Interviste

Elettra Lamborghini: Dire, fare… svoltare

A metà giugno è uscito il suo nuovo singolo insieme a Shade e in questa intervista in ci ha raccontato come stanno andando le cose abbiamo notato una sua incredibile voglia di cambiare un po’ le carte in tavola, anche con la volontà di mettersi ancora di più in gioco

Autore Silvia Danielli
  • Il23 Agosto 2024
Elettra Lamborghini: Dire, fare… svoltare

Elettra Lamborghini, foto di Cristina Nashed

Un’estate intensa, quella di Elettra Lamborghini, non c’è che dire. Con viaggi per vacanza («mai più di 4 giorni se no impazzisco perché non vedo l’ora di lavorare», racconta), viaggi per il suo tour Elettraton e di “accompagnamento”. Come quello al Tomorrowland per seguire il marito DJ AfroJack, «mi sono divertita moltissimo e mi sono sentita anche più giovane a dormire così poche ore. Certo, il mio sogno sarebbe di avere tempo per dormire un po’ di più in generale».

Elettra lamborghini intervista
Elettra Lamborghini, foto di Cristina Nashed

A metà giugno è uscito Dire, fare, baciare il nuovo singolo di Elettra Lamborghini insieme a Shade, noi l’abbiamo raggiunta al telefono per farci raccontare in questa intervista come stanno andando le cose e abbiamo notato una sua incredibile voglia di cambiare un po’ le carte in tavola. Verso una maggiore consapevolezza. Di sicuro con la volontà di mettersi ancora di più in gioco, magari abbandonando per un po’ l’amato latin.

Con Elettra abbiamo parlato dello stato dell’arte della sua musica preferita nel mondo, del festival di Sanremo, delle artiste donne italiane che la ispirano di più, dei suoi momenti di inevitabile tristezza e di molto altro ancora.

L’intervista a Elettra Lamborghini

Ma tu non riesci a prendere sonno?
No, quello non è un problema. Anzi, se riesco 4 orette prima di un mio show cerco di fare una siesta. Mi aiuta moltissimo.

L’esibizione non ti crea nessuna ansia?
Tutt’altro, mi diverte parecchio. Se vedo che c’è molto pubblico ne sono solo felice e penso a come poter rendere felice ogni persona presente. Cerco un affiatamento generale e che ognuno abbia il suo momento in cui si sente speciale. Non riuscirei mai a non parlare a un mio live!

Elettra Lamborghini, foto di Cristina Nashed

Il cercare di rendere partecipe ogni singola persona del pubblico dicono che sia il segreto del successo di Taylor Swift.
Non l’ho mai vista dal vivo, ma ho visto e letto di tutto, penso sia un bell’esempio per tutte le artiste femminili di cui andare fiere. Mi incuriosisce poi che lei inizi i suoi concerti così presto, quando io per esempio spero non ci sia neanche un po’ di luce per lasciare un po’ di mistero. La mancanza di luce mi pare necessaria anche se per gli spettacoli pirotecnici, come quelli di mio marito Afrojack per esempio.

Quanto ti senti cambiata dai tuoi inizi, diciamo da Pem Pem a oggi?
Non mi sento particolarmente diversa, io sono sempre me stessa e faccio la musica che prima di tutto mi piace. Devo dire sicuramente che a causa del Covid ho dovuto sicuramente cambiare la mia musica. Un po’ perché in quel periodo sarei dovuta andare a esibirmi in Spagna e in Latino America e non potevo farlo per ovvi motivi ed è così che mi sono concentrata di più sulla musica italiana. La musica che davvero mi piace è quella latin ma credo che oggi il perreo, il reggaeton, non vada più come prima. La musica si evolve, anche i gusti delle persone. E in questo momento va così. Quindi ora devo cambiare io.

Ti pesa questa scelta?
Già pensavo di iniziare a dare una svolta alla mia musica all’inizio dell’anno scorso. Ma dopo Dire, fare, baciare farò partire un cambiamento davvero profondo.

Ma vorresti tornare a un latin più deciso?
Tutt’altro. Se volessi tornare a quel genere credo che dovrei andare in Messico, purtroppo (dico purtroppo ma adoro il Messico). Solo che l’Italia non sta andando in quella direzione. Diciamo che ciò che funziona molto adesso qui non lo sento completamente mio. Sto attraversando un periodo di riflessione perché ho un sacco di musica bella ma non so se farla uscire ora: questa è la verità! O forse il problema è solo che non sono troppo pronta e dovrei darmi una bella svegliata.

