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MMW, alle 17.30 SHE! racconta la donna nel mondo della musica di oggi

Nel panel SHE! affrontiamo molti temi con alcune protagoniste del settore. Si parte da qui: le donne sono penalizzate in maniera particolare?

Autore Silvia Danielli
  • Il19 Novembre 2020
MMW, alle 17.30 SHE! racconta la donna nel mondo della musica di oggi

She!, il panel dedicato alla figura femminile nella musica

Oggi, alle 17.30, torniamo a parlare di figure femminili all’interno dell’industria discografica. È il momento di SHE! il panel di Billboard Italia per la Milano Music Week, al secondo appuntamento dopo quello dell’anno scorso. Un momento di riflessione importante proprio ora in cui tutto il mondo musicale, soprattutto quello dei live, è stato così profondamente colpito dalla pandemia.

Lo affronteremo grazie agli interventi di importanti protagoniste del settore. Paola Balestrazzi, A&R Director Sony ATV e manager di Gaia Gozzi, Sara Potente, ambassador italiana di Keychange, importante network per l’affermazione della parità di genere, e A&R Sony Music, Jessica Gaibotti, head of promotion Virgin Records, label all’interno di Universal Music, Giulia Mazzetto, vice managing director Carosello Records, Paola Catò, head of streaming e partner development Sony Music e Sara Colantonio, A&R e fondatrice dell’etichetta Bassa Fedeltà  e community coordinator di Shesaid.so. Shesaid.so è l’altro importante network mondiale che ha tra i suoi obiettivi quello di supportare le donne e la comunità LGBTQ+ all’interno del panorama musicale.

Il ragionamento di SHE! parte da una prima scontata considerazione: in Italia non ci sono mai stati presidenti donne nell’industria musicale, a parte Caterina Caselli nella sua Sugar. E In Italia le donne non occupano, se non in una minima percentuale, posizioni apicali. Ne avevamo parlato mesi fa con Andreea Magdalina, fondatrice e direttrice di Shesaid.so. che riportava un rapporto di McKinsey del 2019. Il problema per le donne emerge nel momento di una prima promozione. In azienda entra il 50% delle donne ma questo 50% ha meno probabilità di fare carriera. I direttori del personale scelgono quasi sempre di promuovere un uomo per schemi mentali pregressi. Perché è così? Il settore musicale è un ambiente particolarmente maschilista o è semplicemente identico agli altri?

Andreea Magdalina ci ha fornito il suo particolare punto di vista e noi ne abbiamo discusso con le partecipanti al nostro panel SHE!.

E ancora: le donne che lavorano nel settore si può dire che abbiano commesso degli errori? Qualcosa, anche se in piccolo, sta cambiando?

La pandemia ha aumentato ancora di più il divario (non solo economico) tra uomini e donne che lavorano nella musica? Seguiteci e scriveteci sui social che cosa ne pensate.

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