Massimo Pericolo: «La galera non funziona come punizione e non dà lezioni a nessuno»
Dopo il servizio su Baby Gang andato in onda alle Iene, il rapper su Instagram ha condiviso una lunga riflessione sulla responsabilità individuale nel cambiamento e su quanto l’opinione pubblica sul sistema penitenziario sia distorta
Tra gli artisti che non si sono mai tirati indietro dall’esprimere le proprie opinioni anche a costo di risultare scomodi c’è sicuramente anche Massimo Pericolo, che ieri sera ha condiviso su Instagram una lunga e importante riflessione scaturita dopo il servizio su Baby Gang andato in onda alle Iene martedì sera, nato dall’esigenza di Zaccaria di far luce su una condanna ritenuta ingiusta (ve ne abbiamo parlato qui) e che ha visto tutta la scena unita come forse mai accaduto prima. Nel post Alessandro ha parlato di come il carcere non abbia una funzione rieducativa, di quanto l’opinione pubblica su questo tema sia distorta e dell’importanza della responsabilità individuale per il miglioramento della società in cui viviamo.
“Mi sono espresso più volte sul carcere e sulla giustizia in Italia, ma ho praticamente smesso visto che incontravo ogni volta un’ignoranza assurda persino tra alcuni miei follower ai tempi”, ha esordito Massimo Pericolo su Instagram. “Però dopo il servizio di ieri alle Iene ho provato una tristezza infinita, ci sono proprio stato male. Al di là della libertà che auguro a Zaccaria al più presto, penso che sia triste che ogni volta le persone servano da sacrificio per riaccendere i riflettori sul problema. La differenza purtroppo non la faranno né i giudici, né i politici, e anche l’opinione pubblica nel migliore dei casi è falsa”.
Massimo Pericolo su Instagram: «Smettiamola di confondere lo Stato con qualcosa di indipendente da noi»
“La differenza vera la fa quello che ognuno di noi pensa in casa sua, perché quello sì che ha un impatto ogni giorno sul mondo che viviamo”, ha continuato Massimo Pericolo, per poi concentrarsi su ciò che la gente pensa (erroneamente) del carcere, ossia che si tratti di una misura rieducativa. “Io lo so che la maggior parte pensa che la galera sia la giusta punizione per chi commette degli errori, ma questo deve cambiare perché la giustizia cambi. Smettiamola di confondere lo Stato con qualcosa di indipendente da noi. Se volete un Paese con meno delinquenza in strada dovete volere un Paese con meno gente in carcere, perché che vi piaccia o no non ha mai funzionato né da punizione, né da deterrente né da lezione per nessuno”.
“Con questo non voglio discolpare chi comanda, ma vorrei responsabilizzare noi che desideriamo un mondo migliore ma siamo cresciuti lamentandoci di quello che abbiamo. E lo dice uno che ha bruciato la tessera elettorale nel suo primo video ma vi assicuro che non ho mai pensato che non fosse davvero importante avere una propria moralità e rispettarla a qualsiasi costo”.