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Margherita Vicario è un concentrato di pura energia. Il report del concerto al Fabrique di Milano

Il racconto del live della cantante romana nel capoluogo lombardo: tanta grinta e una live band di tutto rispetto

Autore Benedetta Minoliti
  • Il29 Aprile 2022
Margherita Vicario è un concentrato di pura energia. Il report del concerto al Fabrique di Milano

Margherita Vicario, foto di Fabio Izzo

Dopo l’esperimento del 2021 con il concerto di Mecna al Carroponte, quest’anno ho deciso di riprovarci, trascinando lo stesso amico alla data milanese del tour nei club di Margherita Vicario.

Il Fabrique si riempie piano. Si scalda in una serata già abbastanza calda, perché per fortuna la primavera è arrivata anche a Milano. La prima cosa che notiamo è che il pubblico è variegato. Ci sono ragazzi della nostra età, adulti, addirittura qualche over 60, tanti ragazzini.


Margherita Vicario, come una vera diva (in senso buono), si fa attendere fino alle 21:30. Una volta salita sul palco non la ferma più nessuno. La sua vitalità e la sua energia farebbero invidia a chiunque. Balla per un’ora e mezza, tra salti e giravolte. Soprattutto, Margherita canta.

Margherita Vicario
Margherita Vicario, foto di Fabio Izzo

Non si sofferma troppo sulle chiacchiere col pubblico. Introduce i pezzi e fa qualche battuta, si concentra soprattutto sui suoi brani. Il concerto si apre con Astronauti, il suo ultimo singolo che vi abbiamo raccontato in questa intervista, e prosegue con una scaletta che si divide tra brani dell’album Bingo e del suo primo progetto discografico Minimal Musical, uscito nel 2014.


Durante la serata c’è spazio anche per gli ospiti. Sul palco, insieme a Margherita Vicario, arrivano prima Ramiro dei Selton per Karma Sutra e poi Elodie per XY. Un bel regalo per il pubblico del Fabrique.

La riuscita del concerto, oltre che alla cantante romana, è dovuta anche alla band. Sì, ancora una volta, dopo averlo fatto con Frah Quintale e Coez, ci troviamo a fare i complimenti a tutti “gli altri” sul palco. Insieme a Margherita ci sono: Stefano Rossi (basso), Micol Toaudi (cori, davvero di un altro pianeta, chapeau), Cristiana Della Vecchia (tastiere), Riccardo Nebbiosi (sax). E ancora: Francesco Fratini (tromba), Elisabetta Mattei (trombone), Davide Savarese (batteria).

Margherita Vicario
Margherita Vicario insieme alla sua band, foto Fabio Izzo

Durante il bis Margherita Vicario propone tre brani, tra cui Abaué (Morte di un trap boy), tra i suoi singoli più apprezzati dal pubblico (me compresa). E se vi state chiedendo che fine ha fatto il mio amico, ha ascoltato tutto il concerto in rigoroso silenzio (“perché i concerti si seguono così, io mica voglio sentire cantare gli altri”). Ha apprezzato in particolare la band, sottolineando quando sia importante e quanto riesca a dare quel tocco in più che serve per la riuscita di un concerto. E io non posso che dargli ragione mentre ci avviamo alla macchina e penso a come dirgli che in macchina vorrò riascoltare tutte le canzoni che abbiamo sentito durante il concerto per fare un confronto tra disco e live.

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