Gli ascolti in anteprima dei brani di Sanremo 2022: si balla davvero molto
Oggi si è tenuta la tradizionale maratona delle canzoni in gara al festival e abbiamo cercato di rispondere a questa domanda: dove le risentiremo? Rimarranno sul palco dell’Ariston o invaderanno le radio e i social?
Due settimane e tre giorni (un niente!) e il festival di Sanremo 2022 pare avrà davvero inizio. Oggi si sono tenuti i tradizionali ascolti dei brani in anteprima per i giornalisti con Amadeus stesso e il direttore di Rai 1, Stefano Coletta, a Milano. Oltre al collegamento da Roma con i giornalisti nello studio de I Soliti Ignoti.
Difficile (e anche un po’ ingiusto) dare un giudizio su un brano ascoltato una sola volta. Ci riserviamo il diritto di cambiare opinione (anche completamente) una volta che la canzone sarà presentata dal vivo sul palco dell’Ariston dove entreranno in campo anche la capacità di interpretazione e di sicuro l’emozione.
Per raccontarli quindi abbiamo immaginato di rispondere a questa domanda: “Quando li ri-ascolteremo?”. La risposta può variare da “solo al festival” a “ovunque”, dalle radio a TikTok alle feste di Paese.
Prima doverosa premessa: ci sono tanti pezzi davvero piacevoli in questa edizione di Sanremo. Moltissimi da ballare con una predilezione per la cassa-dritta e a volte all’elettronica anni ’80 e ’90 (tra questi quello de La Rappresentante di Lista è davvero notevole).
Pochissimo rap (Dargen D’Amico rappa ma la base è dance, come dicevamo sopra, e Rkomi alterna le barre alle strofe di canzoni) e poco rock (Le Vibrazioni). Non si parla mai di pandemia e della situazione attuale. L’unico brano (ma potrebbero esserci sfuggiti altri riferimenti) che parla di politica è quello di Dargen D’Amico che con acume accenna agli sbarchi degli immigrati sulle coste la situazione del Mediterraneo (“balla per restare a galla negli incubi mediterranei”.
Ancor più dell’anno scorso si ha l’impressione che vengano coperte tutte le fasce di pubblico. Aka 7even, sangiovanni, Matteo Romano per i giovanissimi.
Gianni Morandi, Iva Zanicchi, Massimo Ranieri per i più âgée. Alcuni autori (di musica o testo) sono presenti in maniera preponderante come Alessandro La Cava, Francesco Catitti , Davide Petrella e Davide Simonetta. Anzi quest’anno c’è un po’ meno Dardust/Dario Faini dell’anno scorso (ma è comunque molto presente!) e un po’ più Petrella che ne conta ben quattro!
Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir- Domenica
Autori testo: Achille Lauro, Simon Pietro Manzari, Davide Petrella
Musica: Ciceroni, Cutolo, Gregorio Calculli, Simon Pietro Manzari
È un pezzo accattivante e piacevole, però sembra di tornare indietro nel tempo al 2019. Dove ascoltavate Rolls Royce di Lauro nel 2019? Bene, lì risentirete anche Domenica perché il mood è proprio quello. Solo che nel 2019 poteva sembrare dirompente sul palco di Sanremo, adesso a distanza di tre anni molto meno. Quindi così, semplice e tranquillo come recita il testo: “Dai, come fosse domenica”.
Giusy Ferreri – Miele
Testo e musica: Takagi e Ketra, Federica Abbate e Davide Petrella.
Takagi e Ketra ci avevano raccontato di quanto amassero prendere ispirazione da Paesi lontani o da musiche del passato e questa volta scelgono dei suoni decisamente retrò anni ‘50 e ’60. Il risultato non è affatto male soprattutto per il timbro così riconoscibile di Giusy che si avvicina così sempre di più al modello Amy Winehouse. Probabilmente la ascolterete un po’ ovunque: in radio e al supermercato. Certo, perfetta soprattutto da ascoltare prima di andare a una festa in costume d’epoca (circostanza che non vedrete fino all’arrivo della primavera almeno).
