso fatto da Dargen era diverso, come abbiamo già scritto, filologico. Selmi non ha fatto una performance da annali di X Factor, eppure è riuscito a generare un sentimento di condivisione tra tutti i presenti. Gli stessi giudici si sono sentiti coinvolti: Ambra e Fedez hanno cantato con il pubblico, Morgan è andato in trance come era avvenuto durante Rebel Rebel dei Sickteens.
Questo senso di comunione generale Dargen cerca di spiegarlo risalendo al significato originario della parola Karaoke che in giapponese vuol dire “orchestra vuota”. Il suo tentativo di nobilitare un termine spesso utilizzato in modo dispregiativo riesce a metà, ma ci ricorda una cosa importante. In fin dei conti, la musica è condivisione, altrimenti che senso avrebbe?