Martina Beltrami presenta in anteprima “Luci accese”. L’intervista
Dopo la diretta Instagram sul nostro profilo per Release, Martina Beltrami ci racconta il primo singolo e riflette sull’esperienza di Amici
Dopo tanta attesa da parte di una delle fanbase più attive dell’ultimo periodo esce finalmente il primo singolo di Martina Beltrami, Luci accese. Uscita inaugurata proprio ieri sera, giovedì 11 giugno, durante la diretta sul nostro profilo per il nuovo format #Release, dove gli artisti ci presentano in anteprima le loro nuove uscite, e che potrete rivedere sull’IGTV di Billboard Italia. Ad aprile la cantante di Rivoli era stata protagonista anche di una bella chiacchierata di Billboard Calling.
Martina, hai dichiarato che Luci accese è nata da una esigenza personale di esprimere un’emozione molto forte relativa ad una storia importante che di fatto ad oggi ti ha cambiato la vita. Pensi sia un brano in cui i tuoi fan o le persone che l’ascolteranno si potranno ritrovare?
Ho presentato solo un’anteprima di Luci accese ad Amici e ho potuto notare come si siano ritrovate nelle mie parole un sacco di persone di età differenti. Con storie, emozioni e sentimenti diversi. Hanno capito il messaggio che volevo lanciare con questa canzone e l’hanno fatto loro. Questa cosa è molto bella.
La tua immagine e le tue azioni viste nel talent che hai fatto ti hanno portato ad essere spesso criticata, cosa che ti ha fatto male. Questo mestiere però sai bene che spesso è fatto di critiche, non sempre giustificate, e che per poter andare avanti bisogna “combattere”. Chi sono le persone che ti hanno aiutato maggiormente nei momenti di sconforto?
Nella vita in generale, la mia famiglia. Grazie a mia madre io e mio fratello abbiamo avuto una famiglia molto presente. Ho avuto momenti di sconforto anche prima di Amici e la mia famiglia è sempre stata il mio punto di riferimento. Nel programma ero molto in confidenza con Nyv e Gaia, che sapevo mi avrebbero dato un parere sincero. Comunque sono molto permalosa: non prendo bene le critiche in generale e loro mi aiutavano a distinguere quelle che potevano essere le critiche costruttive dagli insulti. Loro sono state un po’ i miei punti fermi, poi bene o male abbiamo la stessa età, chi più e chi meno esperienza, ma ci siamo fatte forza l’una con l’altra.
La tua fase uno e due di questa pandemia è stata spesso passata in diretta con i tuoi fan con cui hai creato un rapporto molto diretto e per certi versi intimo. I “Beltrigni” sono uno zoccolo duro che ti segue ovunque. Quale spiegazione ti sei data per tanto attaccamento ?
In realtà è nato tutto grazie alla quarantena, perché ci siamo ritrovati tutti, me compresa, a passare dei momenti insieme. Parlavamo di Amici, io ero appena uscita dal programma, ma anche di cose legate alla quotidianità di ognuno e quello secondo me ci ha aiutati a crescere e a farci sentire. Grazie a loro la mia voce si è amplificata.
Proprio questa settimana hai iniziato a fare le cose “ufficialmente” da artista, andando insieme al tuo manager a firmare i contratti con l’ etichetta, registrando il video, lavorando con i primi brand. Che sensazioni hai provato, cosa ti piace maggiormente e in cosa ti devi ancora abituare?
Quello del cantante è un lavoro molto bello, è una passione. La parte che mi è piaciuta di più è stata la creazione del video, perché vedere che una cosa nata dalla tua testa prende vita e lavorare insieme ad un team di professionisti per veder realizzare una cosa inimmaginabile, è bellissimo. Mi devo abituare alla parte burocratica: contratti etc. etc. Ho iniziato ora ad addentrarmi in queste cose
Parliamo del video che avete girato, spoileraci qualcosa…
Sono riuscita a farmi del male, è un video particolare. Abbiamo fatto il panico in tutti i sensi. L’abbiamo girato a Parabiago, al chiuso.
In questo periodo le tue giornate torinesi sono spesso passate in studio a scrivere e comporre. La produzione del tuo progetto è affidata a Emiliano Bassi che collabora e ha collaborato con artisti come Ermal Meta, Ultimo, Laura Pausini. Che consigli ti ha dato?
Emiliano Bassi è stato la mia salvezza, perché mi ha aiutato in tutto, soprattutto nelle videochiamate per installare Logic! Ero veramente estranea a questo mondo. Suonavo la chitarra e basta. Ho ancora tanto da imparare. Mi ha dato le basi per curare la parte vocale e degli ottimi consigli sulla parte tecnica, sui volumi e sul mixaggio. Dovrei pensare più in grande per quanto riguarda la scrittura, mi focalizzo molto sulle cose tristi e invece dovrei aprire di più gli orizzonti sulle altre emozioni.
Sappiamo della tua stima e amore nei confronti di Elisa. Quali sono le canzoni che ti sono servite da spunto per la tua scrittura?
Anche fragile è un brano che mi ha aiutato tantissimo, l’ho portato ai casting di Amici. Mi ha aiutato personalmente, come tutti i brani di Elisa: Se piovesse il tuo nome, Ti vorrei sollevare, in realtà tutti, non ne preferisco uno in particolare. Mi piace alla follia, spero un giorno di poter fare un quarto di quello che ha fatto lei.
Oggi, se tornassi indietro di qualche mese, ad Amici, rifaresti esattamente le stesse cose e le stesse scelte?
Penso che se non avessi fatto determinate scelte non sarei maturata. Non mi sono imposta dei filtri.