Hip Hop

Chadia Rodríguez: «Dico basta a tutta la cattiveria sui social»

Donne che odiano le donne è il nuovo brano di Chadia, accompagnato da un video d’impatto. L’abbiamo intervistata

Autore Silvia Danielli
  • Il12 Febbraio 2021
Chadia Rodríguez: «Dico basta a tutta la cattiveria sui social»

Chadia Rodriguez, foto di Mattia Guolo

Un titolo che parla da sé: Donne che odiano le donne. Dopo Bella così, il singolo dove poneva l’attenzione sul body shaming, Chadia Rodríguez è tornata su temi piuttosto scomodi e poco scontati. E quello delle donne che spesso sono proprio le prime nemiche di sé stesse lo è sicuramente. Il brano, prodotto da Big Fish e con il feat. di Erika Lei, è uscito venerdì scorso mentre due giorni è uscito il video, diretto da Fabrizio Conte. Nel video, Chadia ha appena avuto un grave incidente in macchina, è circondata da molte donne che invece di soccorrerla la immortalano con il telefonino. Circostanza che, purtroppo, si vede spesso in molte situazioni drammatiche.

«Con Bella Così mi hanno attaccato dicendo che sono incoerente. Prima ho venduto foto del c… e poi faccio la paladina della giustizia. Ma io ci tengo veramente: so di avere un’arma in mano ovvero la musica. E con quest’arma posso anche fare del bene ovvero diffondere contenuti di valore», racconta la rapper 22enne, nata ad Almeria.

Che Chadia sia una ragazza schietta, determinata e fuori dagli schemi lo raccontano i suoi pezzi e le collaborazioni di questi ultimi mesi, tanto che noi di Billboard Italia abbiamo deciso di dedicare a lei, a Beba e ad Anna la cover di giugno 2020. Che sia presa di mira sui social lo mostrano le bacheche dei suoi profili, dove spesso ci sono commenti malevoli e volgari. E molto spesso arrivano appunto da altre donne. L’abbiamo sentita al telefono, per fare il punto della situazione.

Mi pare ci sia stata una bella evoluzione da brani come Mangiauomini a Donne che odiano le donne, soprattutto nel testo.

Avevo bisogno di crescere. Forse non avrei potuto iniziare da temi così forti che non solo rappresentano moltissime persone, in prima battuta rappresentano me.

Ne avevamo già parlato, spesso sono le donne a non volersi unire in gruppo e a non aiutarsi: questo è il tema di Donne che odiano le donne?

Eh sì, questa è una canzone per dire basta! Basta con la cattiveria gratuita! Spesso le persone pur di non giudicare se stesse lo fanno con gli altri e questo secondo me è sbagliato. Avrebbero bisogno di un aiuto ma guai a chiederlo, eh! Le persone sono estremamente malvage ma la cosa bella è che danno a me della cattiva. Semplicemente io credo che non mi conoscano.

Cosa possono vedere di cattivo in te?

Io credo che le persone forti spaventino. Anche se ho scritto pezzi come Bella così o Donne che odiano le donne, non vuol dire che tu non mi debba portare rispetto sempre e che io non te lo debba ricordare. Perché se no divento una iena, capito?

Parli di “una iena che sembrava amica”, ti sono capitate esperienze del genere?

Sì, certo. Infatti preferisco avere amici maschi perché sono meno invidiosi e non sembra che vogliano sempre fregarti. Almeno una volta nella vita tutte noi abbiamo avuto paura di presentare il nostro fidanzato a una amica.

Chadia, a un certo punto nel brano dici: “Essere la preferita mi ha fatto odiare i contanti”: che cosa intendi?

Io arrivo da una famiglia che non mi ha mai fatto mancare niente ma che neppure navigava nell’oro. Negli ambienti che frequentavo da piccola, soprattutto quello scolastico, mi veniva fatto pesare quando non potevo permettermi una cosa che era considerata di moda. Ci soffrivo un po’ ovviamente. E poi crescendo quando sono entrata nell’ambiente musicale ho notato la stessa eccessiva attenzione alle cose materiali. Ammetto di essere felice di potermi comprare ciò che voglio, ma non sopporto l’ostentazione. Io credo che non tutti i fan siano ricchissimi e magari non possono permettersi ciò che viene mostrato sui social. È assurdo far sentire le persone a disagio per questo. Quindi da una parte odio i soldi, dall’altra no, è ovvio.

Chi è Erika Lei?

Fa parte della nostra etichetta, Yalla Movement. Dato che in questo brano parlo di donne, volevo dar spazio a una donna che ancora non ha la visibilità che merita. È una cosa che dovremmo fare un po’ tutte: mettere in luce anche chi non è ancora sotto i riflettori.

Sei spesso su TikTok: credi che lì ci sia meno ostentazione e meno commenti malevoli?

Mi fa passare il tempo durante questi mesi così particolari. Poi io ci metto un sacco a imparare quei maledetti balletti (ride, ndr). Non sono una ballerina, faccio fatica ma mi diverto e son consapevole del fatto che possano seguirmi anche i fan più giovani. Qualche commento negativo c’è ma non molto. Credo che sia un ambiente tendenzialmente sano dove le persone vogliono condividere le loro passioni per la danza, il canto e la recitazione. Mi sembra importante che ci possa essere un posto dove poter esprimersi liberamente. Anche se… diciamo che l’Italia è un Paese libero ma in realtà ogni volta che esprimi un’opinione ti attaccano da ogni fronte.

Nel brano c’è un riferimento a tua mamma: che rapporto hai con lei? Ti ha appoggiato nella tua carriera musicale?

I miei mi hanno sempre appoggiata. Forse quando ero a Torino erano più preoccupati, un po’ per le frequentazioni che avevo e anche perché non ho mai finito la scuola. Poi però sono diventati fieri di me, sono venuti a vedere dove abito a Milano e non hanno più nulla da dire.

Continuerai a parlare di temi che potremmo definire scomodi nei prossimi brani?

Sì, certo voglio parlare di quelli che sono considerati dei tabù.

Chiudiamo con: andresti mai a Sanremo?

Mi sarebbe piaciuto andarci con Donne che odiano le donne ma non mi sento ancora pronta al 100%. È un grande passo, un’enorme emozione e voglio essere davvero pronta. Però ho portato la scala dell’Ariston nel video! Cioè non è proprio quella, perché ho girato il video a Milano di notte ma un po’ è come se mi fossi portata un pezzo di Sanremo con me!

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