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Primavera Sound 2023, si entra nel vivo: il racconto della seconda serata del festival

Al Parc del Fòrum di Barcellona il ritorno live di pesi massimi britannici come Blur e New Order, ma anche tanto hip hop (Pusha T, Central Cee), metal e proposte alternative di alto livello

Autore Federico Durante
  • Il2 Giugno 2023
Primavera Sound 2023, si entra nel vivo: il racconto della seconda serata del festival

I Blur al Primavera Sound 2023 (foto di Christian Bertrand)

Una delle esperienze più inconfondibili del Primavera Sound di Barcellona comincia prima ancora dell’ingresso al Parco del Fòrum, l’enorme spazio dove si tiene ogni anno il grande festival. È l’atmosfera che si respira avvicinandosi ai cancelli: il sole tiepido del tramonto, il vento nei capelli, l’odore del mare e le note dei primi live della serata che arrivano ovattate da lontano mescolandosi fra loro.

Si percepisce che si sta per entrare in un’isola felice fatta di inclusione, senso di comunità e, ovviamente, di musica (tanta). Il Primavera Sound è l’arci-festival: non una semplice kermesse o sequenza di live ma un luogo reale e ideale in cui la componente esperienziale, il carattere dell’evento sono fondamentali quanto la qualità dell’offerta musicale. È davvero il nostro Coachella.


L’aggettivo “nostro” non è casuale. Il Primavera Sound non è un festival spagnolo, ma europeo. Oltretutto il pubblico italiano rappresenta oggi ben il 10% del totale del festival. È la nazionalità più rappresentata dopo la Spagna stessa. Facilissimo, aggirandosi da un palco all’altro, sentire frammenti di conversazione con accento toscano, romano, milanese. Ci si sente subito a casa.

Gli headliner della seconda serata del Primavera Sound: Blur e New Order

Dopo il piccolo “teaser” di mercoledì 31 maggio (comprendente comunque i grandi Pet Shop Boys), il festival è entrato nel vivo con la serata di giovedì 1 giugno. La lineup include glorie del rock alternativo made in UK come i New Order (sempre, ahinoi, senza Peter Hook) e soprattutto i Blur, che finalmente stanno per tornare con un nuovo album di inediti.


L’orario proibitivo (dopo le 2 di notte…) non ci ha permesso di assistere alla performance di questi ultimi. Chi era presente, comunque, racconta di una band in grandissima forma, con un suono di chitarra particolarmente aggressivo.

Notevolissimo il live dei New Order di Bernard Sumner. Al netto di qualche evitabile stecca nel cantato (glielo si perdona), il sound è potente e i pezzi – un’infilata di grandi classici del repertorio, da Age of Consent a Bizarre Love Triangle – suonano freschi e ancora prepotentemente innovativi. Niente male per una band che ha alle spalle oltre quarant’anni di storia, fra alti e bassi. Chiusura con il super classico dei Joy Division, Love Will Tear Us Apart.

Bizzarro vedere che “pratone” del main stage quasi svuotarsi al momento del live successivo, quello della pur brava Halsey, artista che certamente può vantare – come si dice oggi – molti più “numeri” in streaming…

Il rock pesante

Ma il Primavera Sound non è solo indie rock britannico. C’è tanto spazio anche per il rock più pesante. Come nel caso degli svedesi Ghost, che – a giudicare dalla quantità di t-shirt con il loro logo presenti in giro per il festival – possono contare su una fanbase davvero affezionata.


La band tiene l’Amazon Music Stage con maestria, complici la suggestiva scenografia goticheggiante e i travestimenti “creepy” di vario genere. Il frontman Tobias Forge interagisce spesso col pubblico col suo marcato accento svedese e la musica è un particolare mix di riferimenti più o meno satanici e aperture melodiche molto catchy. Che bello, poi, sentire ancora degli assoli di chitarra degni di tal nome.

Proseguendo sul filone “heavy”, un’altra piacevole scoperta sono stati gli americani Turnstile, praticamente una via di mezzo fra Rage Against the Machine e NOFX. Il pubblico restituisce l’energia della performance con un pogo praticamente incessante. Unsung hero del live è il ragazzo che ha fatto crowdsurfing con la sua sedia a rotelle. C’è forse una cosa più rock di questa?

Hip hop e R&B

Giovedì 1 giugno al Parc del Fòrum ci sono stati anche due campioni dell’hip hop, da entrambe le sponde dell’Atlantico: Central Cee e Pusha T. Quest’ultimo in particolare raduna una folla notevole per un palco minore. L’hype è giustificato anche dal fatto che l’artista aveva annullato il tour europeo. Occasione imperdibile, dunque. Nulla da eccepire sul live, capace di appassionare non solo i fan del genere ma anche non pochi metallari di cui sopra. Bene così.

Un po’ sottotono, bisogna dirlo, il live di Anderson .Paak & Knxwledge. Pur preceduto da grande attesa, e nonostante l’ottimo livello artistico, tutto sommato lo spettacolo non cattura l’attenzione come dovrebbe.


Poco male, perché la musica non è finita al Primavera Sound 2023, anzi. Stasera tutti pronti per i live, fra gli altri, dei Depeche Mode e di Kendrick Lamar. Ve li racconteremo domani, ma si possono vedere tranquillamente in streaming sui canali Twitch di Amazon Music.

Le foto della seconda serata del Primavera Sound 2023

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