Sanremo 2021, le cover tra errori tecnici, flop e poche vette. Parte 1
Iniziano male le cover con Neffa che non riesce a sentire l’audio. Continuano con tanti pezzi poco riusciti e solo alcuni centrano l’obiettivo
Pronti partenza, via. Il festival parte subito nel vivo, breve saluto di Amadeus e Fiorello, la premessa che finirà intorno alle 2.05 e via con il primo – dovuto, obbligatorio – ricordo di Lucio Dalla, dato che oggi è il 4 marzo, il suo compleanno. Partono quindi i Negramaro, attesi ospiti della serata, con 4 marzo 1943, che oggi a sua volta compie 50 anni, e poi presentano il loro brano Meraviglioso. Seguono poi le cover proposte dagli artisti in gara con gli ospiti. Queste le nostre impressioni.
Noemi con Neffa – Prima di andare via (Neffa)
A parte l’inizio un po’ assurdo dove Neffa è totalmente fuori synch per un ritardo tecnico, i due sul palco sembrano due amici tranquilli che si ritrovano dopo anni a cantare insieme.
Fulminacci con Valerio Lundini e Roy Paci – Penso positivo (Jovanotti)
Bella cover. Fulminacci preso bene ma non rimane molto. Sinceramente.
Francesco Renga con Casadilego – Una ragione di più (Ornella Vanoni)
Se diciamo semplicemente che preferiamo l’originale è brutto?
Extraliscio feat. Davide Toffolo: con Peter Pichler – Medley Rosamunda (Gabriella Ferri)
Dovevano portare il liscio e finalmente lo hanno fatto. Sì, l’Ariston diventa una mega-balera con suonini surreali, e allora? Tanto si sa che il popolare è diventato mega-cool e gli Extraliscio non sono da meno.
Fasma con Nesli – La Fine (Nesli)
Giallo a Sanremo: prima il fuori synch di Neffa, ora non si sente proprio la voce di Fasma. Amadeus sale sul palco e fa interrompere l’esibizione. Era anche un’ottima scelta quella della Fine insieme all’autore stesso, Nesli, brano che già Tiziano Ferro ha scelto di reinterpretare. Bravi Nesli (ma che fine – ops – hai fatto in questi anni?) e Fasma insieme. Due generazioni a confronto che dialogano bene insieme. Nesli probabilmente anticipava quel passaggio fluido tra rapper e cantanti che oggi si vede sempre più spesso e di cui sicuramente Fasma è uno dei rappresentanti.
Bugo con i Pinguini Tattici Nucleari – Un’Avventura (Lucio Battisti)
Mi spiace Bugo, ma Riccardo Zanotti dei Pinguini è decisamente sette spanne sopra. E comunque nemmeno i Pinguini ai tamburi, in versione Viva la Vida dei Coldplay, migliorano questa cover di un monumento della musica italiana. Rovinato.
Francesca Michielin e Fedez – Medley “E allora felicità” (Calcutta, Daniele Silvestri, Aleandro Baldi e Francesca Alotta, Jalisse, Al Bano e Romina)
Un medley che fa salti temporali (e concettuali) di un certo tipo: da Calcutta a Silvestri, da Baldi e Alotta ai Jalisse e Al Bano e Romina per ripercorrere la storia dei duetti del Festival. Quando cantano Felicità accentuano l’espressione opposta. Non male ma niente di indimenticabile.
Irama – Cyrano (Francesco Guccini)
Sono prove, quindi come dobbiamo giudicarle? Meno stress ma c’è anche tutto l’impegno di Irama come se fosse una vera esibizione (che non abbiamo visto in tutti). Filippo si discosta dal suo maestro che adora. E fa bene.
Måneskin con Manuel Agnelli – Amandoti (CCCP)
Confrontarsi con un gigante come Giovanni Lindo Ferretti è un’impresa. Scegliere di allontanarsi dall’originale da parte dei Måneskin e di Manuel Agnelli è di sicuro la scelta migliore. La vincente. Grazie per non aver rovinato un capolavoro. Anzi.
Random con i The Kolors – Ragazzo Fortunato (Jovanotti)
Random è un ragazzo decisamente molto simpatico e anche fortunato, sì, a essere su quel palco. Jovanotti non è mai stato famoso per essere particolarmente intonato ma sembra inarrivabile. E al confronto Stash sembra veramente un gigante.
Willie Peyote con Samuele Bersani – Giudizi Universali (Samuele Bersani)
Scusate, siamo finiti su un altro pianeta? Eleganza e maestria da parte di entrambi, il rapper in gara e l’autore del pezzo. Un grandissimo pezzo. Grazie.
Per fortuna e finalmente Amadeus fa un appello per la riapertura dei teatri per l’incredibile situazione di crisi che sta attraversando a causa della pandemia. Molti artisti indossano la spilletta stop & play, che fa riferimento all’iniziativa “I diritti sono uno spettacolo, non mettiamoli in pausa” sostenuta da Scena Unita, fondo istituito per supportate i lavoratori del mondo dello spettacolo in difficoltà a causa della pandemia. Amadeus presenta poi Antonella Ferrari, attrice affetta da sclerosi multipla che racconta la sua malattia in un toccante e personale monologo. L’attrice pone l’accento sul fatto di non lavorare da più di un anno e sul fatto di voler rimanere una persona e non la sua stessa patologia.
Orietta Berti con le Deva – Io Che Amo Solo Te (Sergio Endrigo)
Almeno Orietta sa cantare in maniera decisamente appropriata e si fa accompagnare dalle Deva che portano una ventata di freschezza e brio.
Gio Evan con i cantanti di The Voice Senior – Gli Anni (883)
“Non lo so che faccio qui”, cantavano gli 883 e canta ora Gio Evan, orgogliosissimo outsider del festival. Simpatico anche lui come Random.
Ghemon con i Neri Per Caso – Medley L’Essere Infinito (L.E.I.)
Interpretazione anche divertente, sicuramente in grado di strizzare l’occhio al pubblico popolare, però… perché? Con i gusti raffinati che ha Ghemon non poteva scegliere altri pezzi?
Continua…