Interviste

Tedua e “La Divina Commedia Deluxe”: «Mi spiace solo se ci sono fan delusi. Ma sono sempre in tempo a stupirli»

Il rapper di Cogoleto ama cambiare le carte in tavola da sempre e di fronte a un progetto decisamente più pop rispetto ai precedenti dice di aver raggiunto “Il Paradiso” e ci spiega le sue scelte

Autore Silvia Danielli
  • Il24 Maggio 2024
Tedua e “La Divina Commedia Deluxe”: «Mi spiace solo se ci sono fan delusi. Ma sono sempre in tempo a stupirli»

Tedua, esce La Divina Commedia Deluxe

Tedua e la Divina Commedia Deluxe ovvero il Paradiso. Oggi finalmente sono usciti gli ultimi brani che compongono il progetto pubblicato quasi un anno fa e che ha già portato grandi soddisfazioni al rapper di Cogoleto. Cinque dischi di platino, terzo album più ascoltato nel 2023. Primo artista italiano ad esibirsi agli I-Days Milano Coca-Cola con una doppia data, il 29 e il 30 giugno (che daranno inizio al suo tour). Ma che visione ha il rapper di Mowgli di questi otto brani (7 inediti e uno, Parole Vuote (La Solitudine) con Capo Plaza già edito)? E quale del Paradiso? Come vede le critiche di alcuni fan che hanno letto soltanto i nomi dei featuring e si sono lamentati?

I feat e i produttori della Divina Commedia Deluxe

Prodotto da Dibla, Jiz, Shune, con la collaborazione in una traccia di Sick Luke, La Divina Commedia Deluxe vede appunto AnnalisaAngelina MangoTony Boy e l’intero collettivo della Drilliguria, formato da BreshIziVaz Tè e Disme. Lo abbiamo incontrato qualche giorno fa in Sony Music, la sua casa discografica, per una lunga intervista di cui pubblichiamo solo l’estratto riguardante l’album uscito oggi.

Che cosa è il Paradiso?
Paradiso è fare ciò che ci piace senza alcun limite. Poi nel pezzo con Angelina Mango, Angelo custode, dico “Il paradiso è un posto sicuro, uno specchio lontano, capire che a volte non è perfetto”.  Perché il paradiso non lo raggiungi mai. Il Paradiso è un’arma che non taglia perché è uno strumento di energia molto forte. È mia mamma che fa pace con la sua di madre. L’intesa tra le persone. È portare Sonny in vacanza dopo che ha perso la mamma. Quindi è realtà, altruismo, spensieratezza.

Accettare il ciclo della vita dalla nascita alla morte e anche la sofferenza. Perché nella vita soffrono soprattutto le persone che vogliono essere felici sempre. Ma la vita è anche sofferenza. Se il Paradiso cattolico è pace assoluta quello terrestre è essere realizzati e consapevoli perché questo porta la pace interiore. Io sto procedendo molto verso questa consapevolezza, motivo per cui il prossimo disco mi uscirà davvero bene.

Rimanendo a questo album hai deciso di cantare parecchio e di virare verso il pop.
Penso di aver migliorato tanti dettagli tecnici e di essere davvero tranquillo. Ho fatto quello che volevo e – importantissimo da ribadire – non l’ho certo fatto per pressioni della major o per avere più stream. Poi, a me piace cantare. Rappo dal 2006 e sono un po’ stufo a volte di proporre le stesse cose. Io amo i cantautori ma amo anche i Lunapop e gli 883. Io volevo uscire dalla mia zona di comfort.

E poi penso che i momenti più fighi del mio live siano i bangher ma ora sinceramente faccio un po’ fatica a proporli per una questione di età. Ma ora ne canterò altri: Kill Bill, Paradiso Artificiale che si aggiungono a Hoe, e non vedo l’ora di proporli dal vivo. Anche Mare Calmo mi piace tantissimo. E poi adoro sentire Angelina Mango in questa versione musica italiana. Nel Paradiso io mi sono immaginato l’aspetto più celestiale della musica che è anche il cantato. Come direbbero i puristi “addirittura senza l’autotune” proprio perché il rap ha i suoi limiti. Però, poi, attenzione all’uso della parola pop.

