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In Unione Europea i ricavi della musica registrata sono cresciuti del 9% nel 2024

Per un totale di 5,7 miliardi di euro, la crescita è stata più del doppio di quella degli USA. Lo rivela il nuovo report “Music in the EU” di IFPI

  • Il23 Settembre 2025
In Unione Europea i ricavi della musica registrata sono cresciuti del 9% nel 2024

Foto di Vitaly Gariev / Unsplash

Nel 2024, nell’Unione Europea, i ricavi della musica registrata hanno raggiunto i 5,7 miliardi di euro, con una crescita del +9,1% su base annua. In termini economici, la crescita è più del doppio di quella degli USA nello stesso periodo (+470 milioni contro +220) e supera la somma di USA, Cina e Brasile messi insieme.

È quanto rivela il nuovo report Music in the EU pubblicato ieri, lunedì 22 settembre, da IFPI (International Federation of the Phonographic Industry). Si tratta della seconda edizione del report: la prima è uscita un anno fa in questo stesso periodo. Il documento offre un’analisi dei mercati musicali in tutta l’UE, con dati e approfondimenti da parte di dirigenti musicali europei, nonché raccomandazioni politiche a sostegno della continua crescita e del successo globale dell’industria musicale europea.

Disponibile sul sito di IFPI, il report sottolinea che la crescita è stata trainata da un forte aumento degli abbonati e dagli aumenti dei prezzi delle piattaforme di streaming. Lo streaming a pagamento infatti contribuisce al 77,4% della crescita totale dei ricavi. L’Unione Europea rappresenta ora il 20,7% dei ricavi della musica registrata a livello globale.

Le dichiarazioni

«Nel 2024, l’89,4% della crescita registrata del fatturato musicale nell’UE è derivato dall’interazione dei fan con la musica sui servizi di streaming», ci spiega Lodovico Benvenuti, Director of Multilateral Relations, and Regional Director Europe di IFPI. «C’è un grande potenziale per un’ulteriore crescita. Sebbene il mercato musicale dell’UE stia registrando buone performance, il tasso di penetrazione degli abbonati streaming della regione è molto inferiore a quello di altri mercati leader come Stati Uniti e Regno Unito». In UE tale tasso è infatti del 25%, contro il 46% del Regno Unito e il 52% degli USA.

In un territorio economicamente vario come quello dell’UE, non stupisce che alcuni dei più alti tassi di crescita si registrino nella zona centro-orientale. Per esempio: Polonia +22.3%, Ungheria +23.9%, Romania +26.9%. Quali sono le opportunità in quei paesi? «La forza dell’Europa risiede nella sua ampia varietà: diverse regioni contribuiscono, infatti, in modo unico alla crescita complessiva del settore», continua Benvenuti. «Crediamo nell’importanza di considerare l’Europa come un “motore di crescita” unificato, come abbiamo evidenziato nel sottotitolo del nostro report. È importante non favorire alcune regioni rispetto ad altre, ma piuttosto supportare tutte le parti d’Europa nel processo di liberazione del loro pieno potenziale. I responsabili politici hanno un ruolo chiave nel promuovere un ambiente che supporti questa diversità e questa crescita».

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