Unione Europea: 5,2 miliardi di fatturato della discografia nel 2023
L’industria musicale in Europa è in crescita, ma non agli stessi ritmi di altre macro-regioni del mondo
L’industria musicale dell’Unione Europea ha generato un fatturato di 5,2 miliardi di euro nel 2023. Un dato in crescita costante che vede l’Italia tra i maggiori paesi esportatori produttori ed esportatori all’interno del mercato UE (dunque senza contare il Regno Unito). IFPI, la federazione che rappresenta le case discografiche a livello globale, ha pubblicato recentemente Music in the EU: A Global Opportunity. Si tratta del primo report in assoluto sulla musica registrata nell’Unione Europea.
L’indagine esplora i numeri delle vendite delle case discografiche in Europa e li mette a confronto con quelli del resto del mondo. L’obiettivo è quello di analizzare i dati per provare a posizionare ancora meglio l’Unione Europea in questo settore.
In particolare, il fatturato della discografia nell’UE è in crescita dell’8,7% su base annua. Il dato è più basso di quello di altre regioni del mondo. Infatti, mercati come quello cinese o messicano stanno crescendo più rapidamente, sebbene con ricavi molto minori. La musica in Cina ha generato il 25,9% di fatturato in più rispetto al 2022, per un totale di 1,3 miliardi di euro. In Messico c’è un aumento del 18,2% per circa 500 milioni di euro. La crescita europea è inferiore rispetto alla media globale del 10,2%.
In Italia l’industria musicale ha generato nel 2023 440 milioni di euro per una crescita del 18,2%, dunque al di sopra della media europea. In Europa solo la Bulgaria cresce più velocemente, con il 44% su base annua.
L’industria musicale europea è chiusa all’Europa
Il dato che interessa maggiormente le case discografiche europee è quello legato al posto nel mondo in cui i propri artisti riescono a vendere e avere successo. Sotto questo punto di vista, la musica europea resta in Europa. Gli artisti europei hanno un notevole successo nel proprio continente, tanto che in media circa il 60% degli artisti in Top 10 nei singoli paesi provengono da quello specifico paese, dato ben al di sopra della media globale (47%). L’Italia è uno dei paesi dell’UE in cui la musica locale vende maggiormente. In media nove artisti su dieci in top 10 sono italiani.
Federico Sacchi, A&R Director di Sony Music Italy, ha dichiarato: “Permettiamo che gli artisti creino la loro musica con la massima libertà possibile, molto più di quanto veniva fatto prima. Sia da un punto di vista economico che in termini di direzione creativa, strumenti da poter utilizzare, ma anche per quanto riguarda l’apporto che danno alla promozione della propria musica. Solitamente uniamo questa libertà creativa ai consigli di persone esperte e ciò permette a tutti di fare un ulteriore salto di qualità“.