Il K-pop indossa i jeans: la nuova collezione Calvin Klein con Jung Kook
La casa di moda lancia la nuova collezione primavera-estate 2024 con la star del K-pop e dei BTS come testimonial
Non è una novità, anzi a dire il vero, ormai è una consuetudine e un dato di fatto: il mondo culturale occidentale guarda all’Estremo Oriente. Una tendenza iniziata prima nel cinema e nelle serie Tv e che, da almeno cinque anni, ha letteralmente cambiato in connotati del mondo della moda.
Calvin Klein è tra i top brand che ha scelto di investire sul K-pop e che, con Jung Kook, global ambassador dallo scorso anno, si pone l’obiettivo di rendere ancora più sexy il mondo musicale e culturale sudcoreano. D’altronde, la casa di moda fondata nel dicembre del 1967 è sempre stata sinonimo di sensualità, e oggi lancia la collezione primavera 2024.
Calvin Klein certifica lo status di sex symbol globale di Jung Kook, immortalandolo nei luoghi simbolo di New York, tra cui l’iconica Grand Central Station. I ritratti scattati da Mert Alas sono una metafora dell’espansione culturale asiatica. Il K-pop abita in modo fisso le classifiche Billboard US, le canzoni influenzano la musica occidentale e si fondono con essa. Basti pensare proprio all’album solista di Jung Kook che ha duettato con una delle popstar simbolo degli Stati Uniti, Usher.
Calvin Klein detta da sempre le regole della sensuality
Molti associano Calvin Klein ai jeans e alle t-shirt, tuttavia la vera rivoluzione il brand l’ha realizzata attraverso l’intimo. Negli anni ’80, quando la frenesia dei jeans firmati era al suo massimo storico, la casa di moda introdusse una linea di boxer da donna di grande successo e una collezione di intimo maschile che modificò il mercato americano della biancheria intima da uomo. Di colpo non esisteva più il solo colore bianco, ma l’uomo poteva scegliere.
L’innovazione è andata sempre di pari passo con la “creazione” di veri e propri sex symbol, anche poco convenzionali. Il mondo del cinema è stato il primo a essere coinvolto e, tra le campagne storiche, è impossibile non ricordare quella del 1992 con protagonisti Kate Moss e Mark Wahlberg. Quest’ultimo era giovanissimo e la sua carriera era ancora in rampa di lancio: lo spot di Calvin Klein lo elevò a modello maschile di sensualità, nonostante le sue caratteristiche fisiche non fossero quelle tradizionalmente scelte dal mondo della moda. Wahlberg non rientrava infatti nei canoni di altezza tipici del fashion style dell’epoca. Da lì iniziarono i suoi primi progetti cinematografici importanti che spesso mettevano in risalto la sua mascolinità e il suo fisico, su tutti il capolavoro di Paul Thomas Anderson Boogie Nights (1997) in cui l’attore interpreta un pornodivo.
Il merito di Calvin Klein è sempre stato quello di mantenere l’equilibrio tra eleganza e sensualità. Lo stile minimalista, ma dettagliato, non è mai caduto nella pericolosa trappola della volgarità, pr riuscendo a mantenere il carattere distintivo di sensuality.
Calvin Klein, Jung Kook e la musica: la moda (e non solo) guarda a Oriente
Se la musica e il cinema guardano sempre di più all’Estremo Oriente, in particolare alla Corea del Sud, la moda tiene il passo. Se si dovesse ipotizzare il prossimo futuro, c’è una parola che riassume tutto: fluidità. Fluidità di genere nello stile, guarda caso una delle caratteristiche principale degli idol K-pop, fluidità di generi musicali – anche qui il K-pop insegna – e fluidità di generi cinematografici (qualcuno ha detto Parasite?).
Jung Kook ovviamente non è il primo artista musicale a diventare brand ambassador di Calvin Klein. Negli anni si sono succeduti nomi illustri, anche femminili come FKA Twigs, e italiani, per esempio BLANCO lo scorso anno. Guardando al mondo K-pop, dopo il 2021, anno in cui i BTS furono tutti e sette ambasciatori Louis Vuitton, anche accaparrarsi un solo artista è complicato e costoso. Questo vale per qualsiasi gruppo, ma soprattutto per i BTS: oggi ogni casa di moda ha un unico testimonial ed è diventato quasi impossibile riunirli. RM è legato a Bottega Veneta, Suga con Valentino, Jimin con Dior e J-Hope con LV. Eh sì, se non l’aveste ancora capito, Calvin Klein ha scelto Jung Kook.