Billboard Calls Crème of Talents: l’intervista a mmara
L’artista milanese è fra i dieci finalisti del contest lanciato da Billboard Italia e La Crème Records. È giunto il momento di conoscerlo meglio
Gabriele Marazzotta, in arte mmara, classe 2005, è un cantante della provincia di Milano. Il progetto mmara è composto da elementi pop elettronici che cercano di dare spazio al testo, l’elemento principale. Dopodiché viene la voce che cerca di legare insieme gli elementi. mmara è espressione, è voler colmare un vuoto attraverso la musica. mmara è un grido d’aiuto, terapia per l’anima.
mmara è fra i dieci finalisti di Billboard Calls Crème of Talents, il contest lanciato da Billboard Italia e La Crème Records. È giunto il momento di conoscerlo meglio.
L’intervista a mmara
Raccontaci la tua formazione musicale.
Canto da tutta la vita, ma ho iniziato a studiare seriamente da qualche anno al CPM di Milano. Da allora ho iniziato a scrivere e buttare giù i primi testi: l’unione delle due cose è venuta in modo naturale.
Cosa ti ha spinto a intraprendere un percorso artistico nella musica?
Forse inconsciamente sapevo che non avrei potuto fare altro. Dopo alcune riflessioni sofferte ho capito che, oltre a quello, non c’era nulla che mi desse la stessa soddisfazione o la stessa grinta nell’affrontare sfide sempre più complesse. Per me la musica è uno stimolo continuo.
Quali sono i tuoi miti musicali di sempre? In che modo ti senti influenzato da loro?
Sono da sempre innamorato di De André e delle sue poesie, che mi hanno sicuramente influenzato dal punto di vista della scrittura. Ascolto volentieri anche Lazza per le melodie e i modi che usa per trasmettere le sue emozioni. Infine Mahmood e Marco Mengoni per come trattano la voce all’interno dei loro progetti.
Quali sono tre dischi che porteresti su un’isola deserta?
Noi, Loro, gli Altri di Marracash per il tema sulla salute mentale (uno dei pochi a parlarne in Italia), AM degli Arctic Monkeys perché lo trovo l’album delle vibes della mia infanzia e Hit Me Hard and Soft di Billie Eilish, ormai iconico anche se recente.
Raccontaci il brano che hai presentato a Billboard Calls Crème of Talents.
Oltre il Nero dei Miei Occhi parla di un’illusione violenta, del realizzare cosa si prova per sé stessi, dell’amarsi in modo tossico, cercare di combatterlo ma ricadendoci sempre. Da persona empatica ho sempre usato gli occhi degli altri per capire cosa stessero vivendo ma non ho ancora trovato nessuno disposto a guardare i miei – o meglio, a vedere qualcosa di diverso dal marcio, a capirmi.
Oltre il nero dei miei occhi c’è un mondo che ho imparato ad apprezzare, è un grido d’aiuto o forse un’autoconvinzione. È uscita di getto in modo naturale: forse era il momento giusto di esprimere questo concetto.
Che visione hai per il tuo progetto artistico nei prossimi anni?
Sicuramente non corro dietro alla fama. Vorrei riuscire ad esprimermi sempre meglio, migliorandomi giorno dopo giorno e lavorando con le persone che mi seguono e mi sostengono, di cui ho una stima immensa.
Qual è il tuo più grande sogno come artista?
Il mio sogno sarebbe partecipare a Sanremo anche se, una volta arrivato li, sarà solo l’inizio. Lo seguo da sempre, anche in famiglia. Per rimanere in focus ho chiamato così il gruppo WhatsApp del team, così da ricordarmi sempre la direzione.