Rkomi corre. Non come Lola corre, la protagonista del film culto del ’98 di Tom Tykwe che non sapeva dove sbattere la testa per recuperare il denaro necessario a salvare il compagno nei guai. Rkomi sa bene dove andare e anche come. Ad aprile, nei visual che lanciavano il suo album Taxi Driver lo abbiamo visto guidare il taxi come Travis Barker (il protagonista dell’omonimo film di Martin Scorsese). Album che è stato semplicemente il più ascoltato, secondo la classifica Fimi/GfK, di tutto il 2021 e che avevamo già deciso di raccontare bene con la nostra cover story di settembre.
Lo scorgeremo idealmente su un autobus in uno (Autobus di notte) dei nuovi brani che usciranno questo venerdì 28 gennaio e che andranno ad arricchire appunto Taxi Driver.
E per parlare di questi nuovi brani e della sua imminente partecipazione al festival di Sanremo con Insuperabile lo osserviamo come passeggero sul sedile posteriore di una Mustang d’epoca.
È venerdì sera, 21 gennaio, e sui Navigli a Milano c’è un’atmosfera a dir poco surreale. In teoria, sarebbe un orario di punta per chi torna a casa dall’ufficio e per chi esce a cena. In pratica, la città non è vuota ma c’è ben poco fermento per essere un fine settimana normale. Quindi, ci abbassiamo (personalmente, senza sforzo) per entrare in macchina e con Rkomi aka Mirko Martorana iniziamo il giro in zona.
L’ultima volta che abbiamo chiacchierato mi avevi detto che volevi pian piano iniziare una rivoluzione e inserire elementi sempre diversi per esempio, rock. In uno dei nuovi pezzi, Ho paura di te con Karakaz, ho sentito i Deftones e i Nine Inch Nails giusto per fare solo due nomi. È l’inizio?
Ci tenevo a proporre delle note di rock industrial, quindi Deftones e Nine Inch Nails sono assolutamente azzeccati come paragoni. Vorrei proporre un suono più cattivo in generale ma non ci sarà solo quello. Perché mi piacciono tante cose diverse e poi non potrei proporre un prossimo album metal. Credo che il pubblico vada accompagnato e anche me stesso! Meglio fare le cose bene e con calma.
Anche con Insuperabile porti una piccola quota rock a Sanremo, soprattutto col riff di chitarra che ricorda un po’ Personal Jesus dei Depeche Mode.
C’è anche tanta elettronica e tanto pop: è un bell’ibrido. In fondo Insuperabile rappresenta in piccolo Taxi Driver: tanti mondi diversi che però hanno coerenza tra loro. I Depeche Mode sono un riferimento, anche perché adoro Dave Gahan: super teatrale, carismatico, fluido. In un futuro mi piacerebbe essere così: con quella stessa fisicità e capacità di riempire lo spazio sul palco.
Quando e come è nato questo brano?
È nato subito dopo l’uscita di Taxi Driver in un momento in cui mi ero imposto di non scrivere e di non andare in studio, se non per dei feat. L’ho scritto anche con Alessandro La Cava, che ha preso parte alla melodia del ritornello, e poi con Katoo, che aveva scritto anche Partire da te e pure il nuovo Ho paura di te. Mi trovo benissimo: è un “nerdone”, amante del metal ma che sa divertirsi di brutto.
Con che spirito lo presenterai sul palco dell’Ariston?
Non dirò che vado per divertirmi, perché lo dicono tutti. Però una parte di leggerezza va mantenuta a tutti i costi, se no c’è qualcosa che non va. Mi metterò a nudo in maniera diversa: questo è sicuro. Avrò solo quattro minuti e questa cosa mi affascina e mi spaventa. Non avrò il tempo di scaldare il mio pubblico di brano in brano come a un concerto.
Rkomi ti ricordi dove eri quando Amadeus ha annunciato i nomi dei concorrenti in gara?
Mi stavo allenando in palestra (quella fondata da lui, ndr). Ero un po’ in ansia ma in generale non voglio certo assecondare questo stato d’animo stando fermo impalato. Mi sono sorpreso perché il mio nome non è così scontato in quel contesto. Io mi ci vedo ma devo spiegare perché.
Perché ti ci vedi quindi?
Amo vedermi in tante realtà diverse. Arrivo da dove arrivo ma sto bene ovunque e con chiunque.
Come cover hai scelto di portare un medley di Vasco insieme ai Calibro 35: anche loro rientrano in questa tua idea di esplorare sempre di più il rock, di un certo tipo, peraltro.
Il primo con cui ne avevo parlato è stato Venerus un po’ di tempo fa, perché loro dovevano collaborare insieme. Quindi avevo pensato che i Calibro potessero essere interessati a suonare con giovani che li avessero ispirati. Mi è piaciuto tantissimo suonare con loro perché abbiamo dato spazio all’improvvisazione e cambiato tutto all’ultimo.
Quindi tu avevi in mente da un po’ la tua idea per la cover?
Assolutamente no! Anche perché sono abituato a interpretare la mia musica e trovo molto difficile farlo con quella di qualcun altro. Adoro Mina ma non potrei mai interpretarla, come dire. Vasco è perfetto: canta ma non è un cantante, rappa ma non è un rapper, non è un semplice oratore. È poetico, ironico, duro quando serve.
Che cosa rappresenta per te? Lo hai mai incontrato?
Mai. Mi piace anche che si mantenga un po’ di mistero. Lui è tante cose, è veramente enorme in termini lirici, non mi affiancherei mai alla sua figura. L’unico aspetto per cui potrei avvicinarmi a lui è per il fatto di spiazzare gli ascoltatori. Certo c’è sempre stato un filo logico immaginario nel suo personaggio, ma poi lui è stato di qua e di là, a destra e a sinistra. Per tutte le interviste che ho visto e letto lui non ha mai avuto un unico ruolo.
L’ultima canzone si intitola Amico dove sei: Rkomi ci puoi dire a chi è dedicata?
È una storia che potrebbe essere capitata a tutti: vedere un amico che ha perso un po’ il senno e si allontana, purtroppo. Urlo tanto in quel brano. È triste ma succede.
Autobus di notte invece che periodo racconta?
L’ispirazione iniziale arriva da un pezzo di Carboni ma poi non l’ho citato esplicitamente. Io adoravo andare in giro in tram o in autobus, sulla 90 in particolar modo per arrivare in quartiere da me, a Calvairate. È un luogo che mi mancherà sempre perché offre un punto di vista privilegiato sulla città.
Ora non puoi più prendere la 90 tranquillamente.
Potrei, però sarebbe davvero difficile a livello pratico e non ci sarebbe la goduria di buttarsi sullo schienale e lasciarsi andare completamente. Ogni tanto mi capita in aereo, però non lo prendo certo con la stessa frequenza!
Abbiamo già parlato della possibile nostalgia legata agli inizi e alle cose che non puoi più fare: quindi alla fine cosa preferisci l’autobus o il taxi?
Non cambia molto. Alla fine, dove ti metti, ti metti. L’importante è rimanere liberi per fare il proprio lavoro di introspezione.
La tracklist dei nuovi brani:
01. INTRO (ULTIMA CURVA)
02. INSUPERABILE (brano in gara a Sanremo e disponibile nella settimana del festival)
03. LA CODA DEL DIAVOLO (con ELODIE)
04. MALEDUCATA (con DARGEN D’AMICO)
05. HO PAURA DI TE (con KARAKAZ)
06. FEGATO FEGATO SPAPPOLATO (disponibile dal 5 febbraio)
07. AUTOBUS DI NOTTE
08. AMICO DOVE SEI? (OUTRO)