Che cosa resterà di questo Primavera Sound 2024?
Barcellona ha ospitato, come di consueto, la ventiduesima edizione del festival. Tra un meteo poco clemente e tanta musica, ecco cosa ci ha colpito maggiormente
Che cosa rimarrà di questo Primavera Sound 2024? L’edizione di Barcellona, la città dove tutto è nato nel 2001, e che si è svolta da giovedì 30 maggio a sabato 1 giugno, con la partecipazione di più di 268mila persone è stata la numero 22. Dedicata alla memoria di Steve Albini (anche con un palco a suo nome) è stata un’annata accompagnata da un meteo non proprio clemente, soprattutto con pioggia, fulmini e saette, il sabato sera.
Tra anni ’90 convincenti e una Lana Del Rey distratta
Che cosa ci ricorderemo, dicevamo. La freschezza dei Pulp con un Jarvis Cocker più in forma che mai che ha anche commentato la condanna di Trump (quasi) in diretta? L’intensità di Beth Gibbons (insieme a una band eccezionale che non ha fatto rimpiangere i Portishead)?
Oppure i Vampire Weekend o i Deftones, anche loro perfettamente sul pezzo in una serata, quella iniziale di giovedì, dove a farla da padrone è stato un chiaro sapore di fine anni ’90 e primi 2000. Una giornata che ha anche avuto l’eccezionale merito di riportare il rock e le sue chitarre su molti palchi del festival.
Oppure rimarrà la cocente delusione – bisogna dirlo – dello show di una delle headliner ovvero Lana Del Rey il venerdì sera? Perché da qualunque punto si sia ascoltato, il suono non era all’altezza delle aspettative. Anche Lana, che è arrivata quasi 25 minuti in ritardo (e al Primavera Sound è un caso eccezionale), non sembrava troppo focalizzata sulla sua esibizione. Chi l’ha vista al Coachella di quest’anno riferisce che è stata decisamente migliore (anche se ovviamente con ospiti come Jon Batiste e Billie Eilish che aiutavano il tutto). In molti hanno parlato anche dell’interferenza di un vento dal mare (in effetti molto forte in quel momento). Si spera che domani vada decisamente meglio agli I-Days Milano Coca Cola dove sarà headliner, prima di Dardust e Clara.
Da Liberato a PJ Harvey e SZA, senza dimenticare Romy
O ancora ci ricorderemo dell’esibizione del nostro Liberato il sabato sera, che è salito sul palco Pull & Bear alle 20.55, quindi in un orario ottimale, anzi il migliore per un artista italiano quest’anno. (In programma c’erano anche il live di Clara, poi saltato per il maltempo, e c’erano anche i fratelli Pace dei Blonde Redhead, sempre ottimi). Un concerto concentrato e serrato quello dell’artista napoletano, dove i pezzi si dilungavano in code techno più del solito per far ballare gli italiani, certo, ma anche i moltissimi stranieri del pubblico. Visual curatissimi, come al solito, e la bandiera della Palestina presente sul palco per tutto il live hanno completato il quadro.
Oppure rimarranno i concerti di così chiara impronta di empowerment femminile, sempre il sabato? Iniziati con quello di 070 Shake all’Estrella Damn, continuati con la fuoriclasse PJ Harvey e culminati con l’attesissima SZA. Davanti a lei una platea davvero sterminata di fan, moltissimi americani, tutti pronti ad incoronarla anche qui in Europa come la nuova regina dell’R’n’B. Con menzione anche per Romy, che da sola senza XX, sembra più libera e sciolta.
La pioggia non ha rovinato l’atmosfera del Primavera Sound 2024
In molti forse non scorderanno proprio la pioggia, così potente a giugno a Barcellona, a ricordarci che il cambiamento climatico ha diverse declinazioni che non corrispondono solo al surriscaldamento. In molti sono stati costretti a cambiare i loro piani e si sono rifugiati e seduti sotto la struttura dei food truck (già una fortuna averla), sperando di poter tornare a correre da un palco all’altro per vedere concerti che no, non si vedono tutti i giorni e sono a un livello altissimo (molti si potevano vedere sui canali Prime Video e Twitch di Amazon Music).
Perché anche se non c’erano i grandi nomi di rapper americani (poi, non per tutti fondamentali, ci mancherebbe) è stata un’edizione di gran livello. Confermando, anche nel 2024, il Primavera Sound, per atmosfera generale, artisti coinvolti, location davanti al mare ineguagliabile (o quasi) come uno dei (o il) festival più importante al mondo.