Torna OGR Club con Amalfitano e gli Elephant Brain
Il 19 Febbraio Torino sarà teatro di una celebrazione della cultura contemporanea, all’insegna della trasformazione e della fluidità
Torna OGR Club, l’evento organizzato alle OGR Torino – un hub di circa 35mila metri quadrati nel cuore di Torino – per accogliere i nomi del panorama musicale nazionale. Dai solchi dei vinili all’atmosfera intima del Duomo, dal 2017 l’hub torinese si conferma come spazio inclusivo e innovativo. Una celebrazione quotidiana della cultura contemporanea, all’insegna della trasformazione e della fluidità. Dove gli artisti incontrano il pubblico in una sala suggestiva senza palchi, dando vita un’esperienza unica nel suo genere. Le porte della location che ospiterà anche C2C 2023 si apriranno domenica 19 febbraio a partire dalle 20:30. L’ingresso sarà libero e gratuito fino ad esaurimento posti, basterà prenotarsi sul sito ogrtorino.it.
Ad aspettarvi all’apertura delle porte ci sarà il cantautorato colto e ironico tipico Gabriele Mencacci Amalfitano, ex voce, chitarra e autore dei Joe Victor. Il cantautore presenterà un set ricco di elettronica, synth e chitarre con cui andrà a rappresentare il suo primo album da solista, Il Disco di Palermo. Quest’ultimo si presenta come un turbinio di luoghi vissuti e consumati dai personaggi, in cui Amalfitano è riuscito a comunicare il pulsare incostante della vita e dell’amore. All’interno del disco si trovano singoli già celebri come ad esempio Estate Capodanno, entrata a far parte della colonna sonora della serie Netflix Summertime.
A seguire ci saranno gli Elephant Brain col loro nuovo disco Canzoni da odiare. Il disco sembra voler rappresentare il percorso creativo dell’artista. Parte infatti con Neanche un’ora sveglio, canzone scandita dall’eterno domandarsi cosa potrebbe essere fatto diversamente, e prosegue attraverso diversi cambi di passo, ben rappresentati in brani come Come mi divori e Calamite, per poi trovare un po’ di quiete nella spiaggia calma di Rimini e si ributtarsi nelle insicurezze nevrotiche di Anche questa insicurezza, chiudendo il tutto con l’analisi di Quel che resta.