Ti senti di avere il produttore giusto accanto a te o sei ancora alla ricerca?
Io credo di avere lavorato con i migliori, bene o male. Sia italiani che internazionali. Penso che il punto sia trovare la canzone giusta per il momento giusto. Ci sono anche delle canzoni che non nego vorrei proporre per Sanremo. E poi ce ne sono alcune che sono totalmente inaspettate per me.

A pensarci dopo 4 anni come vedi l’esperienza di Sanremo?
Io mi ero divertita perché, come dicevo prima, mi diverto sempre quando mi esibisco. Ma obiettivamente me l’avevano pompata troppo come esperienza e non me l’hanno fatta vivere benissimo. Sarei dovuta rimanere più tranquilla. Sanremo è un circo dove succede di tutto, non va vissuto in maniera troppo seria.

Oltre al latin, in Italia c’è qualcuno che ti piace?
Tananai! Soprattutto mi fanno impazzire Abissale e Veleno. Trovo abbia una voce molto cruda, è come se parlasse a me direttamente. Non vorrei dire che è il nuovo Cesare Cremonini ma in fondo sì, lo voglio dire.

E tra gli stranieri chi ascolti di più?
Prince Royce in questo momento, quindi bachata, e Feid. Ma posso passare da canzoni deprimenti al reggaeton.

Elettra, tu senti dei pregiudizi nei confronti delle donne nel mondo della musica?
Certo. All’inizio non mi importava troppo, ora invece ne soffro di più. Dovrebbe forse essere il contrario ma per me è così. Sui social le artiste donne ricevono sempre commenti sul loro aspetto fisico o su come sono vestite. Basta, è insopportabile. Ce ne sono un sacco che stanno spaccando e penso che la gente dovrebbe essere contenta per questo e basta. Se Angelina Mango va all’Eurovision siate contenti e basta! Invece, no, non va mai bene niente e sono tutti lì a criticare aspetti lontani dalla musica.

Tu come ti comporti?
Cerco di far finta di niente, perché fa parte del gioco. Nessuno avrà mai tutti i commenti positivi. L’unica cosa che possiamo fare è farci trovare sempre preparate, così possiamo zittire tutti. Non è semplice. Quando sono stressata li sento di più. Ovvio.

Hai raccontato di aver passato anche un momento di down negli scorsi mesi, pensi sia finito?
Credo che per gli artisti in particolare sia ancora più facile avere dei momenti di sali-scendi. È normale avere delle fasi calanti ma ci si deve ricordare che si può risalire. Prendiamo per esempio Orietta Berti che ha avuto un incredibile ritorno di gloria dopo essere rimasta in ombra per un po’ di anni. Io penso poi che siano le persone a voler vedere sempre il male e a far girare le voci, “ma dove sarà finito questo artista?”. Magari semplicemente non ha voglia di far uscire niente in un determinato periodo. Però non significa che sia finita la sua carriera artistica. E poi devo dire che vado dallo psicologo da anni perché mi capitano ogni tanto dei momenti di tristezza. So che può apparire anche offensivo a chi non ha niente nella vita e ogni tanto mi ripeto che non posso permettermi questi momenti.

Elettra Lamborghini, foto di Cristina Nashed

Come vorresti essere ricordata all’interno della scena musicale italiana? Come colei che porterà il latin alla sua massima espressione?
Eh no, quello so che è impossibile da noi. Vorrei trovare una chiave veramente mia che mi contraddistingua e che possa funzionare sempre. Per esempio, lo era stato per me Musica e il resto scompare. Adesso vorrei davvero aprire un nuovo capitolo. Credo che molte artiste italiane siano riuscite a imprimere un bel cambio alla loro musica in questi ultimi mesi.

Chi lo ha fatto secondo te?
Annalisa ed Elodie, per esempio. Mi sembra che siano proprio riuscite a cambiare da tutti i punti di vista e in modo coerente. Dal modo di vestirsi alla musica che le accompagna.

E tu, Elettra, ti sei sentita vittima di qualche pregiudizio?
Per il mio cognome, ovvio, ci sta. Però come dicevamo prima, capita ad ogni donna. La mia strada è ancora lunga, ci vuole pazienza e io ce l’ho di sicuro.

Che cosa non faresti mai in televisione e nel mondo della musica?
Non saprei, ma forse i reality non li farei in questo momento perché non vorrei stare lontana da mio marito. Non potrei stare una settimana senza parlare con lui. Avrei paura di poter rovinare una cosa così bella per così poco.

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