La guida definitiva a Sónar 2022: i 10 artisti da non perdere
Il Festival si avvicina sempre di più, ed è quindi il momento perfetto per parlare di alcuni fra dj, produttori e musicisti più interessanti che prenderanno parte all’evento: da Amnesia Scanner a Vegyn, passando per Arca, C. Tangana e Chemical Brothers ecco la nostra lista
Il Sónar 2022 è ormai alle porte, pronto a partire entro un paio di giorni, il 16 giugno. Quella che segue è una lista in ordine alfabetico dei 10 artisti e artiste che, secondo il nostro modesto parere, sarebbe meglio non perdersi al festival. I criteri che ci hanno portato a scegliere sono tanti, e vanno dall’infallibilità dei nomi più storici alla freschezza originale di quelli più emergenti.
AMNESIA SCANNER – giovedì 16, 20:30, Sónar de Dia
È iniziato nel 2014 come progetto segreto, ma l’anonimato non è durato molto. Ben presto infatti si è scoperto (o si è lasciato scoprire) che il progetto non solo consiste in un duo, ma che è anche l’anagramma di Renaissance Man, coppia di creativi/architetti/musicisti elettronici finlandesi: Ville Haimala e Martti Kalliala. Il fil rouge che tiene insieme l’intero progetto è la totale distruzione del concetto di club music, condita da visual allucinati che sembrano generati da intelligenze artificiali (e c’è da dire che nel penultimo disco del 2018, Another Life, con un AI ci hanno pure fatto dei featuring). I loro live sono crudi, espliciti, quasi disturbanti a livello di strobo. Sì, insomma, bellissimi.
ARCA – sabato 18, 23:25, Sónar de noche
Sin dall’inizio Arca ha mostrato i classici tratti dell’artista leggendaria, partendo proprio da una spaventosa urgenza evolutiva nelle proprie opere e nella propria figura artistica. Prima produttrice di Björk, Kenye West e FKA Twigs, poi lentamente mutata (verbo e concetto che piace molto alla venezuelana) in una performer canora capace di frantumare ogni barriera di genere musicale e anche di gender. Dal vivo è una valanga di endorfine: si passa da momenti di caos fra reggaeton distopici a struggentissimi soli di voce latina. Al Sónar 2022 regalerà sicuramente un grande spettacolo.
C. TANGANA – venerdì 17, 21:30, SónarClub
C. Tangana è semplicemente lo Sfera Ebbasta degli spagnoli. Il suo nome è in assoluto il più famoso, venduto, ascoltato e acclamato sotto un palco nella penisola iberica (e non solo). Mettendo sul tavolo un assemblaggio ben dosato di rap e tutto ciò che di latino si può pensare (dalla bachata al reggaeton), il ragazzo che porta il vero nome di Antón “Pucho” Álvarez è arrivato dritto alla vetta del trono di Spagna. Ma tipo che davvero se domani dovessero eleggere per acclamazione un nuovo sovrano, il vecchietto con la corona in testa se la vedrebbe davvero brutta al ballottaggio con Tangana. Per capire i suoi live, un buon consiglio è di dare un’occhiata al Tiny Desk registrato un annetto fa. Quelle sono le vibes.
CHEMICAL BROTHERS sabato 18; 22:30, SónarClub
Vabbè, qui in generale non ci sarebbe da dire molto. Nel senso che sappiamo bene tutti chi sono e di cosa sono capaci. Dopo 7 anni, i Chems tornano al Sónar con un live titanico, spalleggiato da visual che portano la firma di Adam Smith e Marcus Lyall. Inni da club, batterie irrequiete e i bleep acidi della Roland TB-303 che non sono mai passati di moda dall’epoca Big Beat a oggi: per quanto uno possa averli visti mille volte dal vivo, questa sarà un’occasione perfetta per scrollarsi di dosso un po’ del torpore pandemico. Portare scarpette comode.
LSDXOXO – venerdì 17, 16:30, SónarHall
“Tra il sexy e il casinista” si autodefinisce LSDXOXO. E già dal moniker uno lo può capire, in un continuo gioco tra ironia e orgoglio queer, tra politica e frivolezze, tra ignorantissime casse dritte e produzioni ricercate. LSDXOXO è tutto questo e sicuramente di più. Metti su un palco un performer nero, queer, con una particolare predisposizione per la ghetto house e avrai la ricetta per un live davvero divertente.
LYRA PRAMUK – venerdì 17, 18:15, SónarComplex
Se dobbiamo proprio trovare qualcosa di buono degli ultimi due anni, quella è sicuramente Lyra Pramuk. Per una mente rinchiusa in casa mentre fuori sembrava esserci l’apocalisse, il suo primo album Fountain è stata pura terapia. Paesaggi bucolici da un altro pianeta, tappeti sonori à la Björk e una generale missione/natura non binaria. Sarà ancora più liberatorio vederla dal vivo al Sónar, dove le ammalianti onde elastiche emesse dalle sue corde vocali potranno arrivare a più persone contemporaneamente in un grande spazio, e non una sola persona chiusa in una stanza a maledire un virus.
RICHIE HAWTIN – venerdì 17, 4:10, SonarClub
Anche qui, poche parole necessarie. Proprio perché altrettanto poche sono gli artisti che come Richie Hawtin hanno saputo dare alla techno una dimensione al contempo così familiare e pericolosa. Due concetti che non dovrebbero mai stare insieme, eppure in questo caso sono perfetti. Macchine e umani tutti d’accordo. Uno dei live imperdibili del Sónar.
SEGA BODEGA – venerdì 16, 16:30, SónarHall
Nessuno ascolta più soltanto un genere musicale, per cui nessuno alla fine ne fa uno soltanto. Sega Bodega è uno degli esempi meglio riusciti della musica di questo secolo: un po’ pop, un po’ rap, un po’ elettronica, un po’ di tutto e forse niente e nessuno come lui. Con queste premesse, lo spazio alla sperimentazione è virtualmente infinito. E lui questa cosa la sa bene.
TIGA E HUDSON MOHAWKE: LOVE MINUS ZERO – venerdì 17, 2:35, SónarLab
Ufficialmente, Love Minus Zero è una cinque minuti di traccia viaggiosissima firmata a luglio 2020 da Tiga e HudMo. Qualcuno avrà detto, bon, era un featuring ed è finita lì. E invece proprio al Sonar 2022 ci sarà dato avere finalmente una visione chiara, completa del progetto. Un live del tutto inedito, che però coinvolge due persone che dal vivo sono animali scenici navigatissimi, antichi sciamani istruiti molto bene nell’arte dell’agitare le masse danzanti. Motivo in più per non perdersi lo spettacolo.
VEGYN – sabato 18, 19:45, SónarPark by DICE
Immaginati un produttore londinese col pallino per J Dilla e i beat onirici, ben piantati su una sezione ritmica ma decisamente inclini al trip. Quello è sostanzialmente Vegyn, artista e beatmaker che si è già fatto notare da tale Frank Ocean, che nell’ultimo album gli ha chiesto di collaborare. Niente di meglio come curriculum.