Giolì & Assia: «I nostri live sono un autentico viaggio, come il nostro recente tour USA in van»
Abbiamo incontrato le due ragazze siciliane appena tornate dal loro recentissimo tour negli States e adesso tocca l’Europa con tappa finale al Fabrique il 28 novembre. Abbiamo parlato di grandi obiettivi, bambini prodigio e… di un bel piatto di pappardelle al ragù a Boston. Cose che succedono quando fai un coast to coast in van
Giorgia Lipari e Assia Nania sono oramai da tempo “amiche” di Billboard Italia. Le stiamo seguendo nelle loro tappe di crescita e ci piace il loro essere produttrici, polistrumentiste, cantautrici e dj, senza steccati di genere. Passando da produzioni puramente per il dancefloor come la loro ultimissima uscita Magnetic Field a tracce intrise di romanticismo (leggermente dark) in I Missed You Too. Peraltro Giolì & Assia, che si raccontano in questa intervista, fanno parte di quel ristretto numero di artisti italiani che sono in grado di organizzare un tour negli States senza necessariamente “cercare chirurgicamente” il pubblico italo-americano, ma andando a soddisfare l’esigente audience del Nord America, quando si tratta di show legati all’elettronica/dance.
E così dopo, Meduza e il progetto Anyma di Matteo Milleri dei Tale Of Us (anche loro spesso presenti negli States) ecco entrare di diritto nel gotha delle Benny Benassi proposte made in Italy in quel territorio, le nostre sicilianissime Giolì & Assia reduci del Resurrection Tour in alcune nelle maggiori città USA e del Canada. E adesso finalmente approdano in Europa con tappa attesissima da noi (e da loro) a Milano, al Fabrique il 28 novembre.
L’intervista a Giolì & Assia
Siete appena tornate dal vostro tour coast to coast negli Stati Uniti facendo anche tappa a Toronto. Siamo curiosi di avere una vostra impressione generale a caldo. Che tipo di pubblico avete trovato?
Giolì: Ovviamente è stata un’esperienza bellissima. Avevamo già fatto un tour negli USA nel 2021 e anche in quell’occasione sempre con il nostro van, ma per il nostro live Resurrection – che è da un intero anno che ci lavoriamo – oltre a noi al seguito c’era anche un track con la produzione. È sicuramente un sogno che si è avverato, nonostante questo sia solo un tassello di quello che noi vorremmo costruire nei prossimi anni. Anche grazie al supporto della nostra agenzia che cura il tour, la Wasserman.
Quali sono le vostre città nord americane preferite?
Giolì: New York, San Francisco, ma anche Vancouver… quasi tutte ma quest’anno ci ha particolarmente impressionato San Diego, che è stata l’unica data open-air. Comunque questo tour è stato anche un grande learning process. Perché nonostante ci siano dietro anni di progettualità, c’è sempre qualcosa che avremmo potuto fare diversamente…
Saranno successe cose particolari in questo viaggio in van coast to coast!
Giolì: Senza alcun dubbio, allora devo confidarti che noi amiamo sempre mangiare un buon piatto italiano, se lo troviamo! E poi il nostro eroe è stato il nostro driver americano, la persona più poliedrica del mondo.
Assia: Talmente indispensabile che ce lo portiamo anche qui in Italia e gli facciamo vivere l’esperienza live al Fabrique! Un giorno abbiamo avuto dei problemi di dogana tra USA e Canada, con il truck al nostro seguito, il nostro driver non si è perso d’animo e abbiamo risolto tutti i problemi giusto un ora prima di salire in scena a Toronto! Serve avere la persona giusta on the road, perché può sempre capitare di tutto. Come trovare un incredibile ristorante italiano a Boston, dove ho mangiato il miglior piatto di pappardelle al ragù in vita mia (ride, ndr)! Devo confidarti che se non mangio un buon piatto di pasta a rischio di non dormire tranquilla…
Viva le pappardelle! E non posso non chiederti anche del pubblico USA.
Giolì: Un pubblico bellissimo e ci sono anche dei “pazzi” scalmanati.
Assia: Devo dirti che non c’è un target preciso, per esempio abbiamo notato delle coppie sulla cinquantina, addirittura sulla sessantina! Mi piace ricordare due belle signore in età che ci hanno seguito per una parte del tour e noi alla fine le abbiamo anche invitate a salire sul nostro van!
Giolì: Senza dimenticarci dei bambini, in quelle location dove era possibile la loro presenza, ovviamente accompagnati dalle famiglie. Mi hanno colpito in particolare una bambina di 11 anni che è venuta da Denver e ci ha voluto incontrare di persona per salutarci, e poi l’entusiasmo di un altro ragazzino di Boston che ci ha fatto vedere dei video sul suo telefono dove ha una consolle e una strumentazione perfettamente in linea con la nostra e cantava sopra le nostre canzoni! E nell’occasione ha anche comprato uno dei nostri handpan. Devo dire che è molto fortunato questo 12enne ad avere dei genitori così, che credono in lui e lo stimolano a dar forma ai suoi sogni. Tutti i video che ci hanno fatto vedere i suoi genitori ci hanno emozionato un sacco, veramente.
