Hip Hop

Chadia Rodríguez su body shaming, rapper donne e i valori del calcio

Ieri è uscito il video di Bella così feat. Federica Carta dove 21 donne raccontano la loro esperienza di sofferenza. Abbiamo intervistato Chadia

Autore Silvia Danielli
  • Il27 Maggio 2020
Chadia Rodríguez su body shaming, rapper donne e i valori del calcio

Chadia Rodriguez, foto di Mattia Guolo

Il video di Chadia Rodríguez di Bella Così feat. Federica Carta è uscito ieri, un giorno prima rispetto a quello di Billie Eilish, quindi nessuno può dire che lo abbia copiato in alcun modo. A ben vedere il tema è anche affrontato da angolazioni diverse ma una persona distratta potrebbe dire che si stia parlando della stessa identica cosa: bodyshaming e cyberbullismo.

C’era bisogno che un’artista italiana scrivesse un brano collezionando i racconti in prima persona delle sue fan? E che la cantante al momento più seguita al mondo presentasse uno spoken word dove sbatteva in faccia tutte le accuse che ha ricevuto in questi mesi e che chiedesse se fossero responsabilità sua e non di chi le pronunciava?

La risposta in entrambi i casi è sì. Ne abbiamo parlato al telefono con Chadia, anno di nascita 1998.

Chadia, ho letto finora commenti piuttosto positivi al tuo video dove compaiono 21 donne con le loro rispettive storie, tutti del tipo “ce ne era bisogno”. Qualcuno ha invece commentato in maniera malevola?

Per fortuna in pochi, ma qualcuno ha avuto qualcosa da dire. Soprattutto sul fatto che lo stessi facendo soltanto per aumentare la mia visibilità, come se non mi interessasse come tema. Il problema degli attacchi alla persona lo sento moltissimo invece. Ho realizzato che ce ne fosse bisogno dopo che avevo pubblicato il video di Pericoloso feat. J-Ax. Mi avevano scritto tante fan, raccontandomi la loro esperienza. Così ho deciso di dar vita a questo brano e progetto contro il body-shaming e contro la violenza sulle donne, ne ho parlato con Jake La Furia e Big Fish (i suoi manager ndr) e loro sono stati d’accordo.

Sei soddisfatta del risultato?

Molto. Abbiamo deciso di fare un video senza spendere troppo che potesse dare la massima visibilità al messaggio. Le mie fan hanno avuto il coraggio di esporsi davanti a tutti: è stato un grande gesto.

A proposito di Jake e Fish, in molti ti hanno accusata spesso di farti scrivere le rime dal primo, vogliamo dire una volta per tutte come stanno le cose?

Jake, essendo un rapper imprescindibile della scena italiana, mi ha aiutato, soprattutto all’inizio. Ha voluto tramandarmi il suo metodo di scrittura e questo per me è stato importantissimo. In molti mi hanno criticata è vero e io penso sia giusto imparare da chi ne sa di più ma poi ci ho messo tanto del mio.

Oggi è uscito anche il corto di Billie Eilish: hai avuto modo di vederlo? Anche lei sta cercando di creare la maggior consapevolezza possibile sul body-shaming.

No, non l’ho ancora visto ma ne sono contenta. Quello che mi dispiace è che in effetti alcune persone in Italia abbiano affrontato il discorso proprio per quello per cui sono accusata io: per darsi visibilità, senza sposarlo nel profondo. Non parlo di Billie ovviamente.

Non ci sono ancora molte femcee (rapper donne) in Italia e comunque sicuramente non avete fatto  gruppo: come mai?

Non lo so. Chiaramente mi dispiace ma credo di aver fatto spesso il primo passo. Io credo di essere una persona socievole e non porto rancore. Alla fine vedo che i rapper maschi magari si dissano ma poi fanno pace e fanno gruppo senza problemi. Noi donne, no. Io sento che le ragazze vogliono sempre prevalere sulle altre e avverto anche un certo astio nei miei confronti. Come se la cosa più importante poi fosse solo avere più follower delle altre… (Chadia non li nomina ma aveva avuto dei dissing nel 2018, ndr).

Spesso i commenti più cattivi ti sono arrivati proprio dalle ragazze poi, non parlo di artiste.

Purtroppo devo ammettere che è così.

Con quali artiste italiane ti piacerebbe lavorare invece?

Mi piace tanto Priestess.  E poi mi piacerebbe collaborare con Elettra Lamborghini anche se abbiamo dei pubblici e dei target completamente diversi. Mi piace la battaglia che anche lei sta portando avanti contro il revenge porn. Ieri in una story ha chiesto a un fan perché avesse voluto modificare una foto di lei in bikini. E lui le ha risposto che era stato pagato per farlo. Lei gli ha risposto in maniera decisa, ha fatto bene.

Tu hai giocato nella squadra giovanile della Juventus: come ti sei trovata? L’ambiente sportivo era più semplice di quello musicale?

Quando ero piccola giocavo in una squadra maschile ed è stata dura all’inizio ma poi sono riuscita a farmi accettare bene. Quando sono passata in quella femminile ero terrorizzata all’idea di non essere all’altezza e i primi mesi sono stati difficili. Ma poi sono anche riuscita a stringere amicizia con alcune persone che sento ancora adesso molto vicine, come la mia amica Alice. Il calcio ti insegna a fare squadra, quello che dicevo prima…

Ti sei sempre vestita in modo provocante, i commenti volgari ti hanno mai fatto pensare che avresti potuto cambiare stile?

Mai. O meglio: solo un pochino, all’inizio, ma poi sono andata avanti per la mia strada. Sono una persona che si sente a suo agio con il suo corpo e non è giusto che la gente mi critichi per questo, anche perché non sanno tutto quello che ho dovuto passare negli anni per arrivare a questa consapevolezza. Non bisogna cambiare per gli altri: questo dobbiamo ricordarcelo. Sempre, tutti e tutte.

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