Skunk Anansie dal vivo: invecchiamo tutti, tranne Skin
La band inglese, amatissima nel nostro paese, si è esibita ieri sera (sabato 17 giugno) al Medimex. Portando sul lungomare di Taranto una bordata di energia rock
Venerdì 16 giugno la parte live del Medimex 2023 a Taranto non era cominciata sotto i migliori auspici. Per diversi motivi.
Troppo eterogenea la scelta degli headliner: da un lato il post punk degli Echo & the Bunnymen, dall’altro il bel canto di Diodato. Assai deludenti i primi, con il frontman Ian McCulloch visibilmente svogliato, farfugliante borbottii incomprensibili fra un pezzo e l’altro, e con arrangiamenti sottotono che impediscono di decollare persino a un capolavoro come The Killing Moon (“the best song ever written”, la definisce McCulloch). Un live da dimenticare. Diodato invece canta magnificamente ed è accompagnato da una band notevolissima, ma nel complesso è una musica che si addice più a una dimensione da teatro che a un grande palco all’aperto.
The Murder Capital, energia post punk da Dublino
Si capiva subito che la serata di sabato 17 giugno avrebbe avuto un passo diverso. Intanto la Rotonda del Lungomare di Taranto era più gremita, con una bella energia nel pubblico presente (comunque piuttosto agé: quasi nessun teenager).
A confermare l’impressione ci ha pensato la musica. Graditissima la scoperta dei The Murder Capital, direttamente dalla Dublino del revival post punk di Fontaines D.C. e affini. Sarà l’energia dei loro vent’anni, sarà il fatto che si tratta del loro primo concerto in Italia, il live è l’esatto opposto di quello degli Echo & the Bunnymen: muscolare, forsennato, viscerale, pur mantenendo un formidabile senso di controllo dell’esecuzione che è proprio di una band già navigata.
Promossi a pieni voti. Consigliamo dunque i prossimi live in Italia: il 13 luglio al Fake Fest di Bellaria Igea Marina (Rimini), il 2 novembre al Magnolia di Milano, il 4 novembre a Largo Venue a Roma.
Arrivano gli Skunk Anansie
Arriva poi il momento che tutti i presenti aspettano, complice senz’altro certa nostalgia degli anni ’90 (a proposito di età media elevata…). Passatismo a parte, mettiamo subito un punto fermo: gli Skunk Anansie sono ancora una live band eccezionale.
Skin, in particolare, è un’aliena: ha 56 anni ma ne dimostra trenta di meno, in tutti i sensi. Salta da una parte all’altra del palco, si butta in mezzo al pubblico, tira ancora acuti capaci di rompere le finestre con un’intonazione e un controllo impressionanti. Una performer rock di razza, insomma, oltre che una bravissima entertainer che in Italia trova sempre grande affetto da parte del pubblico.
Nonostante i quasi trent’anni di carriera, la discografia non sempre all’altezza dei classici anni ’90, le derive televisive di Skin, gli Skunk Anansie rimangono quello che erano agli esordi: un ottimo gruppo rock che trova nel live la sua dimensione ideale.
Infatti la scaletta del concerto sembra prediligere proprio quei brani che tirano fuori al meglio la vena “heavy” della band: da Charlie Big Potato a Yes It’s Fucking Political, dal brano d’apertura This Means War al congedo con Little Baby Swastikkka (dall’album d’esordio Paranoid & Sunburnt del 1995).
Ovviamente non mancano i classici che il pubblico è qui per ascoltare, come l’energia vulnerabile di Weak, le ariose melodie di Secretly e Follow Me Down (qui rivisitata in chiave acustica per chitarra e voce) e la hit delle hit, Hedonism, con ritornello cantato a pieni polmoni dal pubblico del Medimex.
Prossimo appuntamento live degli Skunk Anansie: il 2 luglio agli I-Days a Milano.
La scaletta del concerto degli Skunk Anansie a Taranto
- This Means War
- Intellectualize My Blackness
- Yes It’s Fucking Political
- I Can Dream
- Because of You
- Weak
- Twisted (Everyday Hurts)
- My Ugly Boy
- Can’t Take You Anywhere
- Love Someone Else
- I Believed in You
- God Loves Only You
- Hedonism
- Tear the Place Up
- The Skank Heads
- Charlie Big Potato
- Piggy (bis)
- Secretly (bis)
- Follow Me Down (bis)
- Little Baby Swastikkka (bis)