Le reazioni dopo “gli artisti che ci fanno divertire” di Conte
Durante la conferenza stampa di ieri, il Premier ha presentato il decreto Rilancio, lasciandosi scappare un’affermazione considerata da molti infelice
Ieri, mercoledì 13 maggio, è stato approvato il (tanto atteso) decreto Rilancio, il provvedimento da 55 miliardi di euro che prevede aiuti per l’economia e per le famiglie del nostro Paese, provati della pandemia da Coronavirus.
Lo ha comunicato ieri sera il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che – durante una conferenza stampa – ha esposto i punti principali di quello che è stato definito un provvedimento «pari a due leggi finanziarie». All’interno del suo discorso ai media (e all’intera nazione) Conte ha parlato anche dei fondi destinati alla cultura. Il tutto con una frase (considerata infelice da molti) che garantiva «un occhio di attenzione per i nostri artisti che ci fanno tanto divertire e appassionare».
Inutile dirlo. Su quel «che ci fanno tanto divertire» è scattato un putiferio. Soprattutto viste le numerose richieste di queste ultime settimane arrivate proprio dai lavoratori nel campo dell’arte, del teatro, della musica. Richieste di tutela delle situazioni lavorative delle numerosissime persone che lavorano dietro le quinte per la realizzazione di una pièce, di una tournée, di un progetto discografico e così via.
Tra tutti questi appelli ricordiamo, in ambito musicale, quello di oggi di Tiziano Ferro. L’artista – in diretta a Che Tempo Che Fa lo scorso 12 aprile -aveva espresso i suoi dubbi riguardo alla sua tournée programmata negli stadi italiani. «Io parlo per me, per la mia categoria, perché è l’unica che conosco e per tutti coloro che in migliaia hanno già comprato i biglietti. Abbiamo bisogno di sapere se si possono fare i concerti, abbiamo bisogno di risposte». Oggi Tiziano è tornato sull’argomento. Con serietà e decisione, con questo post.
Ha seguito tale richiesta di chiarezza anche Laura Pausini. Il 16 aprile ha infatti pubblicato sui suoi social un video messaggio dedicato proprio al Governo italiano. La sua attenzione era rivolta a «tutti i musicisti, gli autori, i DJ, i ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori specializzati, i professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali, tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento».
L’appello della Pausini (sostenuto dall’hashtag #seiconnoi?) è stato condiviso da moltissimi colleghi, tra i quali anche Vasco Rossi, Claudio Baglioni, Ivano Fossati, Jovanotti, Fiorella Mannoia, Ennio Morricone e Zucchero.
Ma cosa ha previsto il Premier per la cultura, all’interno del decreto Rilancio? «[…] Per gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che abbiano versato almeno 7 giorni di contributi nel 2019 arriverà un’indennità di 600 euro anche per aprile e maggio e creiamo anche un fondo cultura con 50 milioni di euro per il 2020, finalizzato a promuovere investimenti e altri interventi per la tutela, fruizione e valorizzazione e digitalizzazione del patrimonio culturale».
Le reazioni alla frase di Conte
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Roberto Razzini, Managing Director di Warner Chappell Music Italiana