Rosa Chemical e Fedez: Pro Vita ha presentato un esposto per atti osceni in luogo pubblico
Tra i firmatari del documento presentato alla Procura della Repubblica di Sanremo anche l’Onorevole Carlo Giovanardi. Sul caso interviene anche l’Agcom
Come già dicevamo qui, tra le cose che ci porteremo dietro di questa edizione del Festival di Sanremo ci sono anche le polemiche che non accennano a placarsi. Ma che anzi, stanno raggiungendo dimensioni decisamente esasperate. Dopo l’indagine per danneggiamento a carico di Blanco (commentata ieri pomeriggio a La Vita in Diretta da Roberta Bruzzone, che ha paventato la possibilità di reclusione da uno a cinque anni per l’artista), oggi è il turno di Rosa Chemical e Fedez.
Come tutti sanno, i due sono nell’occhio del ciclone per il famoso bacio dato sul palco dell’Ariston durante la finale. L’ultima (in ordine cronologico) a cavalcare l’onda dello “scandalo” è stata l’associazione Pro Vita & Famiglia. I cattolici pro life hanno presentato un esposto contro i due cantanti basato sugli art. 529 (atti e oggetti osceni) e 527 (atti osceni in luogo pubblico). Tra le 37mila persone che hanno firmato e appoggiato il documento, anche l’Onorevole Carlo Giovanardi. Una vecchia conoscenza di Fedez. I due, infatti, si erano già scontrato nel 2014 sul caso di Stefano Cucchi.
L’esposto è stato presentato presso la Procura della Repubblica di Sanremo. Il centro dell’accusa non sarebbe tanto il bacio quanto il fatto che Rosa Chemical e Fedez abbiano “mimato un rapporto sessuale con relativo orgasmo in diretta televisiva”. Per l’Associazione Pro Vita, “si tratta di un comportamento di una gravità inaudita. Che ha portato un’ondata di indignazione generale per la vergogna, il disagio e la repulsione provocata dalla volgarità di un comportamento che riguarda la sfera sessuale”.
L’Agcom su Rosa Chemical e Fedez: possibile violazione delle regole in tema di tutela dei minori
Sul caso è intervenuto anche l’Agcom. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni avanza infatti sospetti sulle regole violate in tema di minori sempre per quanto riguarda la simulazione del rapporto sessuale in diretta. “Secondo le indicazioni europee, il minore va tutelato fino alle ore 23“, spiega Massimiliano Capitanio, commissario Agcom. “In caso di violazione la Rai rischia una sanzione fino a 600mila euro”.