Luis Fonsi: «Il mio mestiere è rendere felici le persone»
Non solo “Despacito”: l’artista dei record, Luis Fonsi, ha una carriera più che ventennale e ha pubblicato da poco il suo nono album, “Vida”. Ce lo racconta in occasione della sua incursione a Sanremo 2019
Luis Fonsi ha fatto la storia della musica moderna con la super hit Despacito, tormentone dell’estate 2017. Il brano ha collezionato ad oggi la bellezza di 5.9 miliardi di views su YouTube e in Italia è stato certificato disco di diamante, pari a dieci dischi di platino. Ma l’artista dei record è molto di più di un hitmaker di successi dell’estate. Lo testimoniano gli oltre vent’anni di carriera musicale alle spalle e il suo nuovo album, una produzione pop a tutto tondo, non di solo reggaeton. Vida (Universal Music) è uscito il 1° febbraio. Luis l’ha presentato alla stampa italiana in occasione della sua ospitata alla serata finale Festival di Sanremo 2019, dove duetterà con Eros Ramazzotti su Per le Strade una Canzone (singolo estratto da Vita Ce N’è).
Il nuovo album Vida e le differenze con i precedenti
«Ogni album – ha detto Fonsi in conferenza stampa a Sanremo – rispecchia il momento che vivi, ciò che hai passato e ciò che stai passando. La differenza fra questo disco e i precedenti (questo è il mio nono album) è che ci sono voluti quattro anni per pubblicarlo, di cui due sono per la scrittura e la pre-produzione. È ciò che chiamo la “ricerca” delle canzoni, del sound, dello stile. Ne sono già usciti cinque pezzi: Sola è il quinto. E questo va bene perché così potete conoscere un po’ del mio sound. Si tratta oltretutto di canzoni che sento molto vicine a me, per questo un album è così importante per il mio tipo di musica».
Come dicevamo, il successo mondiale è arrivato per Fonsi dopo tanti anni di carriera nella pop music costruita un passo alla volta. «Nella prima parte della mia carriera – osserva Luis – le mie canzoni erano più romantiche. Adesso sono più ritmiche. Ma questo non vuol dire che non sia più un cantante romantico. Comunque anche nei miei vecchi album c’è sempre stato il ritmo. Semplicemente, tutti volevano le canzoni romantiche: le radio, l’etichetta… Adesso invece le radio vogliono i pezzi più ritmici. Direi che sono troppo iperattivo per essere solo romantico e troppo romantico per essere solo lo stereotipo del cantante latin».
Il rapporto di Fonsi con Despacito
Riguardo al successo di Despacito e al suo ruolo di traino del boom del fenomeno latin nel mondo, Fonsi fa mostra di modestia. «Penso che il pezzo sia stato una parte importante dell’esplosione della musica latin negli ultimi anni, ma non l’unica. Non posso prendermi tutto il merito di ciò che è accaduto alla musica latin. Perché è sempre stata lì: pensiamo a Julio Iglesias, Enrique Iglesias, Shakira… Solo che ora la porta è un po’ più aperta. La musica urban ha giocato un ruolo importante in questo processo. Le barriere sono state abbattute. Quando vedi un cinese che canta un pezzo in spagnolo pensi: “Wow, questo è un grande passo avanti per la musica”».
Fonsi giura di non essersi stancato della pervasività del brano: «Perché amo le mie canzoni! Il mio mestiere è rendere felici le persone, creare un legame col pubblico. Quando vedo che alzano i telefoni, iniziano a ballare, vuol dire che sto facendo le cose nel modo giusto. Per questo non può stancarmi. Se quando avrò 60 anni le persone vorranno ancora sentire quella canzone, ne sarò felice».
Infine un omaggio a Sanremo e alle sue atmosfere: «È la prima volta che io ed Eros cantiamo insieme Per le Strade una Canzone, spero non rimanga l’unica. Sono entusiasta all’idea di entrare in contatto con la magia, la storia, la cultura di Sanremo. È di grande ispirazione il fatto di esserne una piccola parte».