Rock

Le 10 canzoni più belle degli Emerson, Lake & Palmer

Ripercorriamo la carriera dello storico gruppo progressive rock attraverso una selezione di alcuni dei loro brani più iconici

Autore Billboard IT
  • Il6 Marzo 2025
Le 10 canzoni più belle degli Emerson, Lake & Palmer

Gli Emerson, Lake & Palmer (ELP) sono stati una delle band più iconiche e innovative della storia del rock progressivo. Formato nel 1970, il trio composto da Keith Emerson (tastiere), Greg Lake (basso, voce e chitarra) e Carl Palmer (batteria e percussioni) ha lasciato un segno indelebile nel panorama musicale degli anni ’70, combinando virtuosismo tecnico, composizioni ambiziose e una miscela unica di rock, musica classica e jazz. Le canzoni degli Emerson, Lake & Palmer sono simbolo di creatività e sperimentazione, e il loro lascito è celebrato ancora oggi.

Gli esordi

La formazione degli ELP avvenne in un momento cruciale della storia del rock. Keith Emerson, tastierista dei Nice, cercava di spingersi oltre i limiti del rock psichedelico e del jazz, esplorando l’intersezione tra musica classica e rock. Greg Lake, che aveva appena lasciato i King Crimson dopo l’uscita di In the Court of the Crimson King, portava al gruppo la sua sensibilità melodica e una voce carismatica. A completare il trio fu scelto Carl Palmer, noto per il suo virtuosismo ritmico e la sua esperienza in band come Atomic Rooster e The Crazy World of Arthur Brown.

Fin dal loro debutto, gli ELP si presentarono come un supergruppo, una band formata da musicisti già affermati. La loro prima esibizione pubblica, al Festival dell’Isola di Wight nel 1970, fu un successo clamoroso. Il pubblico fu impressionato non solo dalla complessità musicale del trio, ma anche dall’uso innovativo degli strumenti, come il sintetizzatore Moog, che Keith Emerson suonava con abilità rivoluzionaria.

Il primo album

Nel 1970 gli ELP pubblicarono il loro album di debutto eponimo, che ebbe un enorme impatto. Il disco conteneva brani destinati a diventare classici, come Lucky Man, una ballata scritta da Greg Lake con un assolo di sintetizzatore Moog che segnò una svolta nell’uso della tecnologia musicale nel rock, e Knife-Edge, un brano che fondeva temi classici con una struttura rock potente.

Il successo del primo album fu solo l’inizio di una carriera caratterizzata da una creatività sfrenata e da una ricerca incessante dell’innovazione.

L’ascesa al successo

Tra il 1971 e il 1974 gli Emerson, Lake & Palmer pubblicarono alcuni dei dischi più influenti del progressive rock, imponendosi come maestri del genere:

  • Tarkus (1971): questo album è considerato uno dei capolavori del rock progressivo. La suite omonima, che occupa l’intera prima facciata del disco, è un’epopea musicale di oltre venti minuti che esplora temi filosofici e apocalittici, accompagnata da strutture musicali complesse e da un virtuosismo tecnico sbalorditivo.
  • Pictures at an Exhibition (1971): questo album live è una reinterpretazione in chiave rock dell’opera classica di Modest Mussorgsky, Quadri di un’esposizione. La capacità del trio di trasformare la musica classica in una forma accessibile e moderna dimostrò la loro straordinaria abilità compositiva e strumentale.
  • Trilogy (1972): Questo album bilancia momenti di intensità tecnica con passaggi più melodici. Canzoni come From the Beginning mostrano il lato più intimo e riflessivo degli Emerson, Lake & Palmer, mentre composizioni come The Endless Enigma mettono in luce la loro complessità strutturale.
  • Brain Salad Surgery (1973): questo album è il culmine del loro periodo d’oro. Con pezzi come Karn Evil 9, una suite in tre movimenti che esplora temi distopici e futuristici, il trio dimostrò di essere al massimo delle proprie capacità creative.

Le esibizioni dal vivo degli ELP erano spettacolari e teatralizzate. Keith Emerson suonava organi e tastiere con incredibile energia, spesso sollevando l’organo Hammond in aria o facendolo ruotare sul palco. Carl Palmer si esibiva in assoli di batteria impressionanti, mentre Greg Lake affascinava il pubblico con la sua voce e la sua presenza scenica.

Gli anni difficili

Dopo il successo di Brain Salad Surgery, gli ELP iniziarono a risentire delle pressioni creative e delle aspettative crescenti. Works Volume 1 (1977), un album doppio che includeva composizioni soliste di ciascun membro, segnò un allontanamento dallo stile coeso che li aveva resi famosi. Sebbene il disco contenesse brani memorabili, come Fanfare for the Common Man, una reinterpretazione del pezzo di Aaron Copland, non riuscì a eguagliare il successo dei lavori precedenti.

