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Al buio puoi sognare di avere sul palco Mina: la magia del lancio di “Gassa d’Amante”

Ieri è stato un pomeriggio speciale al Teatro della Triennale di Milano. In occasione della Milano Music Week, abbiamo ascoltato una manciata di canzoni dal nuovo album d’inediti dell’artista in uscita questo venerdì 22 novembre

Autore Tommaso Toma
  • Il19 Novembre 2024
Al buio puoi sognare di avere sul palco Mina: la magia del lancio di “Gassa d’Amante”

A presentare l’evento “Mina al Buio”, sul palco illuminato solo dalla luce binachissima di un occhio di bue, è stato Massimiliano Pani, figlio nonché il produttore, arrangiatore e musicista da lungo tempo negli album della divina di Cremona, compreso il nuovo Gassa d’Amante. Un pubblico trasversale di età in platea e in galleria – i tanti amici di lunga data anche tra musicisti – e moltissimi giovani curiosi. Perché Mina travalica le barriere generazionali e il caso recente del successo del brano con Blanco Un Briciolo di Follia, ne è un altro perfetto esempio.

Un disco elettroacustico ma con gioielli inaspettati

Nel buio, inframmezzato solo da poche immagini introduttive e molto evocative, sono stati ascoltati quattro brani del nuovo album, dal potente singolo Buttalo Via (un’ottima composizione di Francesco Gabbani) al suono vagamente jazzato di Non Smetto di Aspettarti, scritto da Fabio Concato, fino alla notevolissima L’Amore Vero, dove la voce di Mina è accompagnata dalla Orchestra Filarmonica Italiana e il brano comparirà nel prossimo film di Ozpetek, Nuovo Olimpo.

Già da queste composizioni abbiamo capito al volo che questo album, seppur seguendo un filone elettro acustico di una certa raffinatezza, è variegato ed eclettico. Pani in sala ci ha ricordato a tutti che «alla fine ogni disco di Mina nasce nella sua testa, da un’idea personalissima che si alimenta e prende forma con la scelta delle canzoni da cantare, grazie a un enorme serbatoio di brani che arrivano a lei e che lei sente quotidianamente con attenzione. Non importa se sono composizioni di grandi autori o di artisti sconosciuti. La fantasia di Mina è inesauribile. La sua mente non smette di cercare. E la sua voce la segue come un’ombra, arrivando a sempre nuove soluzioni. Facendo sempre nuove scoperte nell’emissione, nella pronuncia, nella postura retorica, nella recitazione e nella lavorazione delle scie melodiche». 

Il tema dell’amore

Se vogliamo trovare un fil rouge, in Gassa d’amante, il primopiù evidente è proprio nella copertina, per la prima volta c’è un’aderenza totale tra la copertina e il titolo (un celebre nodo marinaio), nell’immagine si vede un vascello dove domina sulla prua il viso di Mina concepito e disegnato così da Mauro Balletti, l’unico artista autorizzato a interpretare, dal 1974, l’immagine della cantante e giustamente ricordato da Pani. E poi l’altro tema conduttore importantissimo del disco è l’amore che, di tutti i temi di Mina, resta quello principale.

Sempre Pani: «La gente sa così poco dell’amore! Ma Mina, come i grandi poeti, ne sa moltissimo, e ce lo comunica una volta di più, con la suprema virtù di ridare senso e potenza drammatica anche al cliché più frusto della tradizione o della quotidianità. È il messaggio della sua arte, della sua anima, del suo corpo. L’amore. Lì ogni nostro respiro, come canta il suo, dovrebbe portare». 

L’evento in Triennale è stato intrigante per chi c’era e se per un momento i tanti presenti, al buio e con la complicità di un ottimo impianto, hanno anche solo per un attimo immaginato di potersi ritrovare davanti a loro sul palcoscenico la divina di Cremona, ecco che il “gioco” dell’ascolto in questa modalità ha funzionato. Che possa essere un’idea da sviluppare per il futuro?

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