Il Coronavirus è un virus che fa parte di una vasta famiglia di virus chiamata Coronaviridae. Il ceppo che ha causato la pandemia globale è il SARS-CoV-2, responsabile della malattia chiamata COVID-19.
Questa malattia è emersa per la prima volta nella città di Wuhan, in Cina, alla fine del 2019 e si è rapidamente diffusa in tutto il mondo, portando l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare lo stato di pandemia l’11 marzo 2020.
L’impatto del Coronavirus in Italia
L’Italia è stata uno dei primi e più colpiti Paesi occidentali dalla pandemia causata dal coronavirus. Il periodo più critico è stato tra febbraio e maggio 2020, quando il numero di contagi e decessi ha raggiunto livelli altissimi, soprattutto nelle regioni del nord, come Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
Le fasi della pandemia in Italia
Primi casi e “zona rossa” (fine febbraio 2020): Il primo grande focolaio si è verificato a Codogno, in Lombardia, e a Vo’, in Veneto. Il governo ha imposto misure restrittive locali per contenere la diffusione.
Il lockdown nazionale è avvenuto da marzo a maggio 2020. L’Italia è stato uno dei primi Paesi a imporre un lockdown totale (9 marzo 2020). Chiusura di scuole, negozi, uffici, e restrizioni agli spostamenti. Ospedali sotto pressione, con immagini drammatiche di terapie intensive sovraffollate.
Riapertura graduale e seconda ondata (estate-autunno 2020): Dopo un miglioramento in estate, i contagi sono tornati a salire in autunno.
Sono state introdotte misure come il coprifuoco e restrizioni a zone (gialle, arancioni, rosse). A partire da dicembre 2021, è iniziata la vaccinazione di massa, che ha ridotto i contagi e i decessi.
Successivamente, sono emerse varianti del virus (Delta, Omicron), portando a nuovi picchi e restrizioni mirate.
Fine dell’emergenza (2022-2023): Con l’aumento dell’immunità (naturale e vaccinale), il coronavirus è diventato meno letale. Nel 2022, l’Italia ha eliminato progressivamente le restrizioni, fino a dichiarare la fine dello stato di emergenza il 31 marzo 2022.
