Stash di The Kolors: «Perché gli anni ’80 sono così fondamentali»
La decade di Cure e Bowie ha condizionato Stash anche dal punto di vista caratteriale e venerdì esce Mal di Gola
I The Kolors stanno per tornare in radio e in streaming con Mal di gola e le loro intenzioni sono chiare: essere la band di riferimento che non solo cita gli anni ’80. Come in fondo fanno in moltissimi nell’it pop soprattutto. No: da quegli anni trae spunto, vita e nutrimento. Dopo aver collezionato valanghe di views su YouTube e aver vinto l’edizione di Amici 14, da 3 anni sono sotto contratto con Island Records. In mezzo ai rapper più famosi in Italia come Sfera Ebbasta ma anche a Elisa, Mahmood e Elodie.
Ne abbiamo parlato con Stash Fiordispino, il cantante che da neanche due mesi è diventato il papà di Grace. Scritta da Stash insieme a Davide Simonetta, Simone Cremonini e Alessandro Raina, la canzone vede la produzione dello stesso Stash insieme ai Daddy’s Groove.
«Sono super fiero di Mal di gola perché è la conferma della nostra coerenza e di un percorso iniziato con Pensare male con Elodie. È nata da un provino fatto quest’estate, solo piano e voce, che ho mandato a Jacopo Pesce, A&R director di Island. Jacopo mi ha detto che aveva qualcosa di magico secondo lui e di profondamente toccante e credo che avesse ragione. Ho fatto altri beta-test con persone fidate, tra le quali mio padre per esempio, e ho visto che in molti mi dicevano che si erano commossi. In fondo per noi adesso è proprio il momento giusto per uscire con un brano del genere. Le influenze degli anni ’80 sono così evidenti: ci hanno formato nello stile e forse anche caratterialmente».
Gli anni ’80 sono piuttosto controversi: anche un po’ finti e plasticosi non trovi?
Certo, ci sono gli anni delle spalline e della plastica ma anche di Bowie e The Cure. E poi anche degli Europe, con rispetto parlando. Cure e Europe non sembrano nemmeno appartenere alla stessa epoca a meno che tu non sia un addetto e riesca a capire che i sinth sono stati utilizzati in un modo piuttosto che in un altro. Anche in Italia: ci sono gli anni ’80 di Pino Daniele, di Vasco e… quelli di altri. E non dico altro.
Adesso li stanno citando un po’ tutti?
Certo, noi credo che possiamo vantare una certa credibilità e riconoscibilità in un momento storico in cui in parecchi si stanno rifacendo a quegli anni.
Perché gli anni ’80 avrebbero influito anche caratterialmente?
Perché io ritengo che la ribellione sia iniziata negli anni ’60 ma ha raggiunto il suo vero apice negli anni ’80. Per questo li vedo come più fondamentali. C’era della verità musicale ed è quella che è rimasta. Quei sinth e quei suoni in generale hanno condizionato intere generazioni tra cui la mia, senza dubbio. Gli anni ’80 sono onnipresenti anche oggi, se prendi Stranger Things per esempio…
Anche nelle prossime produzioni continuerete a guardare a quella decade?
Forse è lei che guarda noi! A parte gli scherzi: abbiamo ascoltato tanto e ne siamo stati veramente condizionati. Anche per le nostre produzioni: non sono laptop based, non partono da una sessione su Logic ma dai sinth analogici e dagli amplificatori di chitarra. Poi questo condiziona la scrittura dell’intero brano.
La tua esperienza ad Amici può aver condizionato anche in senso negativo la percezione di voi Kolors come artisti?
No, assolutamente, perché? Per la mia esperienza da professore ad Amici ho sfruttato la precedente da allievo. Quindi ho messo a disposizione tutto quello che ho fatto: perché secondo te è una cosa negativa?
Perché in questi anni è rimasto un pregiudizio nei confronti di coloro che uscivano della trasmissione, per te no, giustamente aggiungo, dato che siamo nel 2021?
No, se partecipi ad Amici con l’idea di fare numeri e avere successo sei un cretino. Se vai lì, come a X Factor o a The Voice, per dar voce a quello che hai dentro fai benissimo. Magari cerchi un’amplificazione maggiore rispetto a quella che puoi avere con il web. Amici poi è una scuola che ti insegna moltissimo.
Avevi voglia di prenderti una pausa dalla tua esperienza da professore?
Non avrei potuto dedicare il tempo necessario alla trasmissione per la nascita di mia figlia. Sapevo che Grace avrebbe spostato il centro di ogni cosa. So che questa è stata la scelta giusta perché se avessi fatto Amici quest’anno sarebbe stato impensabile. Per rispetto di tutti ho preferito così, magari più avanti…