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Modà, le parole di Kekko: «Sanremo mi terrorizzava. Sono qui per vincere la vergogna»

«Avevo totalmente escluso la possibilità di tornare sul palco. Ieri sera sono stato molto orgoglioso di me», ha raccontato il frontman del gruppo, in gara con “Lasciami”, durante la conferenza stampa di stamattina, in cui ha parlato del delicato tema della salute mentale e del ruolo delle band nel panorama musicale italiano

Autore Billboard IT
  • Il9 Febbraio 2023
Modà, le parole di Kekko: «Sanremo mi terrorizzava. Sono qui per vincere la vergogna»

Modà, Sanremo 2023 foto AGF

«È stato il periodo più difficile della mia vita. Mi sono trovato a letto senza nemmeno riuscire ad alzarmi. In quel momento non avevo messo in preventivo nemmeno di fare una corsa, figurarsi tornare sul palco. Era una cosa che avevo totalmente escluso». Inizia così, con le parole di Kekko in cui ricorda le ombre che hanno oscurato gli ultimi anni, la conferenza stampa dei Modà all’indomani della loro prima esibizione sul palco dell’Ariston.

«Ieri sera sono stato molto orgoglioso di me perché ero pronto a rimettermi in gioco a prescindere da tutto. Credo che ieri ci sia stato un punto di svolta nella mia vita, è stato davvero il primo giorno senza te», come canta in Lasciami, il brano con cui i Modà gareggiano. Il primo giorno senza essere travolto dal fantasma incombente della depressione, che Kekko non teme di nominare esplicitamente. «Non ho problemi a dire la parola depressione. Vive dentro di me ogni giorno e sta a me deciderle quanto spazio darle». E a chi gli chiede di chi sia il merito di questa rinascita, Kekko risponde senza cedere alla retorica della forza di volontà come unico rimedio necessario per prendersi cura della propria salute mentale. «Sono rinato quando ho iniziato a curarmi farmacologicamente. Anche se all’inizio mi vergognavo a prenderli, c’è ancora uno stigma», dice senza troppi giri di parole.

Tante le paure, tra cui – la più forte – quella del palco. E sentirlo dire dal frontman di una delle band più seguite in assoluto, che ha calcato palchi enormi (tra cui quelli dello Stadio Olimpico e di San Siro), fa sicuramente un certo effetto. «L’anno scorso ho deciso di sfidarmi. Mi ero prefissato di tornare sul palco a maggio del 2022 e così è stato. Finito il tour ho pensato che se mi fossi fermato in quel momento, sarei ripartito da capo». E allora, perché non tornare a Sanremo dopo dieci anni dall’ultima volta? «L’idea di Sanremo mi terrorizzava. Quando ho scritto Lasciami non ero ancora sicuro che ce l’avrei fatta ad affrontare una paura così grande. Sognavo spesso di salire sul palco e fare scena muta. Invece mi sono sentito a mio agio».

Kekko dei Modà: «Mi sono ammalato per cercare una perfezione che non esisteva»

«Siamo al Festival anche per ricollocare mediaticamente il nostro nome, che per molti anni è stato lontano per motivi ovvi. Ma soprattutto sono venuto qui per vincere le mie paure e la mia vergogna. Ho capito che la depressione è dettata anche dalla vergogna di parlarne e dalla repressione di determinate cose. Oggi so che non voglio più soffrire per il giudizio altrui», continua il leader dei Modà. «Mi sono ammalato perché cercavo una perfezione che non esisteva. Tentavo di mettere d’accordo tutti e sbagliavo. Adesso mi rendo conto che non posso piacere a tutti».

Durante la conferenza stampa, i Modà hanno parlato anche del duetto di domani sera e del ruolo che oggi le grandi band italiane dei primi 2000 occupano nel panorama musicale. «Sono contento di salire sul palco con Le Vibrazioni. Loro sono arrivati prima di tutti e la nostra generazione ha preso spunto proprio da loro», spiega Kekko. «In un momento in cui la musica suonata è veramente poca, portare sul palco una delle poche band che ha ancora questa attitudine mi sembrava bello». Lancia poi quella che apparentemente ha l’aria di essere una frecciatina ai rapper, ma che ha come bersaglio gli artisti della sua generazione. «Francesco Sarcina dice sempre che siamo stati dei coglioni a farci la guerra per tutti questi anni. Negli anni ’70 le band facevano comunella, ora questa cosa l’abbiamo lasciata ai rapper. Loro si dissano e poi fanno in feat. Siamo stati proprio dei pirla».

E a chi gli chiede cosa pensa dei giovani in gara, Kekko risponde in modo eloquente. «Ho incrociato pochi ragazzi. Ciò che mi sento di dire è che se alle spalle non hai la gavetta, fai fatica a cantare bene. Però fanno bene a sfruttare questa occasione. Ho apprezzato molto Tananai, che l’anno scorso non aveva fatto bene ma è stato molto umile a usare questo anno per migliorarsi vocalmente. Le persone intelligenti fanno come lui, quelli che prendono strade diverse lo fanno perché pensato al successo effimero».

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