Michele Bravi – Inverno dei fiori
Musica scritta da Michele Bravi, Francesco Catitti e Federica Abbate
Testo: Vella, Bravi, Rapetti
Perfetta per il festival di Sanremo degli anni 20 (cioè 2020): cathcy, aperta e ariosa. Con un climax nel ritornello e un testo romantico. È perfetta per essere ascoltata in cameretta e ovunque la vogliano ascoltare i fan di Michele Bravi. Perché certo loro continueranno a farlo ma forse non si aggiungeranno fan che non lo apprezzassero già prima.
RKOMI- Insuperabile
Testo: Rkomi e Alessandro La Cava
Musica: Catitti, La Cava e Rkomi
Apprezziamo Rkomi da sempre e infatti gli abbiamo dedicato la copertina del numero di settembre. Da quando rappava in Calvairate (quartiere est di Milano) a quando ha conquistato tutti con la sua commistione di generi in Taxi Driver, l’album più venduto nel 2021 e che cita anche in questo nuovo pezzo.
Insuperabile parte con un potente giro di chitarra a là Personal Jesus, giusto per regalarci due coordinate rock. Anche il ritornello rimane in testa immediatamente. Per ciò lo potrete riascoltare ovunque, ma il luogo veramente perfetto è in macchina a tutto volume mentre state facendo un lungo viaggio (e se volete potete abbassare i finestrini).
Irama – Ovunque sarai
Testo: Irama
Musica: Irama, Nenna, Capalbo, Vincenzo Luca Faraone
Irama ci ha stupito perché non ci ha sorpresi più di tanto. Il pezzo è decisamente un classico sanremese adattabile all’orchestra e dopo il pezzo dalla costruzione piuttosto bizzarra dell’anno scorso ci è sembrato molto strano. Il testo è un po’ un “S’i’ fossi foco” di Cecco Angiolieri ma in seconda persona: “se sarai vento canterai e se sarai aria brillerai”. Il timbro interessante di Irama c’è e si spera di poter vedere la sua performance sul palco in diretta, al contrario dell’anno scorso, visto che non aveva potuto esibirsi per un contatto con un positivo. Dove lo ascolteremo? Di sicuro sul palco di Sanremo di qualsiasi epoca passata e presente.
Noemi – Ti amo non lo so dire
Testo e musica: Dario Faini, Alessandro Mahmoud, Alessandro La Cava
È una ballad ma potente, che potresti facilmente ballare ma con un testo che riflette ancora sul percorso di crescita di Noemi. Per cui perfetta per essere ascoltata nelle cuffiette mentre si corre. Però attenzione: questo pezzo lo sentirete praticamente ovunque: in radio, dalle casse delle autoradio e pure per le challenge di TikTok. “Scusa se non ho niente da perdere”: non ve lo dimenticherete facilmente. Si sente bene il tocco di pepe in più di Dardust.
Massimo Ranieri – Lettera di là dal mare
Musica e testo: Fabio Ilacqua
Questo è l’unico pezzo che ha ricevuto un applauso dai giornalisti di Milano. Che dire? Gioca un altro campionato, forse non lo ascolteranno i ragazzi sulle piattaforme streaming. Probabilmente invece l’ascolterà un pubblico più âgée nostalgico dei festival degli anni ’80, quando Ranieri cantava Perdere l’amore. Ecco forse la sceglierete nei karaoke perché sarà divertente misurarsi con l’estensione vocale di Ranieri. “E tutti tacciono” risponde lui nel testo. Infatti non ce la farete/faremo a raggiungerlo. Mai.
Aka 7even – Perfetta così
Testo di Aka 7even, Kleinschmidt, Gianvito Vizzi, Renato Luis Patriarca
Fresca e leggera, con una costruzione per niente banale e un ritornello molto catchy. “Sei perfetta così così così” canta Aka 7even. Bello anche il messaggio che riprende quello di Brutta di Alessandro Canino ben 30 anni dopo. Dove la sentirete? Su TikTok probabilmente e anche probabilmente cantata a squarciagola a una festa.
Emma – Ogni volta è così
Testo: Petrella e Emma
Musica: Petrella e Faini
Parte con una base bella elettronica quasi anni ‘80/’90, però sul ritornello forse chi ha scritto il pezzo poteva lanciarsi con un po’ più di coraggio. Mentre è un po’ lo stile di Emma che tutti conosciamo bene. La ascolterete un po’ ovunque, che lo vogliate o meno: nei negozi, nei bar, al supermercato però probabilmente non sarà una hit estiva.
