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Baby Gang in carcere ha iniziato lo sciopero della fame

Zaccaria Mouhib è stato arrestato la scorsa settimana con l’accusa di aver violato i domiciliari postando sui social contenuti “girati in occasione dei permessi rilasciati dagli stessi giudici che oggi hanno ordinato il suo arresto”

Autore Billboard IT
  • Il7 Maggio 2024
Baby Gang in carcere ha iniziato lo sciopero della fame

Baby Gang

“Ascoltare la radio è uno dei pochi sollievi nella giornata in carcere […] da oggi Baby Gang ha iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la censura che lo sta colpendo nel modo più subdolo e violento”. E ancora: “Baby ci ha fatto sapere che sentire i suoi pezzi girare in radio lo sta aiutando a superare questa assurda detenzione. Ringrazia tutti i suoi fan per il supporto. #FreeBabyGanga”. Con queste parole il team di Zaccaria ha annunciato su Instagram l’inizio della sua protesta dopo l’arresto della scorsa settimana. L’accusa è quella di aver violato i domiciliari postando sui social contenuti “girati in occasione dei permessi rilasciati dagli stessi giudici che oggi hanno ordinato il suo arresto”, come si leggeva.

Il fermo era avvenuto a pochi giorni dalla pubblicazione del nuovo album di Baby Gang, L’Angelo del Male. E proprio il successo del rapper (che attualmente è l’artista hip hop italiano più ascoltato al mondo su Spotify), ha fatto interrogare i suoi collaboratori – che al momento gestiscono il suo profilo – sul motivo dell’arresto. Che secondo loro lascerebbe presagire “una scelta precisa. Ossia quella di silenziare un artista scomodo in un momento di massima visibilità”. Senza contare il fatto che le date nei palazzetti (tra cui una al Forum di Assago) previste per questa primavera sono state annullate per poi essere posticipate all’inverno.

Baby Gang è davvero diventato un artista scomodo?

La domanda dopo questi fatti sorge quindi spontanea. Arrivato a questo punto, Baby Gang è davvero diventato un artista tanto scomodo da essere censurato chiudendolo in un carcere? La sua musica sincera, brutale e rabbiosa, che ci mette di fronte ad una realtà difficile che non può essere ignorata e di cui Zaccaria si fa portavoce senza edulcorare nessun aspetto e – soprattutto – senza cercare una redenzione a tutti i costi, fa davvero così paura?

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