Marky Ramone si è rifiutato di suonare davanti a una bandiera della Palestina
L’ex batterista della celebre band punk The Ramones, a pochi minuti dall’inizio del suo concerto al CSA Baraonda di Segrate (MI), dopo aver chiesto invano la rimozione del simbolo palestinese, ha abbandonato il locale senza esibirsi
Sabato scorso il CSA Baraonda di Segrate, Milano, ha dovuto rinunciare all’ultimo all’headliner della serata: sarebbe dovuto salire sul palco Marky Ramone con i suoi Marky Ramone’s Blitzkrieg, ma a causa di una bandiera della Palestina appesa dietro al palco, l’ex batterista dell’amata band punk statunitense (Ramones), non si è più esibito. Una decisione che ha deluso il pubblico, oltre che i gestori del centro sociale che da tempo si espone in favore di un “cessate il fuoco” a Gaza.
Marky Ramone avrebbe dovuto esibirsi insieme alla sua band in quella che avrebbe dovuto essere la terza di quattro date italiane del suo tour. Nei giorni precedenti l’ex batterista dei Ramones, si era esibito allo Ziggy Club di Torino (16 novembre), a Besenello in provincia di Trento (17 novembre). Il programma della serata CSA Baraonda prevedeva anche due gruppi spalla: gli Infiltrados e i Lizy and The Kids.
Le due band di apertura si sono esibite senza alcun problema. Nulla lasciava presagire un possibile passo indietro da parte di Marky Ramone e soci. «Non sembrano esserci problemi mentre gli Infiltrados suonano con un megaschermo alle spalle raffigurante la bandiera della P4l3st1n4 e recante il messaggio: “Cessate il fuoco”. Nulla da segnalare durante lo show dei Lizi And The Kids, che si esibiscono con il vessillo p4l3stin3s3 appeso alle spalle» si legge nel comunicato pubblicato su Instagram dal Baraonda.
Tuttavia, pochi istanti prima dell’inizio del proprio set, Marky Ramone ha chiesto che venisse rimossa la bandiera della Palestina dal palco. «Arriva il momento di Marky Ramones, improvvisamente la stoccata: con la bandiera p4l3st1n3s3 sul palco si rifiuta di suonare. Una posizione ignava e indifferente a quanto sta accadendo a G4z4 e tanto più assurda perché espressa proprio al momento di salire sul palco, non 1 minuto prima» scrivono su Instagram gli organizzatori.
Marky Ramone, la bandiera della Palestina e il gran rifiuto
Il collettivo del CSA Baraonda ha scelto di non assecondare la richiesta di Marky Ramone. «Lui e il suo entourage sapevano da mesi in che luogo si sarebbe svolto il concerto e la sua connotazione politica. Avevano avuto modo di vederlo giorni prima della data, Marky stesso era presente nello spazio dal pomeriggio ed era stato avvisato della bandiera, accettandone la presenza» spiega il comunicato social.
Secondo la ricostruzione degli organizzatori del live, la band sarebbe addirittura arrivata alle 15 del pomeriggio. Avrebbe girato, e persino apprezzato, il locale tappezzato di vessilli pro Palestina. Salvo poi cambiare idea a pochi secondi dall’inizio del concerto. «Come Collettivo non potevamo ovviamente accettare una tale arroganza e provocazione. La bandiera lì sarebbe rimasta. La rock star poteva tranquillamente tornarsene da dove era venuta».
La decisione del batterista dei Ramones di non esibirsi davanti alla bandiera della Palestina ha di fatto deluso anche i fan presenti alla serata. Tutti, come raccontato nel post del Baraonda, si sono schierati a favore degli organizzatori. «Il regalo più bello ci è venuto dal pubblico che, alla notizia della nostra decisione di non rimuovere la bandiera e quindi dell’annullamento del concerto, ci ha omaggiati con applausi e apprezzamenti, condividendo in pieno ciò che stavamo facendo».
Da Marky Ramone e dalla sua band non sono arrivate comunicazioni in merito, ma solo un post che confermava la data in provincia di Venezia di ieri sera.