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Mara Sattei: «Non ho vissuto una storia come quella raccontata in “Duemilaminuti” ma ho raccolto diverse testimonianze»

La cantante romana in gara al festival con un brano scritto da Damiano dei Maneskin su una donna che ha chiuso con una relazione tossica. La nostra intervista

Autore Silvia Danielli
  • Il28 Gennaio 2023
Mara Sattei: «Non ho vissuto una storia come quella raccontata in “Duemilaminuti” ma ho raccolto diverse testimonianze»

Mara Sattei, foto di Giuseppe Tricari

Mara Sattei è al suo debutto a Sanremo con Duemilaminuti, un brano firmato da collaboratori eccellenti. Damiano David dei Måneskin, che ha scritto il testo. «Mi ha contattata lui e mi ha detto che aveva scritto una canzone molto adatta a me e avrebbe avuto piacere a farmela ascoltare. Così ci siamo ritrovati in studio e abbiamo iniziato a lavorarci. Sono rimasta immediatamente colpita appena è partito il pezzo. Lui è stato super professionale e mi ha dato un sacco di consigli», ci racconta lei al telefono.

E poi suo fratello thasup e Enrico Brun alla produzione. «Abbiamo trovato subito un’intesa tra noi, un vero lavoro di squadra».

Per la prima volta Mara ovvero Sara (il vero nome è Sara Mattei) ha interpretato il brano scritto da qualcun altro. Racconta la storia di una donna che riesce a prendere coscienza di una relazione tossica e a liberarsene. «Non è stato di certo sminuente. È stata un’esperienza molto diversa a livello personale, anche perché Damiano ha scritto il brano dal punto di vista maschile e io l’ho rivisto».

Un’esperienza in qualche modo sminuente per te?

Assolutamente no. È stato semplicemente diverso, io rimango una cantautrice (il suo primo album Universo è uscito un anno fa).

Pensi che Damiano sia riuscito a raccontare bene questa relazione malata vissuta da una donna?

«Certo! È un tipo di dipendenza affettiva drammatica che può capitare a chiunque, sia maschio che femmina. Comunque Damiano ha dimostrato un’incredibile sensibilità ed è riuscito davvero a emozionare».

Ti è mai capitato di vivere una situazione del genere?

«Non a quei livelli. Mi sono sentita senza dubbio sminuita e ho avuto bisogno di chiedere una mano. Soprattutto sono ven a conoscenza di tante storie di persone amiche

Per la produzione Mara Sattei non hai dovuto discutere con tuo fratello?

«Assolutamente no, abbiamo una visione molto simile e mi fido sempre del suo punto di vista».

A casa anche i vostri genitori ascoltavano moltissima musica?

Eh sì, mia mamma ha sempre cantato. Mio padre ci faceva ascoltare molti generi diversi. Io e mio fratello ci scambiavano consigli.

Noemi sarà con te nella serata dei duetti…

Ci conosciamo da un po’ di tempo. Ci siamo sempre supportate e avevamo in mente di fare qualcosa insieme da tempo. Vogliamo unire i nostri mondi diversi.

Che cosa ti spaventa di più dell’esperienza all’Ariston?

Mah, un po’ tutto ma cerco di focalizzarmi sugli aspetti positivi. Cerco di non far prevalere la mia parte più emotiva ma di sicuro si vedrà sul palco dell’Ariston. Un po’ va anche bene! E poi le scale… una volta che sarò riuscita a farle andrà tutto liscio!

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