No, la Dark Polo Gang non è morta: è ancora prima in classifica
Coloro che pensavano che la Dark Polo Gang avesse consumato tutta l’ispirazione devono ricredersi: il mixtape Dark Boys Club è al numero 1 da 2 settimane
La Dark Polo Gang ce l’ha messa tutta per non stare simpatica. Non che debba essere l’ obiettivo principale quando fai musica, anzi. Però, ecco, le persone che non la amano/amavano sono davvero tante. E tutte quelle che pensavano che ormai la DPG fosse tramontata devono ricredersi ancora una volta per la seconda settimana di seguito.
Il loro ultimo album, anzi mixtape, Dark Boys Club, è ancora al primo posto della classifica FIMI/GfK e al numero 1 della Album Hot 100 Italia.
La DPG incarna tutto ciò che una madre e un padre possono temere per la loro figlia/figlio adolescente. Ma pure i colleghi più anziani che dell’impegno hanno fatto una bandiera non possono nutrire quell’affetto tipico verso il giovane allievo. E che dire di quelli più giovani: sempre comprensibilmente rosicanti di fronte ai miliardi di views che i ragazzi sono riusciti a conquistarsi con il sudore – e il perfetto ricciolo – sulla fronte.
Parolacce, inneggio alle pasticche/caramelle, ai brand di lusso, alla figura femminile vista spesso solo come una troia. Zero contenuti, nessun successo nato dalla strada. Perché non arrivano dai palazzoni della periferia romana. Sono tutti di Roma Nord, già ricchi di famiglia, come Dark Side (diventato Side Baby nella carriera solista), figlio del regista Francesco Bruni.
Insomma, too much. Per forza ci sono state centinaia di mamme che hanno accompagnato i figli al concerto di Ghali dicendo: meglio lui che comunque parla anche di seconde generazioni, della mamma (appunto…) e non dice neanche troppe parole oscene.
Forse però la DPG esagerava tutto per prendere in realtà in giro quel modello di rapper che sembrava invece incarnare? Certo è che con quei borselli messi di traverso con le marche in bella vista e la camicia aperta sul torso nudo non sembravano nemmeno dei modelli di stile da seguire, ecco.
Poi dalla loro avevano il beat forte e inquietante di Sick Luke, crudo e – innegabilmente – assai intrigante.
Ovvio quindi che in molti abbiano stappato una bottiglia alla notizia che uno dei quattro era uscito dal gruppo come un qualsiasi Jack (ops John) Frusciante di fine anni 2010. Dark Side nel 2018 ha lasciato i compagni di band, anche, per problemi di dipendenze varie.
Le notizie sui live di ben poco impatto avevano fatto loro il giro e Trap Lovers, il primo album uscito per una major (Universal) non ha avuto l’impatto pazzesco che ci si aspettava (anche se British e Cambiare adesso sono diventate piuttosto dei cult). Così tutti hanno urlato al sound addomesticato nelle mani dell’ hit-maker Michele Canova che ne aveva curato la produzione.
Alla notizia del nuovo lavoro in arrivo a maggio in molti avevano storto il naso.
“Finita l’ispirazione per Tony Effe, Wayne Santana e Dark Pyrex, rimane solo l’autoreferenzialità”. “Ormai i nuovi weird della trap italiana sono gli Fsk Satellite e basta DPG”. Sono solo alcuni dei commenti che sono circolati nei mesi precedenti sul web, che non è mai stato clemente nei confronti della gang.
E invece. La DPG ha pubblicato un mixtape con produttori di livello (sempre Sick Luke e poi Charlie Charles, Chris Nolan, Andry The Hitmaker e Yungotti) che è piaciuto, se non altro ai ragazzi che li hanno ascoltati in streaming. Anche le singole tracce sono salite ai vertici delle classifiche. Nella Hip-Hop Top 50 di Billboard Italia Pussy con Salmo e Lazza è arrivata alla #1 e anche Amiri Boys con Capo Plaza è arrivata alla #2.
E a proposito di feat. Tutti i più grandi (o quasi) hanno deciso di partecipare a Dark Boys Club. Il già citato Salmo. Capo Plaza, Tedua, DrefGold, Lazza. E ancora: Ketama126, Boro Boro, MamboLosco e la stella nascente, Anna.
Per il momento nessuno li ha abbandonati. E loro, con il mixtape con in cover il Colosseo tra le fiamme, si sono ripresi ancora una volta la scena. Con buona pace di tutti.
Ascolta qui Dark Boys Club