Highsnob e Hu – Abbi cura di te
Testo: Highsnob e Hu
Musica: Highsnob e Hu, Andrea Moroni e Fabio De Marco
Un pezzo piacevole e per nulla scontato con un ritornello dalla costruzione un po’ particolare. Sicuramente Hu ha potuto mettere in luce le sue doti di produttrice di musica elettronica. Dove lo ascolteremo? In macchina e nelle cuffie per fare workout.
Iva Zanicchi – Voglio amarti
Testo: Emilio Di Stefano
Musica: Vito Mercurio, Italo Ianne, Celso Valli
Anche a Iva cosa puoi dire? Lei di Sanremo ne ha già vinti 3 e il suo pubblico è pronto a riascoltarla a braccia aperte. La ascoltereste in un’edizione a vostra scelta tra il 1990 il 2000. Anzi anche nel 1980, perché quelle chitarre rock ricordano quegli anni. Probabilmente grazie all’influenza di uno dei più apprezzati autori per il rock italiano, uno dei preferiti anche di Vasco Rossi, Celso Valli. “Voglio amarti, voglio amarti per amore”: niente da aggiungere.
Dargen d’Amico – Dove si balla
Testo: Dargen Edwin Roberts e Gianluigi Fazio
Musica: Dargen Edwin Roberts e Gianluigi Fazio, Andrea Bonomo
Cassa dritta ma anche un po’ Alberto Camerini. Con lo stile disincantato e ironico che lo contraddistingue, Dargen è uno dei pochi che ha il coraggio di citare i naufragi nel Mediterraneo e chi scappa dal proprio Paese. “Che brutta fine fermi al confine”. La potremo ascoltare (e cantare) alle feste quando finalmente si potrà tornare a farle. Poi se dare peso al messaggio o meno è sempre una questione personale.
sangiovanni – Farfalle
Testo: sangiovanni e Alessandro La Cava
Musica: La Cava, Tognini
Ancora una base che ricorda la dance degli anni ’80 per un’altra probabilissima (e piacevole) hit. Per capire dove ascolterete Farfalle chiedetevi dove avete sentito malibù e Lady. Se frequentate anche voi degli under 10 (magari perché sono vostri figli) la risposta è ovunque. Quindi vi siete già risposti da soli.
Yuman – Ora e qui
Testo: Tommaso Di Giulio
Musica: Francesco Cataldo e Yuman
Il brano del vincitore di Sanremo Giovani di quest’anno parte con un pianoforte molto piacevole e accattivante ma l’insieme rimane un po’ troppo perfetto per il festival. Avrebbe forse potuto rischiare un po’ di più. Ora immaginiamo di ascoltarla lì ma con fatica anche in altri posti.
La Rappresentante di Lista – Ciao ciao
Testo: Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina
Musica: Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, Roberto Calabrese, Roberto Cammarrata, Carmelo Drago, Simone Privitera
Già con Amare LRDL aveva stupito tutti ma con questo brano si superano. Fanno ballare ma in maniera raffinata e intelligente e richiamano sonorità in stile Metronomy, Goldfrapp, Kylie Minogue. Sembra di essere in una discoteca degli anni ’70 a New York. Nel testo a ben vedere si parla anche di crisi climatica e sociale. E con ironia salutano tutti: “Con le mani con le mani ciao ciao/Con i piedi/ Con il culo: ciao ciao”.
Mahmood e Blanco – Brividi
La coppia più cool e attesa di Sanremo 2022 non delude affatto. Ci parla d’amore ma come sanno fare i due protagonisti. Con le spine e gli spigoli. Li ascolterete ovunque, c’è poco da fare. Sono uno dei pochi e felici esempi di artisti che sono amati da (quasi) tutti incondizionatamente. Quindi ringraziateli se – oltre che nelle vostre cuffie – potete sentirli mentre fate la spese al supermercato.
Gianni Morandi – Apri Tutte Le Porte
Testo: Jovanotti
Musica: Jovanotti e Riccardo Onori
Due grandi fan del “penso positivo intelligente” che si incontrano per un pezzo scritto da Jovanotti che risulta piacevole. Avevano parlato di northern soul e ok. Rivisto un po’ in chiave italiana però, con un tocco di anni ’60 di casa nostra. La canzone racconta della ricerca della scintilla contro l’abitudine e la routine. Per cui potreste ascoltarla in un qualsiasi Sanremo degli anni passati e anche un qualsiasi lunedì mattina dove vi si presenta davanti una lunga settimana di lavoro.
