Hip Hop

Il Tre presenta “Ali”: i problemi con la scuola, le battle e il film della vita

Abbiamo intervistato Il Tre in occasione dell’uscita del suo primo disco domani, dove si mette decisamente in gioco

Autore Silvia Danielli
  • Il18 Febbraio 2021
Il Tre presenta “Ali”: i problemi con la scuola, le battle e il film della vita

Il Tre, fonte: ufficio stampa

Non parla di droghe, di malavita, di armi. Nemmeno di orologi, macchinone, brand. Nel panorama del rap nostrano è una mosca bianca Il Tre, ovvero Guido Senia, ventitreenne nato a Roma e cresciuto a Santa Maria della Mole. E questo è già stato sottolineato più volte. Domani, venerdì 19 febbraio, arriva finalmente la prova del nove con il primo album ufficiale, Ali. Qui convivono perfettamente basi diverse che vanno dal pop quasi melodico all’hip hop old-school fino all’elettronica. Prodotte da BVRGHER, Tom Beaver e Sine.

Già ottime dimostrazioni del suo talento Guido le aveva date con L’Importante, uscita a maggio 2019, poi con Cracovia, pt 3, pubblicata a settembre 2019 (più di 30 milioni di stream su Spotify e più di 200mila e oltre challenge su TikTok) e sicuramente con Te lo prometto (oltre 26 milioni di ascolti su Spotify). Le ultime due tracce sono contenute nel suo nuovo lavoro che vede feat. importanti: Mostro, Vegas Jones, Clementino, Nayt e Emis Killa. Abbiamo chiacchierato con Il Tre, rigorosamente al telefono.

Hai sempre detto di non voler parlare di temi pesanti perché non ti hanno mai riguardato in prima persona. Hai avuto un’infanzia che hai definito normale: non c’era alcuna preoccupazione?

Una sì. Il mio problema era solo e soltanto la scuola. E non era certo da poco. Ho iniziato a sentirmi assillato a partire dalla seconda media perché non andavo bene e i miei mi hanno costretto ad andare a ripetizioni di continuo. Mio padre, soprattutto, non poteva accettare l’idea di avere un figlio così. Solo che questa costrizione mi ha allontanato ancora di più dalla scuola. Al liceo scientifico la situazione è peggiorata ancora di più e ho iniziato a sentirmi isolato anche dai compagni. Tutto questo è raccontato nella prima traccia, Per chi non ha un posto in questo mondo. Lì dico «In classe non avevo amici, ma solo compagni addosso». Credo che i compagni possano diventare tuoi amici ma solo per delle circostanze. Io li ho scelti, sono quelli della piazza del paese dove sono cresciuto, ovvero Santa Maria della Mole.

Quanto erano importanti le rap-battle per te da piccolo?

Fondamentali. Io volevo farcela ma mi rendevo conto di essere una pippa assoluta! Ho veramente deciso di cambiare un sabato pomeriggio del 2015. Ero andato al cinema con i miei amici a vedere Straight Outta Compton e lì, vedendo sul grande schermo la storia della N.W.A., ho compreso veramente la determinazione che bisogna metterci per ottenere i risultati sperati. Ho deciso che ce l’avrei fatta anch’io e mi sono iscritto a tutti i contest possibili e immaginabili. Ne volevo vincere uno: One Shot Game. E al terzo tentativo, nel 2016, ce l’ho fatta.

Hai scelto di chiamare a collaborare Clementino, Vegas Jones e Emis Killa: li ascoltavi quando eri più piccolo?

Sì, esatto, un vero onore averli nel mio disco. Emis Killa dopo aver accettato mi ha fatto sapere che non ce l’avrebbe fatta perché era troppo impegnato con il  disco nuovo con Jake La Furia. Io ho insistito parecchio però, Emi mi ha detto che gli ricordavo lui da piccolo perciò alla fine mi ha mandato la sua parte. E così è nata America, un’altra traccia di cui sono molto fiero.

Il 14 marzo, alle 21, Il Tre sarà il primo nome annunciato di “ITALIAN GRAFFITI”, il primo format originale di LIVENow, pensato per conoscere la musica e gli artisti della nuova generazione.

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