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Pino è, i 10 momenti migliori in Piazza Plebiscito

Un cast all stars per ricordare l’artista a 70 anni dalla sua nascita e a 10 dalla sua scomparsa

  • Il19 Settembre 2025
Pino è, i 10 momenti migliori in Piazza Plebiscito

Pino è in Piazza del Plebiscito, foto di Roberto Panucci

Una leggera brezza calda, da fine settembre a Napoli, e un’atmosfera da stadio con il coro “Olè olè olee Pino Pinoo” che riecheggia. Il pubblico prende posto in maniera ordinata in una piazza Plebiscito sold out (11mila presenze), pronto a festeggiare il proprio eroe con Pino è – il viaggio del musicante. Un evento con cast all stars, prodotto da Friends & Partners e condotto da Carlo Conti e Fiorella Mannoia (anche direttrice artistica), per ricordare l’artista a 70 anni dalla sua nascita e a 10 dalla sua scomparsa.

La notte prima della festa di San Gennaro, altra ricorrenza fondamentale per la città partenopea, che 44 anni fa vide un concerto di Pino Daniele proprio in piazza Plebiscito davanti a 200mila persone.

Veramente tanti gli artisti presenti nella serata (il cui ricavato andrà al Progetto PREME di OPEN Associazione Oncologia Pediatrica). Elisa, Giorgia, Emma, Elodie, Geolier, Mahmood, Salmo, Giuliano Sangiorgi, Francesco De Gregori, Diodato, Irama, Noemi, The Kolors, Serena Brancale, Raf, Ron, Rocco Hunt, Clementino, Alex Britti, Enzo Avitabile. In molti lo hanno conosciuto e ne erano amici come Giorgia, Fiorella Mannoia, Raf. Altri invece lo hanno ammirato e mai conosciuto come Diodato, che ha visto la piazza alzarsi in piedi per lui che ha cantato Anna verrà o Salmo, che ha sperimentato facendo sua Che Dio ti benedica.

Uno show un po’ lungo

Al netto di uno show un po’ lungo, con le scelte dei brani più ovvie anche in virtù del fatto che lo spettacolo è trasmesso in tv su Rai1 sabato sera e con i riferimenti all’attualità più generici possibile (a parte la spilletta della bandiera palestinese indossata dalla Mannoia), questi sono stati i 10 momenti migliori di Pino è.

Peccato anche per Elodie che ha trasmesso il video della sua interpretazione (comunque molto sentita) di Qualcosa arriverà a distanza, dal museo della Pace nella sezione dedicata a Pino Daniele.

I dieci momenti migliori di Pino è

L’inizio con l’arrivo di Emma

Dopo le esibizioni dei partecipanti al MUSICANTE AWARD – PREMIO PINO DANIELE, il concerto parte con la direttrice artistica Fiorella Mannoia, Giuliano Sangiorgi e Emma sul palco e dietro un video d’epoca di Pino che suona la chitarra e canta Yes I Know My Way. È un bell’inizio, soprattutto grazie all’energia di Emma che arriva sul palco decisamente sorridente, con un approccio molto sincero. È visibilmente commossa quando canta Stare bene a metà da sola (e ricorda anche il papà che avrebbe compiuto gli anni proprio oggi) . Ma anche Giuliano Sangiorgi è in forma, anche nel successivo Je so’ pazzo, dove suona anche la chitarra aggiungendoci ovviamente i virtuosismi vocali che lo contraddistinguono.

GiorgiaSe mi vuoi

Giorgia potrebbe cantare qualsiasi cosa, lo sappiamo. Figuriamoci un brano di un artista a cui si è sentita legata per affetto e con cui ha collaborato. Giorgia interpreta una delle canzoni d’amore più famose in assoluto, Se mi vuoi, il duetto con Irene Grandi. Peccato che Irene non sia presente alla serata.