Matteo Romano – Virale
Testo: Matteo Romano, Alessandro La Cava e Federico Rossi
Musica: Alessandro La Cava, Federico Rossi, Dario Faini
Nel pezzo di uno degli artisti più giovani in gara si sente tanta freschezza e sicuramente il tocco di Dardust, che lo fa avvicinare quasi ad Andromeda di Elodie. Dire che probabilmente lo sentiremo nei balletti di Tiktok, dove si è fatto conoscere con Concedimi, è troppo banale? Però sarà così probabilmente.
Le Vibrazioni – Tantissimo
Testo: Roberto Casalino
Musica: Roberto Casalino, Francesco Sarcina, Niccolò Verrienti
La quota più rock – quasi Europe anni ’80 – di tutte le canzoni in gara. Dove lo sentirete? Suonato dal vivo, almeno nelle piazze d’estate (sperando che pian piano si possa tornare ai concerti anche nella stagione invernale).
Fabrizio Moro – Sei tu
Testo: Moro
Musica: Moro e Cardelli
Sei tu lo ascolterete come colonna sonora del primo film di cui Fabrizio Moro cura la regia e potrebbe essere la canzone perfetta anche per altri film o serie tv italiane. Si riconosce il timbro delicato di Moro, per una scrittura semplice, molto chiara. Per chi è già fan del cantautore romano.
Elisa – O forse sei tu
Musica: Elisa e Davide Petrella
Musica: Elisa
Elisa non torna a Sanremo da 21 anni e soprattutto dopo Luce, uno dei brani più belli che abbiano mai vinto il festival. Quindi il fatto che ora abbia deciso di farlo potrebbe significare quanto sia importante questa canzone. E abbiamo detto tutto. La voce di Elisa è perfetta per Sanremo pur non essendo minimamente scontata. La ascolterete in gruppo ma anche volentieri da soli, magari con una lacrima liberatoria. Perché no?
Ditonellapiaga e Rettore – Chimica
Testo: Ditonellapiaga e Donatella Rettore
musica: Ditonellapiaga e Donatella Rettore, A. Casagni, B. Ventura, E. Castroni, V. Smordoni
Ancora una base disco anni ’70 per una coppia decisamente azzeccata. “È una questione di chimica chi-chi-chi-chimica”: non si capisce se sia solo la chimica tra le persone, le sostanze chimiche o la fame. Se proprio non avranno riaperto le discoteche probabilmente la sentirete in un locale dove si balla clandestinamente perché è davvero perfetta.
Giovanni Truppi – Tuo padre, Mia madre, Lucia
Testo: Giovanni Truppi, Pacifico, Niccolò Contessa, Marco Buccelli
Musica: Buccelli, Truppi, Pallotti
Un brano di raffinato cantautorato dalla costruzione molto particolare e ben poco sanremese, emozionante. Forse sarà difficile sentirla su TikTok o alle feste di paese. La ascolterete più volentieri mentre passeggiate sul lungomare di sera d’estate o sorseggiate un bicchiere di vino in terrazza. Una delle sorprese che riserverà questo festival a chi non lo conoscesse.
Tananai – Sesso occasionale
Testo e musica: Tananai, Davide Simonetta, Paolo Antonacci e Alessandro Raina
Tananai è un’altra piacevole sorpresa di questo festival. Voce un po’ strascicata, atteggiamento un po’ strafottente e ancora elettronica un po’ anni ’80. Il testo fresco e poco scontato. Uno dei pezzi migliori che probabilmente ascolteremo su Tiktok e in radio. “Baby ma dai cosa c’è, quell’altra non mi è mai piaciuta”. Se lo dici tu…
Ana Mena – Duecentomila ore
Testo: Rocco Hunt
Musica: Federica Abbate, Rocco Hunt, Stefano Tognini
Duecentomila ore sembra sia scritta apposta per una festa in balera o di paese con quella fisarmonica così caratterizzante. Anche in spiaggia, sarebbe perfetta. Il che non significa che non sia piacevole. Anzi. “Quando la notte arriva duecentomila ore amarsi un’ora prima e dopo lasciarsi andare”. Amen.