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Vasco Rossi, il tour inizia con un «fuck the war» che ci riguarda tutti. Il racconto del live alla Trentino Music Arena

Quei concerti che, forse, un senso ce l’hanno, 120mila persone e due ore e mezza di musica no stop. La ripartenza da Trento del rocker di Zocca

Autore Benedetta Minoliti
  • Il21 Maggio 2022
Vasco Rossi, il tour inizia con un «fuck the war» che ci riguarda tutti. Il racconto del live alla Trentino Music Arena

Vasco Rossi, foto di Gianluca Simoni

«Cosa ci fai tu ad un concerto di Vasco Rossi?», mi chiede un giornalista poco prima dell’inizio delle prove aperte, e gratuite, di giovedì per il fanclub del rocker di Zocca. Quel “tu” è inteso come rappresentate di una generazione, quella che sta ormai vedendo tramontare un’era non troppo distante, ma abbastanza lontana per segnare un prima e un dopo.

Vasco Rossi, però, è transgenerazionale, per questo mi trovo qui. Perché anche i millennials, di cui faccio parte, sono cresciuti con la sua musica. Siamo una generazione che ha cantato a squarciagola Albachiara e che si emoziona per Una canzone d’amore buttata via, che nella sua semplicità è una delle canzoni d’amore più belle del 2021. Siamo una generazione che vuole godere con Rewind e vuole dire “io sono ancora quacome in Eh già.


In 120mila alla grande festa di Vasco Rossi

L’attesa è lunga, ma i 120mila fan accorsi da tutta Italia farebbero questo e altro per il loro Komandante. E non importa se il sole picchia forte e le birre costano più del dovuto, l’atmosfera, com’è giusto che sia, è quella di una grande festa. La data di Trento segna una vera ripartenza, una gioia collettiva, e un modo per dire “finalmente siamo di nuovo insieme”. Conta solo la musica, tutto il resto è solo un contorno sfocato che si dissolve appena Vasco Rossi e la sua band salgono sul palco.

Vasco Rossi pubblico
I 120mila al concerto di Vasco Rossi, foto di Gianluca Simoni

Il concerto inizia alle 21:30, poco dopo l’orario previsto, giusto il tempo di aspettare gli ultimi fan. Vasco Rossi arriva sul palco sulle note di XI Comandamento, brano tratto dal suo ultimo album Siamo Qui. In scaletta 27 brani che comprendono non solo l’ultimo progetto del cantante, Siamo Qui, ma anche brani che hanno segnato la sua storia e quella collettiva, dalla già citata Albachiara (con cui ovviamente chiude lo show) a Vita spericolata, fino a Sally, C’è chi dice no, Senza parole.


Vasco è politico, romantico e critico. Ha l’esperienza data dall’età, ma l’energia di un giovane. Porta sul palco l’amore libero che si fa “con le mani, con il cuore e come si vuole” in L’amore l’amore. Porta la consapevolezza di dover prendere “così” la vita in Sì stupendo. Ci ricorda che facciamo bene a stare insieme questa sera, perché l’atmosfera è decisamente quella giusta. Il rocker di Zocca, soprattutto, è quello che ci dice: «Dove c’è la musica non c’è la guerra. Fuck the war».

Dalle luci alla band, fino al palco alto come “un palazzo di 9 piani”

La grande festa di Vasco Rossi, va detto, non potrebbe essere la stessa senza tutti coloro che lavorano dietro le quinte. Il concerto è un’esplosione di luci (oltre 1500, frutto del lavoro del “mago delle luci” Giovanni Pinna, che lavora con il rocker da 37 anni), con un palco gigantesco alto come un palazzo di 9 piani e oltre 200 persone che hanno lavorato costantemente per far sì che il concerto fosse possibile.

Soprattutto, il live alla Trentino Music Arena non potrebbe essere lo stesso senza la sua band: Stef Burns (chitarra), Vince Pastano (chitarra, cori, direttore musicale), Andrea Torresani (basso), Claudio Golinelli (basso, guest star). E ancora: Alberto Rocchetti (tastiere, piano cori), Frank Nemola (cori, testiere, programmazione), Matt Laug (batteria), Beatrice Antoini (percussioni, tastiere, cori), Andrea Ferrario (sax), Tiziano Bianci (tromba) e Roberto Solimando (trombone).

Alla fine del concerto penso a Un senso. A quella vita che forse “un senso ce l’ha”, come ci ha raccontato nella nostra intervista per l’uscita del suo ultimo album. Al significato che ha la partecipazione, a qualunque età, ad un evento come questo, dove non importante se sei cresciuto nell’era dei social o sei stato giovane 20 o 30 anni fa. Soprattutto, penso a quel “Domani arriverà lo stesso” che, finalmente, è arrivato davvero e ci ha condotto alla ripresa, speriamo definitiva, di un mondo che potrà sembrare decadente, ma sta vivendo una nuova gioventù e deve ripartire anche da e con Vasco.


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