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Senti come vibra “Red Light” di Elodie in un club

Il nuovo clubtape della cantante è un glamourissimo divertissement svincolato dal mercato e pensato per “farci ballare e tornare a casa stanchi”, e anche molto di più. Ma come suona nel suo habitat naturale? Siamo stati alla presentazione al Red Room di Milano per raccontarlo

Autore Greta Valicenti
  • Il6 Ottobre 2023
Senti come vibra “Red Light” di Elodie in un club

Elodie al Mediolanum Forum, foto da Instagram

Elodie ci aveva avvisati: Red Light non è un disco, non è un EP, non è un side project. Red Light è un regalo che la popstar italiana meno italiana di tutte ha fatto al suo pubblico (composto prevalentemente da donne e dalla comunità LGBTQIA+, come ha sottolineato fieramente in conferenza stampa. “Molti pensano che io nei miei pezzi mi riferisca agli uomini etero, ma sono pochi quelli che mi seguono. Non che mi dispiaccia”, ha raccontato Elodie). Un club tape (di questo neologismo che mescola il clubbing e l’idea di mixtape vi abbiamo parlato qui) di sette tracce – prodotte da B-Croma, Simon Says!, Lvnar, Dardust, Marz e Zef e accompagnate da altrettanti video letteralmente mozzafiato – nato per esigenze che sono completamente svincolate dagli interessi di mercato (infatti il suo team ha deciso che non sarà considerato nei conteggi FIMI/GfK).

«Questo progetto è nato dopo la mia prima data al Forum di Assago. Tornata a casa mi sono resa conto che mancava qualcosa nel mio concerto. Ovvero della cattiveria, un po’ di musica club, proprio quel mondo che mi ha cresciuta. Mi sono resa conto che dopo quel concerto ero riuscita a guardare maggiormente in faccia le persone che erano venute a un live. Volevo raccontarle, proprio come non avevo mai fatto», aveva detto Elodie a proposito di Red Light. Detto, fatto.

Quello che apparentemente è un progetto fatto per «farci ballare e tornare a casa stanchi», è in realtà una dichiarazione a tinte scintillanti di libertà, emancipazione, empowerment e inclusività (da perfetta diva del popolo, anche quella millantata dal mondo della moda, che non manca di mandare sonoramente a fanculo, rigorosamente con la V di Valentino e con una super auto-ironica Anna Dello Russo).

“Red Light” di Elodie è (anche) un manifesto politico…

Se le prime due volontà sono evidentissime a occhio nudo («Il corpo non dovrebbe suscitare scandalo. Questo è il mio corpo: il mio manifesto di donna libera. Posso usarlo come voglio, è arte», ha affermato con la sua proverbiale fermezza), la terza è da scovare nei testi di Red Light. In particolare in quello di Elle, un vero e proprio manifesto politico che ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo inno italiano del Pride (e senza alcuna traccia di quel fastidioso rainbow washing). Del resto, Elodie lo mette nero su bianco (anzi, su rosso): “Sono qui per provocare”, e lo fa da Dio, aizzando già dal video di A fari spenti (per altro la traccia più edulcorata e rassicurante di questo club tape) i perbenisti e moralisti da tastiera.

Ma elucubrazioni politiche a parte, Red Light è anche un riuscitissimo e glamourissimo divertissement, una naturale prosecuzione del percorso intrapreso da Elodie nell’ultimo anno. L’influenza di Duke Dumont e Fred Again.. con una spruzzata di afro beat si fa sentire in modo massiccio, così come i riecheggi di Madonna, le transizioni à la Renaissance di Beyoncé che diventano più fluide e ti trascinano in un vortice labirintico e stroboscopico. In poche parole: Ok. Respira ha camminato affinché Red Light potesse correre, e pure parecchio lontano. Sicuramente fuori dai nostri confini.

… Ma come suona un club tape in un club?

Ciò che nell’album precedente era germoglio, qui fiorisce in tutta la sua potenza. Esattamente come è successo ieri sera al Red Room di Milano, la location dove Elodie ha presentato il suo club tape. Una sorta di tempio della perdizione, dove si è avvolti da nuvole di fumo di sigaretta e ci si perde in un gioco di specchi. Una camera oscura dove i bassi si alzano e ti rimbombano nel petto, i ritmi tribali sprigionano tutto il loro magnetismo e il dancefloor diventa un safe space che riacquista il suo primordiale significato di accoglienza, in cui chiunque è ben accetto e può liberare il proprio lato più vero e wild. Insomma, se Red Light di Elodie è stato pensato a creato per risuonare nei club, beh, ci vibra benissimo.

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