X Factor 18 ai nastri di partenza: la stagione della maggiore età «senza sangue e arena»
Dal 12 settembre il talent torna su Sky Uno e Now Tv con una nuova giuria. Achille Lauro, Jake La Furia, Manuel Agnelli e Paola Iezzi presentano la stagione della maggiore età, quest’anno all’insegna della complicità con Giorgia alla conduzione e qualche novità nel regolamento
X Factor 18 avrà molto da dire e da riconquistare. Musica, intrattenimento, contenuti e originalità sono gli obiettivi che si è prefissata la nuova giuria. Sarà una prima volta per Giorgia, Achille Lauro, Paola Iezzi e Jake La Furia, guidati dall’unico che qualche edizione l’ha fatta e ha pure scovato dei talenti mondiali, su tutti i Måneskin. Le parole con cui Manuel Agnelli presenta la nuova stagione sono le più significative e quelle che tentano di inquadrare fin da subito l’anima del programma. La diciottesima stagione, quella della maggiore età, dovrà parlare prima di tutto di musica, senza conflitti.
«È difficilissimo rimanere seri di fianco a Jake. Il clima che si è creato tra noi giudici è la cosa bella di quest’anno e vorrei tentare di proteggerla anche nei live. Sangue e arena hanno rotto, non bisogna per forza scendere in volgarità mostruose. Mi sto divertendo come mai prima d’ora». Ci tiene anche a dire che il ventilatore che Jake La Furia si porta dietro al tavolo rischia di farlo rimanere senza voce, ma questo fa parte del gioco. «Sarà più difficile, ma sarebbe bello mantenere questo clima anche nelle fasi eliminatorie. Quando lavori a stretto contatto con i ragazzi poi è normale volerli difendere. Però è importante mantenere la complicità».
Quest’anno sembrano esserci cinque squadre e la quinta è proprio quella che comprende i giudici e la nuova presentatrice: «Siamo un team affiatato. Poi la bravura di Giorgia è sorprendente, ero molto curiosa quando ho saputo che avrebbe presentato lei. Tuttavia,il clima è stato l’elemento più inaspettato, perché non era scontato che fosse così disteso» racconta Paola Iezzi. Una complicità alimentata da piccoli gesti durante le registrazioni delle fasi di selezione, come un Achille Lauro che portava le paste per tutti.
Giorgia: la nuova presentatrice
Chi meglio può descrivere l’aria distesa che si è respirata finora all’Allianz Cloud, sede delle audizioni e dei bootcamp, se non chi l’ha vista dalla posizione privilegiata di presentatrice. «Gruppo migliore non potevo trovare. C’è un effetto band che mi piace molto» racconta Giorgia. E proprio su di lei, come ricorda scherzosamente Jake La Furia, si sono sprecati i commenti. C’è chi l’avrebbe voluta come giudice, data la sua enorme carriera: «Ammiro il coraggio di Lauro, Jake, Manuel e Chiara e la loro cura nelle scelte, io non sarei stata così brava. Avrei detto sì a tutti e mi avrebbero cacciata». Giorgia in versione presentatrice è forse una delle curiosità che il pubblico da casa non vede l’ora di soddisfare.
Per lei si tratta di una sorta di secondo tempo, stavolta con qualche responsabilità in più, dopo la co-conduzione all’Ariston. «Mi continua a fare impressione sentir ripetere che sono la presentatrice di X Factor. Non so perché è successo, mi sembra una follia. Sono una a cui piace mettersi in discussione, alle volte va meglio, altre peggio. Speriamo non sia questo il caso. Dopo l’esperienza con Amadeus, che mi ha fatto rendere conto quanto mi piacesse questa nuova attività, adesso bisogna vedere come me la cavo da sola. Ovviamente, prima di diventare una brava conduttrice, c’è tanto da imparare» spiega Giorgia. Vedendo uno spezzone della prima puntata delle audizioni, in onda questo giovedì, emerge la sua simpatia e il suo atteggiamento quasi materno con i concorrenti e i loro familiari. Il backstage sembra già il suo habitat naturale: «Dietro le quinte c’è tanto sentimento, non potevo non empatizzare».
Il discorso sulla musica
Dopo la vittoria di SARAFINE dello scorso anno, in questa edizione numero 18 di X Factor, l’originalità ha continuato a occupare un ruolo centrale nella ricerca dei talenti. L’estro e la sofferenza, come suggerisce Lauro, a discapito di tutto il resto. Bando alla forma è il mantra di Jake La Furia: «Vengo qua per dire quello che mi viene in mente, con schiettezza. Qualche volta è meglio dire le cose come stanno, piuttosto che fare un complimento di circostanza. Poi a me viene da prendere le cose con leggerezza». E a chi glie chiede del rap, dà una risposta non scontata: «Credo che per il rap sia complicato confrontarsi in un contenitore come X Factor che pretende anche altre cose. Ho cercato di trovare dei talenti con cui potessi lavorare a 360 gradi».
All’unicità fa riferimento Achille Lauro, il giudice sul quale ci sono più aspettative, soprattutto per la sua imprevedibilità. «Ho affrontato e affronterò il programma come la mia carriera: sovversivo e anarchico. Ho cercato ragazzi che escludessero qualsiasi logica di mercato, mi interessava l’unicità che è l’unica cosa che forse ti permette di vivere fuori da X Factor. Il nostro ruolo è accompagnare i talenti e non fare loro commettere errori. Sono un battitore libero» spiega l’artista.
Il tema su cui tutti i giudici tornano spesso è il “discorso sulla musica”. Manuel Agnelli è drastico: «Solo a X Factor si può parlare di musica, esprimere e far passare la propria visione». Più emotiva Paola: «Ero fan del programma perché è uno dei pochi dove si parla e si fa musica in modo autentico. Il discorso sulla musica mi ha sempre appassionato. Non è vero che annoia il pubblico, dipende da come si utilizza il linguaggio. X Factor va difeso perché parlare di musica è importante».
Le novità nel regolamento di X Factor 18 e la finale a Napoli
Oltre alla giuria e alla presentatrice, X Factor 18 si gioca la carta della novità anche nel regolamento. L’introduzione che entrerà subito in scena e verrà introdotta fin dalle audizioni è l’X Pass: un bonus che ricorda un po’ il Golden Buzzer di Italia’s Got Talent. In questo caso il potere è molto ridotto, il concorrente non va direttamente in finale. Non ci sarebbe gusto, ovvio. Il “potere speciale” potrà essere assegnato da ciascun giudice a un solo artista per essere sicuro di averlo in squadra per i bootcamp, senza rischiare di perderlo nella fase delle “figurine”.
Anche i bootcamp diventano ancora più piccanti: quest’anno le sedie a disposizione saranno solo quattro e non cinque come in passato. Per i quattro giudici è stato ancora più complicato. «Pensavo fosse più semplice. È diventato molto difficile dire, a parità di talento: “Non ti porto con me”» rivela Jake La Furia. L’altra grande novità, quella che bisognerà attendere di più, è la finale che quest’anno sarà all’aperto e non più all’Unipol Forum di Milano. Il prossimo 5 dicembre l’appuntamento sarà in Piazza del Plebiscito a Napoli. Ma la strada è ancora lunga. La festa di X Factor è appena inziata e, come si auspicano i giudici, speriamo resti tale.