Zucchero: guarda in anteprima una clip del documentario
Il 23, 24 e 25 ottobre sarà nei cinema il film “Zucchero Sugar Fornaciari”, dedicato al grande bluesman emiliano. Qui in esclusiva un estratto in cui racconta lo storico concerto a Cuba
Un tour mondiale sold-out fra capitali europee, Nord America, Stati Uniti e anche l’Oceania. È il “World Wild Tour” 2022/23 di Zucchero, ennesima prova di quanto il grande bluesman emiliano riscuota successi in tutto il mondo. Lo racconta il documentario Zucchero Sugar Fornaciari, che arriva nei cinema il 23, 24 e 25 ottobre. Vi presentiamo qui in anteprima l’estratto del film in cui Zucchero parla del suo storico concerto a Cuba.
La clip del documentario su Zucchero
Il film parte da molto lontano, da dove tutto è iniziato. Roncocesi, fine anni ‘50. La profonda provincia emiliana prova a scrollarsi di dosso la miseria post-bellica, ma Roncocesi non è Milano e neanche Reggio Emilia: il boom qua non arriva. Arriva però la malinconia del blues. Un ragazzino capisce che quell’energia dei neri d’America è la stessa che si respira lì. Prova a suonare quei motivi all’organo della chiesa di Roncocesi e capisce che la musica gli salverà la vita.
Il film documentario racconta Zucchero Sugar Fornaciari attraverso le sue parole e quelle di colleghi e amici come Bono, Sting, Brian May, Paul Young, Andrea Bocelli, Salmo. E ancora: Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Roberto Baggio, Jack Savoretti. Un vero e proprio viaggio dell’anima che, grazie a immagini provenienti dagli archivi privati di Zucchero e dal “World Wild Tour” va oltre il ritratto di un musicista di successo arrivando fin dentro i dubbi e le fragilità dell’uomo.
Le dichiarazioni dei registi
“Lavorare con Zucchero significa poter aprire uno scrigno pieno di suggestioni sorprendenti e inaspettate”, raccontano i registi del documentario Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano. “Un accesso e uno sguardo unico rivolto alla quotidianità di un’artista importante e di livello internazionale. Una star celebrata da colleghi importati che sono essi stessi quanto di più grande ci possa essere in ambito rock e blues. Questo per un autore o per un regista è un privilegio raro”.
E ancora: “L’Emilia è il ponte con gli Stati Uniti, con il blues e con quella cultura contadina che l’emigrazione ha sparso nel nuovo continente e che è tornata a noi e ovviamente a Zucchero attraverso la musica. Zucchero ha quindi messo in connessione la cultura rurale con quella nera e americana. Un’operazione rischiosa e dalla bassissima possibilità di successo che invece ha funzionato soprattutto tra gli anglosassoni. Per dei registi questa scoperta porta elementi interessanti: Zucchero è figlio del 900, innovatore musicale del suo secolo e sapiente mescitore del suono delle origini, alle tendenze musicali contemporanee”.