Un tour del genere può solo aiutarci a far nostra quella positività, quella carica giusta per tornare in studio e produrre un nuovo album. Anche perché in tour sperimentiamo e verifichiamo la bontà di alcune intuizioni provate in studio.
Secondo me attraente a un pubblico trasversale di età perché nei vostri live trasmettete comunque un’idea di narrazione che ha un qualcosa di romantico che cattura e affascina.
Assia: A noi è sempre piaciuto far vedere la musica al nostro pubblico come un viaggio. Per questo abbiamo sempre cercato di fare nei nostri Diesis live (Diesis è la loro etichetta e questo è un formato disponibile su YouTube, ndr) questa sorta di… esperienza di viaggio che ovviamente lì è molto più facile realizzarla con l’ausilio di video.
Giolì: Chi ci segue sa che iniziamo i nostri video ancora con la luce del sole e finiscono al tramonto, i primi istanti della sera.
Assia: Quando siamo sul palco di una sala concerti poi cerchiamo di realizzare questo effetto con i nostri brani e la scaletta è concepita come un vero e proprio viaggio, con dei momenti di energia e poi di calma, per poi ripartire. Usando anche la strumentazione più adeguata per questi passaggi, dal pianoforte o alla chitarra per passare ai synth. Nelle liriche scriviamo cose in cui crediamo intimamente, spesso i nostri testi parlano di noi due, che siamo una coppia da anni oppure della paura della morte, o del desiderio di poter raggiungere l’eternità. Immaginiamo che siano temi che riguardano ogni persona.
Vi piacerebbe un giorno performare alla Sphere di Las Vegas? A Capodanno tocca a un italiano, Anyma con il suo show Genesyis che è sempre più amato nel mondo. Un bel risultato di cui andare orgogliosi!
Assia: Ma certo che ci piacerebbe, e siamo contentissimi che Matteo Milleri raggiunga un traguardo come questo. Se toccasse a noi? Cercheremo di portare un tocco della nostra umanità e performeremmo senza alcun dubbio anche con i nostri strumenti come il nostro handpan!
Giolì: Le protagoniste siamo sempre noi, con la nostra l’umanità, nonostante tutta questa iper tecnologia. E come dici tu, mescolare alla nostra performance una narrazione talvolta romantica.
Assia: Posso dirti un luogo dove davvero vorremmo un giorno portare il nostro show? È il teatro di Taormina in Sicilia.
Ah, che amate la vostra terra non c’è dubbio! Nei vostri video Diesis live si vedono spesso luoghi favolosi dalla vostra terra d’origine che è la Sicilia, dai calanchi del Cannizzola a Favignana, Vulcano… così tanta bella Sicilia da far innamorare di voi anche Dolce e Gabbana che vi ha chiamato per due recenti fashion week.
Giolì: Sì,cerchiamo di far trasparire in tutte le maniere le nostre origini e non manchiamo mai occasione di trovare anche location da sogno qui in Sicilia ma non solo. Noi sappiamo bene che le persone apprezzano l’autenticità. Le protagoniste siamo sempre noi, con la nostra l’umanità, nonostante tutta questa iper tecnologia. Tornando alla data milanese, ci saranno tantissimi nostri amici siciliani, anche perché non è così facile vederci qui in Italia ultimamente… (sorride, ndr)!
E adesso dopo gli USA il vostro tour tocca l’Europa con tappa finale qui a Milano al Fabrique il 28 novembre.
Assia: Noi ci teniamo tantissimo all’Italia! Ora, in questo momento, siamo tornati a casa per una breve pausa, noi viviamo a Castellammare del Golfo e siamo a due minuti di macchina da Scopello.
Parliamo del presente, avete fatto uscire da pochissimo questo brano da club molto interessante che si intitola Magnetic Field.
Giolì: Sì, eravamo titubanti a farlo uscire – sembra un brano perfetto solo per i nostri Diesis live – ma lo avevamo suonato praticamente in ogni DJ set e notavamo una risposta sempre più positiva della audience.
Assia: Secondo noi Magnetic Field è anche coerente con la futura seconda parte di Resurrection – che presto arriverà – perché la prima è stata molto più melodica, più drammatica, anche più rock e c’è un brano come Young Forever che è un po’ difficile da descrivere, una delle mie preferite, ma è difficile a questi violini poi nel troppo elettronico, comunque nel primo ci siamo un po’. E poi a dicembre uscirà l’ultimo atto di Resurrection I che è un po’ più vicinoai nostri standard elettronici, definiamolo “un inno alla gioia”ed è al momento la traccia che usiamo per chiudere tutti i nostri concerti. Ti spoileriamo il titolo! Gravity.