Mario Biondi: «Radio, sostenete la musica italiana». Ma è polemica
Un post condiviso via social da Mario Biondi ha fatto molto discutere per l’invito a boicottare le radio che passano musica straniera

Mario Biondi, foto di Alessandra Fuccillo
«Io vorrei che le radio sostenessero il prodotto italiano». Con queste parole, Mario Biondi ha voluto diradare la polemica nata nelle ultime ore da una sua riflessione condivisa sui propri canali social. Il casus belli? Le parole seguenti: «Volete fare i rivoluzionari? Volete fare qualcosa per la musica italiana? Esortate tutte le radio che programmano musica straniera a proporre musica nazionale o boicottatele. Fatelo per una settimana, se non bastasse per due, ma siate coerenti e vedremo insieme se essere uniti per la musica può servire». Lo stesso crooner siciliano ha poi caricato un commento sotto al primo post, per fare ulteriore chiarezza:
«La musica in Italia è in crisi, ve ne siete accorti? Sostenere la musica italiana vuol dire sostenere la filiera intera. Oggi è necessario poi torneremo ad ascoltare le hit straniere!!!», ha scritto l’autore di Dare.
Nonostante la puntualizzazione, le frasi di Mario Biondi non sono piaciute a molti, scatenando polemica e le reazioni più disparate. Che è lo stesso artista a riportare in seconda battuta in un post di chiarimento accompagnato da un breve pre-registrato.
«Sovranista, rincoglionito, incoerente, sfigato, scemo, stupido, assurdo, imbarazzante, poco serio, da abolire, blasfemo, ridicolo. Le persone frustrate devono necessariamente vedere il peggio negli altri per sentirsi migliori», ha scritto Biondi, che aggiunge in video: «Se non vi è chiaro avete qualche problema di udito».
Bio
Mario Biondi, nome d’arte di Mario Ranno, nasce a Catania il 28 gennaio 1971. Figlio d’arte, cresce circondato dalla musica e inizia a cantare da giovanissimo nei cori della sua città. Fin dall’adolescenza sviluppa una passione per il soul e il jazz, ispirandosi a grandi voci internazionali come Lou Rawls, Al Jarreau e Isaac Hayes.
Dopo anni di gavetta e collaborazioni dal vivo con artisti italiani e internazionali, la sua carriera prende una svolta nel 2004 con il brano This Is What You Are, che conquista le radio estere e lo fa conoscere al grande pubblico. Due anni dopo esce l’album Handful of Soul, inciso con l’High Five Quintet, che ottiene un grande successo e lo consacra come una delle voci più calde e profonde della scena musicale europea.
Nel corso degli anni pubblica numerosi album, esplorando sonorità che spaziano dal soul al funk, dal jazz alle atmosfere brasiliane, cantando in più lingue. Ha collaborato con artisti del calibro di Al Jarreau, Chaka Khan, Incognito, Pino Daniele e Burt Bacharach, mantenendo sempre una forte impronta personale.