Il successivo Works Volume 2 (1977) fu meno ambizioso e ricevette critiche contrastanti. Nel 1978 la pubblicazione di Love Beach, un album orientato verso un suono più commerciale, fu vista come una mossa disperata per rimanere rilevanti. Nonostante alcuni brani degni di nota, il disco segnò il declino del trio. Le tensioni interne e il cambiamento del panorama musicale, dominato da punk e disco, portarono allo scioglimento della band.

Ritorni e lascito artistico

Negli anni ’80 e ’90 gli ELP si riunirono in diverse occasioni. Nel 1992 pubblicarono Black Moon, un album che tentava di modernizzare il loro sound, seguito da In the Hot Seat (1994). Sebbene questi lavori non raggiunsero i livelli dei loro capolavori degli anni ’70, dimostrarono che la band aveva ancora voglia di sperimentare.

Keith Emerson lottò a lungo con problemi personali e di salute, e si spense nel 2016. Greg Lake lo seguì pochi mesi dopo, lasciando Carl Palmer come unico membro superstite.

Dieci canzoni iconiche degli Emerson, Lake & Palmer

Lucky Man

Un classico senza tempo, scritto da Greg Lake quando era appena un adolescente. La sua melodia semplice e commovente si contrappone all’innovativo assolo di sintetizzatore Moog di Keith Emerson, che ha reso il brano uno dei primi esempi di come la tecnologia potesse trasformare il rock. Un inno alla fragilità umana, intriso di malinconia.

Tarkus

Questa suite di oltre venti minuti è un capolavoro del progressive rock. Divisa in più sezioni, racconta una storia simbolica di lotta e trasformazione, rappresentata da una creatura metà armadillo e metà carro armato. Musicalmente è una dimostrazione del virtuosismo tecnico del trio, con complesse progressioni ritmiche e armoniche che spingono in là i confini del rock.

From the Beginning

Una ballata acustica che mette in risalto la sensibilità melodica e la voce calda di Greg Lake. Il brano è delicato e intimo, ma il tocco di Emerson sul Moog nella parte finale aggiunge un elemento etereo che lo rende unico. From the Beginning è una delle canzoni più accessibili degli Emerson, Lake & Palmer, amata anche da chi non è un fan del progressive rock.

Karn Evil 9

Divisa in tre “impressioni”, questa suite è un viaggio distopico attraverso un futuro in cui l’umanità è dominata dalle macchine. Con il suo famoso incipit – “Welcome back my friends to the show that never ends!” – il brano è un inno ai concerti dal vivo degli ELP. La complessità musicale, le sezioni strumentali mozzafiato e i testi visionari la rendono una pietra miliare del genere.

Knife-Edge

Un brano potente e drammatico che fonde rock e musica classica, basandosi su un tema di Janáček. La voce profonda di Greg Lake e le tastiere aggressive di Emerson creano un’atmosfera cupa e maestosa, con un finale che sembra dissolversi nel caos. È un esempio perfetto del loro stile ibrido.

Fanfare for the Common Man

Questa reinterpretazione dell’opera di Aaron Copland è una delle canzoni più iconiche degli Emerson, Lake & Palmer. L’introduzione lenta e solenne si sviluppa in una celebrazione rock piena di energia, con un uso spettacolare delle tastiere da parte di Emerson e un groove travolgente di Palmer. È stata utilizzata spesso per eventi sportivi e celebrazioni, rendendola una delle loro composizioni più conosciute.

The Endless Enigma

Un brano epico che esplora il tema dell’esistenzialismo. Divisa in più parti, questa composizione combina momenti di intensa drammaticità con passaggi delicati. Il modo in cui le tastiere di Emerson si intrecciano con la voce di Lake crea un’atmosfera quasi cinematografica.

Jerusalem

Una rivisitazione rock dell’inno britannico basato sulla poesia di William Blake. Con arrangiamenti grandiosi e un senso di riverenza, questo brano dimostra l’abilità degli ELP di rendere moderna una composizione tradizionale senza tradirne l’essenza.

Still… You Turn Me On

Una delle ballate più belle e romantiche della band. Il testo poetico e la melodia delicata, sostenuta dalla chitarra acustica di Lake, sono arricchiti da una produzione sofisticata. È un brano che mette in evidenza il lato emotivo del trio, in contrasto con le loro composizioni più tecniche.

Pictures at an Exhibition

L’intera reinterpretazione del capolavoro di Modest Mussorgsky è un trionfo artistico. La band combina la complessità della musica classica con l’energia del rock, aggiungendo il loro tocco personale. È una dimostrazione di come il trio fosse capace di affrontare opere gigantesche con audacia e originalità.

In conclusione

Queste dieci canzoni rappresentano il meglio della discografia degli Emerson, Lake & Palmer, mostrando la loro capacità di unire tecnica, emozione e sperimentazione. Il loro impatto sul prog rimane ineguagliato e queste composizioni continuano a ispirare musicisti e fan in tutto il mondo.

Nonostante i loro alti e bassi, Emerson, Lake & Palmer rimangono un pilastro della musica progressiva. La loro capacità di unire mondi musicali diversi – dalla classica al rock, dal jazz all’elettronica – ha influenzato generazioni di artisti.

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