Musica

“Planets”: Gabriele Ciampi racconta in musica 50 anni di missioni NASA. Guarda l’anteprima

L’ente spaziale ha scelto il compositore italiano per la colonna sonora del video che celebra mezzo secolo di attività nello spazio, in uscita ufficialmente il 22 aprile per l’Earth Day

Autore Billboard IT
  • Il17 Aprile 2022
“Planets”: Gabriele Ciampi racconta in musica 50 anni di missioni NASA. Guarda l’anteprima

Fonte: ufficio stampa

La NASA ha voluto il compositore italiano Gabriele Ciampi per raccontare in note le immagini inedite delle missioni più importanti compiute negli ultimi 50 anni. Il video Planets esce il 22 aprile in occasione della giornata mondiale della Terra ma potete vederlo qui in anteprima.

Il video di Planets

Unendosi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Ciampi sostiene, attraverso il documentario inedito a scopo educativo Planets, la responsabilità di tutti nella promozione dell’armonia con la natura e con la Terra per raggiungere un equilibrio tra i bisogni economici, sociali e ambientali per le generazioni presenti e future.  

Le immagini dell’Aurora Boreale, dell’Etna, delle tessere di mare azzurro che si stagliano nello Utah, dell’estuario del Betsiboka in Madagascar. E ancora, il sole che si ripara cedendo alla notte, le migliaia di luci come stelle di un firmamento artificiale, segno della presenza dell’uomo… Tutto ciò scorre raccordato dalle note di Gabriele Ciampi.

Gabriele Ciampi
Gabriele Ciampi

«Una grande emozione vedere queste immagini. I pianeti, la vastità della terra, gli oceani dai quali si è sviluppata la vita oltre tre miliardi di anni fa, il drammatico silenzio dello spazio…», ha detto Ciampi. «Tutto questo mi ha spinto a scrivere in modo tradizionale un Adagio per archi, una melodia che si sviluppa come un’onda e dalla quale tutto nasce. Un tessuto armonico complesso ma allo stesso tempo semplice, pochi fraseggi di grande intensità a sottolineare immagini forti di pianeti lontani miliardi di chilometri. Un ringraziamento alla NASA per aver concesso questo materiale raro. E per aver sperimentato un nuovo modo di produrre documentari a scopo educativo, puntando esclusivamente su musica classica e immagini».

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