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I nuovi Linkin Park non sono una tribute band

Il gruppo è tornato dal vivo nel nostro paese per la prima volta dopo la morte di Chester Bennington, per un’unica data sold out agli I-Days Milano Coca-Cola

  • Il25 Giugno 2025
I nuovi Linkin Park non sono una tribute band

I Linkin Park dal vivo a Milano il 25 giugno 2025 (foto di I-Days)

In genere nei cliché della comunicazione musicale la formula “attesissimo ritorno” è un passe-partout linguistico che sta a indicare più o meno qualsiasi grande live, specie se di artisti internazionali con un’unica data in Italia. Certamente diverso è il caso del concerto dei Linkin Park, che si sono esibiti ieri sera (24 giugno) all’Ippodromo SNAI La Maura per gli I-Days Milano Coca-Cola.

Il sold out dei Linkin Park a Milano

Si trattava infatti della prima data della band americana nel nostro paese da otto anni a questa parte, della prima dopo la morte di Chester Bennington (avvenuta appena un mese dopo quel live), della prima con la nuova cantante Emily Armstrong. Una serie di “prime volte” che hanno fatto del concerto a Milano dei Linkin Park un appuntamento davvero imperdibile per i fan vecchi e nuovi di un gruppo con un’invidiabile quantità di hit che hanno contribuito a scolpire il sound rock del nuovo millennio.

Infatti la fanbase italiana ha risposto alla chiamata. Nel giro di appena 72 ore dalla messa in vendita, sono andati esauriti tutti i 78mila biglietti disponibili per la tappa del loro “From Zero World Tour” agli I-Days. Curiosità: il concerto del 2017 fu proprio agli I-Days, che allora si svolgevano al Parco di Monza. A giudicare dalla varietà di accenti delle persone presenti, si direbbe che è arrivata gente da tutta Italia per assistere al live.

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La cantante Emily Armstrong (foto di I-Days)

L’inizio del live

In apertura al concerto a Milano, un interessante mix di sonorità diverse: il rapper e produttore newyorkese JPEGMAFIA, la band emo-punk Jimmy Eat World e la band heavy metal canadese Spiritbox. A ben guardare, ciascuno di questi mondi sonori riflette una precisa sfaccettatura del sound dei Linkin Park, uno dei più riusciti esperimenti di ibridazione fra generi diversi. All’epoca dei loro esordi era anche un esperimento relativamente audace, che gli alienò le simpatie dei puristi del rock.

Oggi, venticinque anni dopo Hybrid Theory, possiamo dire che tante di quelle canzoni sono diventate dei classici, oltre che degli inni generazionali e delle ottime prove di songwriting tout court. Pezzi come Numb, In the End e Crawling, per esempio, potrebbero essere riarrangiati per chitarra acustica o pianoforte solista senza perdere un briciolo della loro potenza, qualità degna delle grandi canzoni. Chester Bennington era anche questo.

Prima del loro arrivo sul palco, un inaspettato momento “locura”: La Solitudine di Laura Pausini accompagna il countdown dell’inizio del concerto (che peraltro parte puntualissimo alle 21). L’effetto è straniante ma il pubblico apprezza, con un appassionato singalong. Seguiranno quasi due ore di concerto, diviso in cinque “atti”: Intro, Creation, Collapse, Kintsugi, Encore.

Il palco e la band

La struttura del palco è piuttosto semplice. Gli elementi più evidenti sono la pedana che si allunga in mezzo al pubblico e i due schermi a parallelepipedo che sovrastano il palco, usati ora per proiettare suggestivi visuals, ora per mostrare i membri della band, ora per sparare luci e laser, ora con l’aspetto di grossi blocchi di cemento. Non è ottimale il funzionamento dei due maxischermi laterali, che – nella seconda metà del concerto – vanno talvolta in “freeze” costringendo i tecnici a disattivarli e riattivarli.

Ma chi sono i Linkin Park del 2025? In realtà la lineup è rimasta vicina a quella originale. Oltre all’ovvia assenza di Chester Bennington, sostituito dalla brava Emily Armstrong, alla reunion non ha partecipato il batterista storico Rob Bourdon, rimpiazzato da Colin Brittain. Il chitarrista Brad Delson invece ha partecipato al solo album From Zero ma non al tour, dove suona invece Alex Feder. Gli altri sono tutti membri originari: il frontman di fatto Mike Shinoda (voce, chitarra e tastiere), Joe Hahn (DJ), Dave Farrell (basso).

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Mike Shinoda (foto di I-Days)

Il concerto

Nonostante l’annullamento della data di Berna del 20 giugno per non meglio specificati motivi di salute, la band è in forma, ma Emily all’inizio pare quasi intimidita. Le occorrono un po’ di pezzi prima di trovare la giusta potenza vocale (la ragazza è grado di sfoderare dei growl niente male) e la giusta empatia col pubblico.

Una una volta rotto il ghiaccio, il concerto è un piacere, molto di più di una semplice operazione nostalgia. Come già reso evidente dalla buona prova dell’album di inediti From Zero (realizzato appunto con Emily Armstrong alla voce), i Linkin Park hanno ulteriormente dimostrato di essere materia viva, pulsante, capace di reclamare il proprio posto come giganti del rock del nuovo millennio mantenendo stretto il legame con il loro affezionato pubblico. Hanno dimostrato di non essere la tribute band di se stessi, insomma.

Com’è ovvio che sia, i momenti più intensi sono quelli dei classici: Somewhere I Belong, Crawling, What I’ve Done, Numb, In the End, Faint, Papercut. Buona la resa dal vivo dei nuovi brani, come The Emptiness Machine e soprattutto Heavy Is the Crown. La scaletta comprende anche diversi momenti solisti che mettono in risalto le abilità di Mike come rapper, di Joe con lo scratching e di Alex come chitarrista.

A conferma della volontà di non scivolare nel nostalgico, nel concerto non c’è nessun momento di omaggio esplicito alla memoria di Chester Bennington. Non ce n’è bisogno: del resto cosa potrebbe ricordarlo meglio di 78mila persone che cantano all’unisono le bellissime canzoni da lui scritte?

Linkin Park - concerto I-Days Milano 2025 - foto di I-Days - 2
Foto di I-Days

La scaletta del concerto dei Linkin Park a Milano

  1. Somewhere I Belong
  2. Crawling
  3. Cut the Bridge
  4. Lying From You
  5. The Emptiness Machine
  6. The Catalyst
  7. Burn It Down
  8. Up From the Bottom
  9. Where’d You Go
  10. Waiting for the End
  11. Joe Hahn Solo
  12. Mike Solo (When They Come for Me / Remember the Name)
  13. Two Faced
  14. One Step Closer
  15. Lost
  16. Stained
  17. What I’ve Done
  18. Overflow
  19. Numb
  20. In the End
  21. Faint
  22. Papercut
  23. A Place for My Head
  24. Heavy Is the Crown
  25. Bleed It Out

La prossima data dei Linkin Park in Italia

I Linkin Park torneranno in Italia il 26 giugno 2026 alla Visarno Arena di Firenze. Il prossimo prossimo appuntamento degli I-Days Milano Coca-Cola è invece Olivia Rodrigo, dal vivo il 15 luglio all’Ippodromo SNAI San Siro. In apertura, il duo indie-rock britannico delle Wet Leg, vincitore di due Grammy Awards e due Brit Awards, e la cantautrice alternative pop norvegese Girl In Red.

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