MahmoodTerra mia

Non è semplice il pezzo che Mahmood sceglie di intonare, dal primo album di Pino Daniele del 1977. Ma lo fa in maniera più che buona e si coglie una certa emozione quando gli viene chiesto che cosa rappresenti Pino Daniele per lui.

Si sente nella sua interpretazione il desiderio di raccontare le proprie origini proprio come aveva fatto in Ghettolimpo, dove aveva recuperato dei riferimenti alla musica sarda tradizionale.

ElisaQuando

Anche sulle interpretazioni di Elisa non c’è mai nulla da eccepire. Anzi. La sua Quando, una delle tracce più delicate, è da brividi. E il ricordo sottinteso anche di Massimo Troisi che l’aveva voluta nella colonna sonora di Pensavo fosse amore… e invece era un calesse, non fa che aggiungere ancora più malinconia. È questa la Appocundria, quel sentimento che Pino racconta nel suo brano del 1980?

Salmo – Che Dio ti benedica

Salmo si lancia in territori che non sono propriamente il suo, ma lo ha già fatto, perché è un rapper che ama la musica in tutte le sue sfumature. Qui canta e un pezzo scritto da altri. Spinge al massimo l’attitudine blues e ci mette molto sentimento. Esperimento riuscito.

Francesco De GregoriPutesse essere allero

La classe innata, anche quando canta in napoletano che ovviamente non è il suo dialetto. De Gregori è il Principe, sempre. Con il tocco raffinato di Carlo Gaudiello al pianoforte.

DiodatoAnna verrà

Diodato racconta subito di non aver avuto la fortuna di incontrare Pino Daniele dal vivo ma di averlo sempre ammirato. E l’interpretazione che regala sul palco è davvero delicata e magistrale. Con tutto il pubblico che si alza per applaudire.

Clementino, Rocco Hunt, Tullio De Piscopo e Tony EspositoO’ scarrafone

Già il pubblico si alza in piedi appena sente i nomi che giocano totalmente in casa: Tony Esposito e e Tullio Esposito alla batteria, che hanno ovviamente suonato con Pino, e i due assi campani Rocco Hunt e Clementino. È il pezzo che ti crea la festa, caciarone q.b. Rocco Hunt ha raccontato che Pino Daniele gli disse “Guaglio’ non ti perdere, perché tu sai scrivere…”, regalandogli una delle soddisfazioni più belle della vita.

Napule è e il discorso di Geolier

Giusto che una delle canzoni più rappresentative e iconiche della produzione di Pino Daniele venga cantata dalla Mannoia, direttrice artistica, da una voce pura come quella di Elisa e dall’artista napoletano, anzi italiano, più ascoltato l’anno scorso, Geolier.

Geolier ci aggiunge del suo, innanzitutto le barre scritte apposta per l’occasione dove Napoli non è – giustamente – ancora tutta rosa e fiori. “Napule è ‘na carta sporca/ e se pulezza ogni vota ca tocche./ Napule è comme ‘na mamma/ ca te rice statte accort’/ Napule è sule ‘nu titolo ncopp’’o giurnale/ scritto sule pe’ vennere chillu giurnale/ ca nisciune se leggiarrà maie./”.

E poi il suo discorso, sincero e sentito. “Mi sento un po’ fuori luogo perché non mi sentirò mai un collega di Pino, mi sento solo un fan come tutti quelli che sono tra il pubblico. E poi con tutto il rispetto per i colossi sul palco, Pino non si può interpretare perché è unico”. Chapeau.

Enzo Avitabile

Enzo fu proprio collega di Pino, sassofonista e cantante. E sul palco porta un’energia sincera davvero invidiabile. “Non so se la gente sa che senza Pino Daniele la musica di oggi sarebbe ancora più “giocattolo” di quanto non sia già. Pino Daniele è Napoli, Napoli e il suo popolo. Omaggiamolo con la consapevolezza che senza di lui avremmo tante, tante note in meno e tanta solitudine in più”.

Sicuramente piazza Plebiscito lo sa molto bene.

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