Rock

In arrivo l’opus “Songs of Surrender” degli U2, più scuri che chiari

Esce il giorno di San Patrizio (giustamente) la mega collezione di 40 brani scelti dal catalogo degli U2, ri-registrati e ri-immaginati durante il periodo del lockdown. Un’operazione riuscita in parte

Autore Tommaso Toma
  • Il10 Marzo 2023
In arrivo l’opus “Songs of Surrender” degli U2, più scuri che chiari

U2, foto di Kurt Iswarienko (Limited license solely for reproduction for print and online news and editorial purposes only. No commercial use without prior approval. No single subject use. All other rights expressly reserved. ©2021 U2)

“Una grande canzone è qualcosa di indistruttibile”, afferma The Edge tra le note di presentazione di Songs Of Surrender, opus di ri-registrazione, durante il periodo pandemico, di bel po’ di canzoni degli U2. Il chitarrista irlandese ha seguito uno schema produttivo di sottrazione piuttosto che di riarrangiamento ricco e differente, con la complicità poi di Brian Eno, Daniel Lanois e Bob Ezrin, mentre Bono limava la sua prima biografia, Surrender.

Sulla carta siamo d’accordo con The Edge ma poi, alla fine, dobbiamo sempre contestualizzare l’origine di una grande canzone, il suo sound, il tipo di produzione che era stato scelto. Senza dimenticare il modo in cui venne cantata in quella sua prima uscita.

Ma certo, One, With or Without You o Bad sono anthem, perle a disposizione dell’umanità che vuole ricantarle, che sia in uno stadio, sotto la doccia, durante il provino di un talent o per un video TikTok. E poi a volte capita che da “anime forse simili ma lontane” dagli autori arrivino delle cover bellissime, che ti fanno dimenticare quasi l’originale. Anche con gli U2 stessi era capitato tanti anni fa. quando Johnny Cash decise di cantare One sull’orlo della fine della sua carriera e poi della sua vita.

Songs of Surrender: meglio le canzoni più recenti

Questa mastodontica operazione (disponibile anche in 4 LP) porta con sé molte perplessità e qualche sorpresa. Proviamo ad entrare nelle maglie della tracklist.

Brilla Stay, che era una stupenda composizione di Zooropa (album amato o odiato dai fan) e qui convince quasi più dell’originale. La serenata funk di Two Hearts Beat As One riarrangiata offre una nuova linfa a un brano che era una sorpresa già all’epoca della sua realizzazione.

Convince Beautiful Day: bello il contrasto tra l’epica della voce di Bono e il suono quasi spettrale di piano e coro che lo accompagnano.

Alla fine funzionano meglio nell’operazione di arrangiamento le canzoni di catalogo con meno storia alle spalle. Per queste la filosofia del less is more – ripetiamo la linea guida di tutto il vasto lavoro di Songs of Surrender – regge bene. Come nel caso di Lights of Home, Cedarwood Road, Song for Someone e The Miracle (Of Joey Ramone), ma anche per Miracle Drug.

Il trattamento dei classici

Quando senti Sunday Bloody Sunday – qui solo voce e chitarra acustica – pensi d’istinto che sarebbe stato bello che Bono te l’avesse cantata così, in una serata estiva, solo per te, davanti a un fuoco acceso. Ma alla fine ti accorgi che è solo una semplice acoustic version (con due tocchi leggerissimi di chitarra acustica in più a mo’ di contrappunto in un rapido passaggio).

Andando indietro nel tempo ancor di più, Stories for Boys (con liriche “aggiornate”) e 11 O’Clock Tick Tock – che non è presente nelle edizioni “liofilizzate” a 20 canzoni del progetto – perdono qui tutta l’urgenza elettrica degli originali e si trasformano in qualcosa di innocuo.

Se incontrassi Bono e The Edge gli chiederei perché non abbiano avuto più coraggio nel riarrangiare queste canzoni. Nella mia immaginazione avrei voluto sentire una versione di Mysterious Ways con la trasformazione delle sue cadenze irresistibili in una ballata della tradizione algerina raï. E soprattutto avrei detto a The Edge che sì, le canzoni belle sono indistruttibili ma forse la loro componente eccitante e rivoluzionaria spetta solo agli originali. Basta riascoltare con attenzione War o Boy o Joshua Tree. Ma queste sono solo bagatelle personalissime…

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