Diodato: «”Fai Rumore” è un invito a esprimere la propria opinione»
Il cantautore in gara a Sanremo: “Cerco di colmare le distanze” . E poi Diodato parla di tutto: dal nuovo album al desiderio che non è riuscito a realizzare
Quando si esce dalla presentazione del nuovo album di Diodato Che Vita Meravigliosa si sente molto forte un desiderio. Quello di impegnarsi e buttarsi a capofitto in un’impresa (di qualunque tipo) per poi fermarsi con una persona amica e bersi insieme un bicchiere di ottimo vino. O qualsiasi altra cosa dia sollievo dopo tante fatiche. È questo che Diodato voleva fare l’ultima sera del festival di Sanremo 2018 insieme a Roy Paci, sognando la bottiglia di Amarone che gli avevano regalato. Ma non gliel’hanno permesso fino all’ultimo perché dovevano fare un ultimo show-case notturno.
«Sembrava uno scherzo: ho fatto il soldatino per 5 giorni, mi sono messo a lavorare, fare promozione, cantare. Sempre ligio e quando stavo finalmente per brindare mi hanno chiamato un’altra volta!», racconta lui, divertito. Pronto probabilmente a rifare tutto anche al Festival di quest’anno dove presenta Fai Rumore. Un pezzo molto curato dove l’orchestra si fonde con i synth e dove si sente l’eco dei Radiohead e anche di James Blake. Uno dei brani migliori, bisogna dirlo, in gara al festival di Sanremo dove ben emerge la sua voce.
Fai Rumore
«Sono partito dal brit -pop e anche dai Radiohead, solo in un secondo momento mi sono avvicinato ai cantautori italiani», spiega Antonio Diodato, in arte semplicemente Diodato, classe 1981. «Questa canzone è un invito a esprimere la propria opinione, anche se si tratta di dissenso. Non si tratta di cercare lo scontro sempre e comunque, anzi. Ma di colmare le distanze che vengono create dai silenzi». Fai Rumore è anche l’unica canzone dell’album che porta un’altra firma, quella di Edwyn Roberts per la musica.
A Sanremo nella serata delle cover di giovedì 6 febbraio l’artista nato ad Aosta presenterà 24mila Baci di Adriano Celentano insieme a Nina Zilli.
Che Vita Meravigliosa
Il vero manifesto dell’album, prodotto niente di meno che da Tommaso Colliva e in uscita il 14 febbraio, è il singolo, il pezzo d’apertura, Che Vita Meravigliosa. Brano che ha avuto una grande fortuna in queste settimane anche grazie al fatto di essere nella colonna sonora de La Dea Fortuna di Ozpetek: «Un romantico tributo alla vita in tutte le sue sfaccettature e declinazioni».
L’album di Diodato parla (tanto) di amore ma non soltanto. «È uno sguardo su tutto ciò che ci circonda», spiega lui. A un pezzo come Fino A Farci Scomparire, dove si racconta l’atto finale di una storia in cui si arriva solo ad amplificare il dolore, risponde La Lascio A Voi Questa Domenica, amara riflessione sulle reazioni delle persone di fronte alla notizia di un suicidio.
Nel primo pezzo i riferimenti autobiografici sono piuttosto evidenti e a chi gli chiede se si riferiscano agli ultimi due anni, Diodato risponde di sì e quindi il pensiero corre subito alla sua ex-fidanzata Levante, anche lei in gara al festival di Sanremo.
Non solo amore
Nel secondo, invece, il contrasto tra i testi e il ritmo allegro e up-tempo è davvero forte. La Lascio A Voi Questa Domenica parte con dei fiati di ampio respiro e sembra una leggera canzone estiva. Invece, il racconto è piuttosto drammatico ed è quello che è capitato a Diodato due anni fa. «Già odio parecchio la domenica e la sensazione di sospensione che si porta dietro», spiega lui, «in più era il 16 agosto e da Cattolica stavo tornando a Milano. A un certo punto nel treno è circolata la notizia che ci sarebbero stati dei ritardi perché una donna si era buttata sotto un altro treno. Questo ha creato una serie di malumori e discorsi qualunquistici pazzeschi. Per questo dico: se questa è la vostra domenica, tenetevela».
Il ricordo d’infanzia
Il Commerciante, invece, nasce da un incontro fortunato ed è quasi una piacevole filastrocca. «È stato così bello chiacchierare per caso con una persona che amava così tanto il suo lavoro. Oggi è davvero difficile trovare il tempo per fermarsi dato che siamo tutti abituati ad andare nei centri commerciali in velocità. Mi ha ricordato di quando da piccolo accompagnavo mia mamma a fare le commissioni»
Dulcis in fundo
Ma il pezzo migliore è in fondo all’album ed è Quello Che Mi Manca Di Te. Un racconto decisamente intimo, dolce, commovente. Una perfetta colonna sonora, una Sunday Morning che parte con un carillon “quello che mi manca di te non te lo so spiegare ma spero che sia la stessa cosa che manca a te di me”.
Diodato sarà anche in tour ad aprile: il 22 all’Alcatraz di Milano e il 29 all’Atlantico di Roma.