Fulminacci: il futuro della musica italiana è già qui. Il concerto al Fabrique di Milano
Nel quarto sold out del tour, il giovane cantautore romano porta un grande show con tante hit e due ospiti: Mobrici e Willie Peyote
Il 24 maggio 2022 potrebbe essere una di quelle date che molti ricorderanno per anni. Senza entrare in meriti calcistici, in diverse parti della città migliaia di persone si sono mosse per raggiungere i loro artisti del cuore, per rendere il tutto un po’ romantico nonostante la pioggia. All’Ippodromo gli 80mila per la seconda data del tour di Vasco Rossi (qui potete leggere il racconto della data d’apertura del tour a Trento), all’Alcatraz i fan dei Litfiba, per “l’ultimo girone” della band, e poi noi, al Fabrique di Milano per il quarto sold out del Tante care cose tour di Fulminacci.
Seguo Fulminacci dall’uscita di La vita veramente, il suo primo album vincitore (meritato) del Premio Tenco come miglior opera prima. Per me è la prima volta ad un suo live, come probabilmente per tantissimi altri, che causa pandemia hanno dovuto aspettare due anni per vederlo dal vivo.
Alle 21.30 circa il Fabrique esplode sulle “note” di una suoneria che arriva dal palco. Parte la voce di Valerio Lundini e, finalmente, il cantautore romano arriva sul palco, in smoking bianco.
Fulminacci è un giovane showman, di quelli che non parlano molto, ma intrattengono il pubblico nel modo giusto. «Voglio fare le canzoni che mi piacciono di più, non posso sprecare questa occasione» dice dal palco. La scaletta è decisamente ricca e variegata, con brani dal suo primo album e del suo ultimo progetto Tante care cose, uscito nel 2021. Ascoltiamo da La vita veramente a Chitarre blu, da Miss Mondo Africa e Santa Marinella, il brano con cui “ho partecipato ad uno spettacolo televisivo e, visto che questa sera c’è il pubblico, ci tenevo a farla”. La strizzata d’occhio è all’edizione di Sanremo 2021, tenutasi senza pubblico.
Gli ospiti del concerto di Fulminacci
Non mancano, come ogni ritorno a live che si rispetti, gli ospiti. Il primo a salire sul palco insieme a Fulminacci è Mobrici. Accompagnati solo dalle loro chitarre, si lanciano in due classici di Francesco De Gregori: Non c’è niente da capire e Rimmel. E qui arriva anche l’invito da parte dell’ex frontman dei Canova: «Venerdì suono al Mi Ami, se ti va di venire facciamo insieme Stavo pensando a te». Il pubblico esplode. Fortunati quelli che saranno alla prima serata del festival al Circolo Magnolia, venerdì 27 maggio.
Sul palco del Fabrique insieme a Filippo Uttinacci arriva anche Willie Peyote, per il loro brano Aglio e olio. La complicità tra i due artisti è palpabile, e non stupisce quando il rapper, salutando, si rivolge al pubblico dicendo: «Vi presento il futuro della musica italiana». Non potremmo essere più d’accordo con questa frase.
Fulminacci ringrazia tutti per essere presenti al Fabrique, perché ricominciare a fare questo lavoro “è una cosa fondamentale per noi”. E lo si vede, da come si muove sul palco, scogliendosi sempre di più man mano che il concerto va avanti. Il cantautore si lascia andare anche a qualche passo di danza, super coordinato con chitarrista e bassista.
Nella seconda parte del concerto Fulminacci si presenta con una giacca dorata. Non cambia solo stile, ma anche mood dello show. Il cantautore si scatena su Le ruote e i motori e Tattica, con tanto di balletto sul ritornello, per chiudere con Tommaso, chiesta a gran voce dal pubblico.
Finito il concerto, mi lascio andare ad un commento dal cuore: è uno dei live più belli che ho visto fino ad ora. Forse non sarà la chiusa più elegante per un articolo, ma ogni tanto ci vuole. Soprattutto, è giusto dire che i concerti sono ripartiti alla grande e Fulminacci ne è un’altra conferma.