Samuele Bersani presenta “Cinema Samuele”: «Pellicola a occhi chiusi»
Siamo stati alla conferenza di presentazione del nuovo album di Samuele Bersani, arrivato dopo una crisi creativa
“Cinema”, “un disco di”, sono le parole chiave che trovate nella copertina del tanto atteso ritorno di Samuele Bersani Cinema Samuele (Sony Music). E sono parole quasi antiche, oggi si guardano i film in streaming e le canzoni sono liquide. Già da questi indizi si capisce come Samuele veda un po’ il mondo di oggi: senza accusarlo ma con un occhio critico, e anche con un tocco di nostalgia.
Sentimento giustificato: un uomo e artista che proprio oggi ha compiuto 50 anni e ha tutti i diritti di fare dei confronti con il passato che diventa sempre più remoto, se lo contiamo attraverso i passi rapidissimi che la tecnologia ha fatto nella comunicazione e nell’intrattenimento.
Samuele Bersani lo abbiamo incontrato stamattina nelle viscere di un cinema, un multisala (a proposito di nostalgia, lui non ama i multisala ma si adegua), total look nero dal berretto portato al contrario – come nella bella cover disegnata da Paolo De Francesco – alle sneakers, e con una t-shirt dove s’intravedeva il nome di uno dei tantissimi registi amati da Bersani: Quentin Tarantino. Per inciso l’evento è stato a dir poco epifanico per noi giornalisti musicali, ci siamo per la prima volta ritrovati e rivisti – dal tempo di un lockdown – per una conferenza stampa.
Cinema Samuele è un ottimo ritorno alle grandi canzoni d’autore e non è stato un lavoro facile per Bersani arrivare a questo risultato. Questa “pellicola ad occhi chiusi” come ama definire l’intero lavoro, è stata concepita sull’orlo di una crisi d’ispirazione ed elaborata in due città differenti, prima Milano con la complicità di Silvio Masanotti e poi Parma, assieme a Pietro Cantarelli.
«In realtà la mia idea iniziale era di farlo nascere nell’isola di Ginostra», ammette Samuele, «ma dopo aver affrontato le sue salite impervie con i muli ed esserci accorti di essere in totale isolamento, i musicisti che erano con me sono scappati al secondo giorno. Così, con le scatole ancora imballate ce ne siamo andati e in quel preciso momento decisi che era assolutamente arrivato il momento che io mi chiudessi in un appartamento per scrivere e fare questo album. Sono andato ad abitare n un’appartamento in zona Ripamonti a Milano. Per altro tutto questo è successo in pieno lockdown: è stato un periodo strano, avevo peraltro una gamba immobilizzata e abitavo al terzo piano senza ascensore, ero davvero in isolamento!», ci sorride su Samuele al quale non manca mai una sana dose di ironia.
Cinema Samuele si snoda su dieci canzoni. Il singolo Harakiri lo avrete già sentito, e oggi abbiamo anche visto il video nato da una idea di Pacifico.
«Ho ricevuto degli inaspettati complimenti per questa canzone, mi hanno fatto davvero piacere, come per esempio da Cesare Cremonini che ho sempre stimato. Non è mai certo che se “scompari” dalla circolazione e non ti fai sentire con nuova musica per così tanti anni, poi la gente si ricordi davvero di te. Una delle cose che mi ha ferito abbastanza nel tempo trascorso dal precedente disco a oggi è stato quando le persone mi fermavano chiedendomi se avessi smesso di scrivere canzoni… E infatti nel libretto interno del disco ringrazio idealmente tutte le persone che non me l’hanno chiesto», ci racconta sorridendo Samuele.
Queste canzoni sono nate prima dalla musica poi è sono state costruite delle melodie con un cantato in finto inglese e alla fine sono state rifinite: «Sto pensando a un sistema per rendere pubbliche alcune di queste canzoni mentre le canticchio in un finto inglese…Non so che reazioni ci saranno».
Sono tante le canzoni davvero belle di questo album. Per Samuele una in particolare è “la pepita del disco” come la definisce lui: Il Tuo Ricordo.
«Non ho fatto circolare molto tra gli amici il disco prima di renderlo pubblico ma questa canzone che parla del presente che vince sul passato, l’ho voluta condividere con i fratelli D’Innocenzo. Adoro il loro modo di fare cinema e l’incipit di Favolacce è un capolavoro, magari decideranno un giorno di fare il video, mi piacerebbe».