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Ernia ha trasformato il Forum di Assago nel suo ducato

Il tour si chiama “Tutti hanno paura” ma forse, dopo ieri sera, il rapper milanese ne ha un po’ meno. Il segreto? Raccontare delle storie che in fondo sono quelle di tutti noi

Autore Greta Valicenti
  • Il23 Marzo 2023
Ernia ha trasformato il Forum di Assago nel suo ducato

Ernia, Forum di Assago, 22 marzo 2023, foto di Francesco Prandoni

«Quando ho iniziato io a fare musica, nessun artista urban faceva il Forum di Assago. Grazie: avete portato ben oltre il mio sogno», dice Ernia tra un brano e l’altro dei trentadue in scaletta. Ma andiamo con calma, perché questa è solo la conclusione di un racconto di cui, per trovare l’inizio, bisogna riavvolgere il filo almeno fino al 2018. E no, l’anno non è scelto a caso, perché proprio in quel frangente succede una cosa che, da qual momento, mischierà le carte sul tavolo dell’hip hop italiano.

Per la prima volta, il rap apre le porte dei palazzetti. E lo fa in modo decisamente deflagrante e rumoroso, perché il primo rapper a calcare il palco del Mediolanum Forum è Salmo, fresco dell’uscita di Playlist. Poi, nel 2019, fu il turno di Guè, autoproclamatosi “il primo artista hip hop italiano ad aver riempito il Forum di Assago”. Da lì, il resto è storia. Come i sei sold out consecutivi di Marracash, quello di Luché, i tre di Sfera, gli altrettanti di Lazza il prossimo mese e i due di Ernia, di ieri e di stasera. E che arrivano, ironia della sorte, a due giorni di distanza dell’ultimo registrato proprio da Salmo.

I palazzetti, gli ippodromi, gli stadi. Il rap italiano si sta prendendo tutto senza guardare in faccia nessuno, magari a volte strizzando anche l’occhio al pop. Ma anche i compromessi fanno parte di questo stupido gioco. Un gioco a cui Ernia sa giocare molto bene, come ha dimostrato ieri sera di fronte ad una pletora di quasi 13mila sudditi accorsi per gustarsi lo show di King QT che, molto probabilmente non più a bordo di quella famosa 68, è arrivato da Bonola ad Assago. Dove, per la prima volta, abbandona la classica formula MC e dj e si esibisce con una band al completo.

La partenza è subito in pompa magna, tra Morto dentro, Così stupidi e la super catchy Il mio nome. Ma la vera essenza del live, i momenti che tutti aspettano, arrivano verso la metà dello show. «Se io devo venire qua e mentire, questa cosa della musica non ha più senso, perché prima o poi la maschera va giù. La mia narrativa è quella di un ragazzo assolutamente normale, e il pezzo che faccio adesso è l’inizio di tutta questa storia». E con le parole usate per introdurre Neve – a mani basse uno dei migliori storytelling degli ultimi anni di rap italiano – Ernia svela davanti a tutti il trucco dietro la magia. Perché il segreto del successo di Ernia sta tutto in questo concetto.

Le storie di Ernia sono le storie di tutti

Matteo non sale sul palco per ostentare una vita che la maggior parte delle persone – giovanissime e non – che ha di fronte non si potranno mai permettere. Non lo fa per mostrare gioielli costosissimi o, come direbbe qualcuno molto più cool di chi scrive, flexare il fascino del rapper spezzacuori. Anzi. Le storie che Ernia racconta funzionano perché sono le storie di tutti noi. Storie di paura del futuro ma anche del presente, di precarietà – lavorativa ed emotiva – in questi tempi “di cui non ci si fida”.

Storie di chi dal niente si sta prendendo tutto, ma nonostante ciò teme ancora che l’inganno possa essere scoperto, anche se non c’è. Lo stesso vale per l’amore, che non è più quello cinematografico e romanzato, ma reale nella sua normalità. Quella stessa normalità che a 20 anni rifuggi e che invece a 30 ti rendi conto non essere poi così male come ti hanno fatto credere.

«Ci sono due tipi di tracce: ci sono i pezzi, che sono per divertirci e possono essere delle super hit che segnano una stagione. E poi ci sono le canzoni, che sono quelle che restano indipendentemente dai numeri che fanno, perché segnano dei momenti della nostra vita. Io ho provato a scriverne qualcuna». E nelle due ore di live, Ernia porta pochi pezzi e tante canzoni. Tra queste, L’impostore e Buonanotte. Per noi, il momento più toccante, per Matteo – probabilmente – il più difficile. Ma è così che le paure si esorcizzano e si lasciano andare. Tutti hanno paura, ma forse oggi, dopo la sua prima data in uno dei luoghi simbolo della musica live della sua città che strabocca di persone che cantano a memoria ogni singola parola delle sue canzoni, Ernia ne ha un po’ meno.

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