Tedua e la sua visione del pop

In che senso?
Dai, non sono andato alla ricerca di una becera ricetta convenzionale. Il mio modo di fare pop è molto “alla Tedua”. Io non sono andato a cercare la hit radiofonica con due persone che tra l’altro – attenzione- stimo parecchio, Takagi & Ketra. Annalisa in Beatrice entra molto nel mio mondo, il sound è molto a là Timbaland.

Mi siete sembrati anche un po’ Beyoncé e Jay-Z.
Mi onori ed è proprio quell’impronta black che vorrei raggiungere e trasmettere. Perché noi ragazzi strizziamo sempre l’occhio all’attitudine black hip hop mentre le ragazze – in Italia – devono sempre fare un ritornello come Laura Pausini, Elisa e Giorgia (che secondo me sono le migliori). Io in questo vedo un po’ di machismo: se io ragazzino che mi ascolto la roba underground vedo il nome di un’artista pop non la ascolterò per partito preso. Magari invece, proprio l’equazione della voce con il contenuto della top line e della base rispetta molto la musica. Ma questo non lo considerano.

Tedua e La Divina Commedia Deluxe: l’aspetto più celestiale della musica è anche il cantato

Quanto ti danno fastidio queste critiche?
Degli hater non mi importa nulla. Mi dispiace per i fan delusi. Sono consapevole che non si può far felici tutti e che se loro ascolteranno almeno una o due canzoni mie che li accompagneranno a vita, io mi sento di aver già vinto. Sono sempre in tempo per stupirli nuovamente con nuova musica perché sono un artista molto versatile. Ora sono in questa fase ma poi posso cambiare. E poi vedo tanti artisti che dall’urban passano al pop e noto in loro la confusione di provarle un po’ tutte pur di fare di aumentare il loro successo. Io devo spezzare una lancia in mio favore nei miei confronti: vedo che quando faccio questa musica il mio approccio è così tanto personale che poi alla fine, appunto, mi sembra spontaneo.

Nel tuo Paradiso ci sono anche gli amici della Drilliguria e dici: “Al mio funerale fate rappare Vaz Tè”. Perché sempre lui?
Perché è proprio la prima persona con cui ho iniziato a rappare e a livello caratteriale sarebbe quello più strano da vedere in quella situazione. È anche appunto una citazione perché in Aspettando Orange County dicevo: “Fate fare a Vaz le barre del suo compare”, sempre riferendomi a un funerale.

Tedua e la scelta di Annalisa

Come mai hai scelto proprio Annalisa, rappresenta la tua Beatrice?
Ah bello non ci avevo pensato. Ho scelto loro due perché sono delle fuoriclasse pazzesche. E si compensano molto, non sono competitor tra loro. Per me Annalisa è perfetta per portare l’elemento pop nel mondo del rap. Ha un po’  il ruolo di Rihanna nei pezzi di Eminem.

Potrebbe essere anche Dido per Eminem?
Anche, certo, è anche più romantico. Io la legavo più a Rihanna, Beyoncé, Alicia Keys. Ma ci sta anche Dido. Penso che Rihanna abbia fatto più pezzi coi rapper per questo ho pensato a lei. Anche Annalisa ne ha fatti un po’ ora: è nel mio disco, in quello di Plaza, ha pubblicato il singolo con Don Joe Ernia e Guè.  E poi sono convinto che anche quel rap macista di cui parlavamo accetti il pop di Annalisa.

Invece Tony Boy?
È il featuring rivelazione, il giovane che ho deciso di spingere, un po’ come era stato per Kid Yugi. Manca Artie 5ive me ne rendo conto, è stata solo una questione di incastri. Loro tre spaccano proprio, tralasciando Baby Gang che è già a un altro livello.

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