Tormenti e tormentoni da spiaggia: le polemiche più calde dell’estate
Noel Gallagher contro i Guns, Paul McCartney contro Bruce Springsteen, Kourtney contro Kim. E che dire della faida nostrana tra Salmo e Luchè?
Più che i tormentoni, quest’anno in spiaggia a farla da padrone sono i tormenti. Dall’America all’Inghilterra, da Glastonbury a Olbia, da Sanremo a Malibu: la polemiche musicali imperversano su questa torrida estate 2023.
Paul McCartney vs Bruce Springsteen
All’apice della piramide delle polemiche a suon di interviste ci sono due mostri sacri del rock: Paul McCartney versus Bruce Springsteen. Il Baronetto, 81 anni, durante il podcast Needs a Friend di Conan O’Brien ha apertamente accusato il Boss, 73 anni, di aver normalizzato i concerti di tre ore. «Con i Beatles facevamo mezz’ora di concerto e venivamo pagati per questo». Colpa dell’amico Bruce, insomma, se Macca deve fare un sacco di workout per essere all’altezza delle sue maratone sonore.
Noel Gallagher e le polemiche contro i Guns N’ Roses
C’è chi si lamenta del troppo spazio e chi rivendica il proprio. Qualche settimana fa a sbottare è stato uno dei fratelli/coltelli ex Oasis, e con nostro grande stupore non si tratta di Liam. Noel Gallagher ha infatti inveito ai microfoni del Daily Star contro la partecipazione dei Guns N’ Roses a Glastonbury. «Quando ho scoperto che erano gli headliner del festival ho pensato: Cosaaa? Ma siamo seri? È una cagata totale. Ci sono tantissimi grandi artisti inglesi che hanno pubblicato un album quest’anno». Chissà come Noel gestisce il suo campanilismo in questi giorni, mentre suona come headliner in alcuni festival negli Stati Uniti.
Parenti serpenti: Kim vs Kourtney Kardashian
Dall’America, più precisamente dalla California, arriva un’altra polemichetta tutta da ridere. Protagoniste sono le Kardashian più in vista del momento: Kim e Kourtney. Le due hanno discusso animatamente all’ombra delle camere da presa del loro reality show famigliare. Prima la signora Barker ha accusato la sorella di averle rubato il “mood” del matrimonio, creando una sfilata di Dolce & Gabbana troppo simile alla sua dolce vita nuziale. A quel punto Kim ha accusato Kourt di averle copiato la location delle nozze (l’Italia), e anche il performer che si è esibito durante il party, Andrea Bocelli. «Si sa che è il mio cantante preferito di tutti i tempi» ha detto Kim, con buona pace dell’ex marito Kanye West.
A cercare di mettere una pezza alla faida famigliare ci ha pensato Bocelli stesso, usando il suo profilo Instagram per recapitare un messaggio di marketing alle sorelle. «Care Kim e Kourtney Kardashian, sono lusingato che entrambe amiate la mia voce e sarò sempre felice di cantare per voi. Ma sappiate che c’è un artista molto più giovane e molto più disponibile, Matteo Bocelli, che vostra madre Kris Jenner conosce molto bene». Dai diamanti non nasce nulla, dalle polemiche può nascere una star.
Nick Cave contro tutti
E che dire delle polemiche che hanno travolto Nick Cave? In epoca di revisionismo e cancel culture, il cantautore australiano è finito al centro di uno scandalo per i testi delle canzoni contenute nell’album del 1996 Murder Ballads, ritenuti misogini, violenti e sessisti. La risposta di Nick è stata laconica, un po’ come la sua produzione musicale. «Il linguaggio violento non era rivolto alle donne, ma a tutti». Ah beh, allora ok.
Le polemiche contro Taylor Swift
Ad auto censurarsi ci ha pensato un’altra stellina del firmamento americano. Senza troppa pubblicità alla cosa, Taylor Swift ha infatti riscritto alcune frasi del singolo del 2010 Better Than Revenge. Dopo essersi proclamata femminista, Tay ha accolto le recriminazioni dei suoi fan, che consideravano slut shaming i versi “She’s better known for the things that she does on the mattress”. Nelle recenti performance, la cantautrice ha perciò cambiato il testo in “He was a moth to the flame, she was holding the matches”.
Morgan, cintura nera di polemiche
Non conosce limiti, invece, lo scontro tra Morgan e Amadeus. Durante un incontro al Maxxi di Roma con Vittorio Sgarbi, il giudice di X Factor ha definito «antidemocratico far firmare per cinque anni a uno la direzione di Sanremo. Non dico perché lui (Amadeus, ndr) non se ne intende di musica, questo è un dato di fatto e sarebbe una cosa da non fargli firmare nemmeno per un anno». La discussione si è poi spostata su Instagram, dove il conduttore ha replicato: «In silenzio anche un idiota può sembrare una persona intelligente. Sfortunatamente gli idioti vogliono sempre parlare».
Apriti cielo. Morgan ha pubblicato un lunghissimo sfogo, in cui accusa Amadeus (e Fiorello?) di essere ossessionati dai soldi, di essersi letteralmente “accampati” all’Ariston, di essere inumani e ignoranti.
«Forse non avete capito che io non voglio né condurre né partecipare né dirigere Sanremo – ha scritto il leader dei Bluvertigo sul suo profilo -. Io semplicemente sogno che sia libero da egemonie e potentati, che sia una meravigliosa rifioritura della canzone italiana». Morgan non voleva partecipare alle feste, voleva avere il potere di farle fallire.
Il dissing più spietato del rap: Luchè vs Salmo
Che dire, infine, della faida nostrana Olbia vs Napoli? La guerra a colpi di barre nata nel 2019 e riaperta qualche giorno fa? Il litigio che è riuscito a oscurare persino il “Chiama la mamma, chiama l’avvocato” di Luis Sal a Fedez? Salmo versus Luchè: il rapper sardo contro quello che lui stesso ha definito anni fa il “rapperino invidioso” napoletano.
La scintilla l’ha riaccesa proprio l’artista di Olbia con una frecciatina nel brano Red Bull 64bars. Di qui la discesa negli inferi di un dissing che non sembra avere fine. L’ex Co’ Sang ha pubblicato sui suoi canali EstateDimmerda 2, riprendendo il titolo del singolo di Salmo del 2017, il quale non ha fatto mancare la sua risposta con Dove volano le papere. A quel punto il microfono è passato a Luchè, che si è sfogato in Ho paura di uscire, provocando l’ennesima reazione del rapper sardo, che non gliele ha mandate a dire in Stupido gioco del rap 2. Operazione Scampia dell’artista partenopeo sembrava potesse mettere fine al dissing, ma Salmo ha pensato di chiosare con la definitiva Game over.
Nel frattempo il mondo del rap italiano è in subbuglio. Inoki ha risposto a Luchè (che lo aveva citato in Estate Dimmerda 2) con il freestyle Cazzominomini, in cui cita Trucebaldazzi, che a sua volta ci tiene a difendersi in Non mi ha dissato.
Nell’attesa di scoprire se e come finirà questa vicenda, possiamo goderci la playlist polemica dell’estate. Ma poi ce ne restano mille.
Articolo di Federica Mingarelli