Interviste

Colapesce Dimartino e “Lux Eterna Beach”: «Non è il momento di scrivere canzoni d’amore innocue»

I due cantautori siciliani tornano con un album denso di concetti in un momento in cui “è necessario parlare e prendere posizione. Non si deve piacere a tutti sempre”

Autore Silvia Danielli
  • Il2 Novembre 2023
Colapesce Dimartino e “Lux Eterna Beach”: «Non è il momento di scrivere canzoni d’amore innocue»

Colapesce Dimartino, l'intervista per raccontare il nuovo album Lux Eterna Beach

Colapesce Dimartino con Lux Eterna Beach continuano a portare avanti la bandiera della canzone d’autore raffinata e dai suoni stratificati. Prodotta in maniera maniacalmente perfetta da Federico Nardelli e Giordano Colombo e con gli arrangiamenti orchestrali del Maestro Davide Rossi (pluripremiato ai Grammy e già con il duo per Musica leggerissima e Splash). Delicata e ironica. Leggera solo in apparenza ma densa. Il loro nuovo album, annunciato a inizio ottobre, esce domani, venerdì 3 novembre.
Loro però non si prendono come al solito molto seriamente. Sono nella sede del loro ufficio stampa e giocano a farsi le foto dietro a una finestra con le grate che è il set per i servizi televisivi degli chef del roaster d’agenzia. «Oh guarda, non sono troppo ce sta O Mar Fori?», fa uno. «Si, sei perfetto. Aspetta lì», risponde l’altro. Li richiamiamo all’ordine, anche perché quando si parla di cose serie si trasformano in un secondo.

Colapesce Dimartino intervista

Che cosa rappresenta questo lavoro per voi oggi?
Dimartino: È un album decisamente importante per noi, perché dentro ci sono tante idee che abbiamo racimolato in questi anni e tante melodie. Ci auguriamo per tutte le canzoni che scriviamo che durino più di noi. Direi che forse lo sperano tutti gli autori. E poi arriva in un momento cruciale: sia perché abbiamo ormai entrambi 40 anni e sia perché in questo momento la canzone ha bisogno di dire delle cose. Noi siamo convinti di averlo fatto.

Colapesce Dimartino Lux Eterna Beach: da Tenco ai Tame Impala

Mi sembra che i suoni di questo disco vadano da Tenco ai Tame Impala: sbaglio?
Colapesce: È il nostro background quindi lo accettiamo volentieri. C’è molto cantautorato anche se è un disco molto suonato e prodotto, proprio come i dischi che ci piacciono di più. Noi pensiamo che il cantautore debba e possa avere la funzione di un certo tipo. Anche perché quando ritorna ciclicamente c’è sempre un problema. E succede quando c’è l’esigenza di contestare qualcosa: pensiamo a Sixto Rodriguez per il Sud Africa o a Victor Jara per il Cile. Il nostro non è un disco politico, comunque, lo sentiamo più poetico. E comunque, come dice Antonio, vogliamo dire delle cose di un certo tipo e difenderle.

Colapesce Dimartino e il panorama musicale

Come vedete il panorama musicale che vi circonda invece?
Colapesce: Cerchiamo di concentrarci su ciò che ci piace. Perché se no sarebbe riduttivo dire ciò che non ci piace: sarebbe una lista troppo lunga, che va da Springsteen all’infinito.

Dimartino: Diciamo che in questo momento ci sono moltissime persone che non prendono posizione, ma non solo nel mondo della musica. È un problema di questa epoca storica. Non c’è neppure una rappresentanza politica e nemmeno degli ideali da difendere, se vogliamo dirla tutta. In questo momento preciso però, questo Governo li ha voluti affermare in maniera prepotente. Non credo che gli artisti debbano avere paura perché viviamo ancora in un Paese libero dove possiamo ancora parlare. Però quando lo fai diventi divisivo. Ma è giusto così.

Colapesce: L’importante è ricordarsi che non si può piacere a tutti mentre oggi la tendenza è scrivere canzoni innocue che non diano fastidio. Canzoni d’amore superficiali non procurano danno a nessuno.

Secondo voi sarebbe necessario che gli artisti si esprimessero sulla questione Gaza/Israele?
Dimartino: Non bisogna assolutamente farlo su tutto. Nel senso, comprendo Zero Calcare che non ha voluto partecipare a Lucca Comics perché c’era il patrocinio dell’ambasciata israeliana. Lui ha sempre affrontato la questione nella sua produzione artistica. Però non è obbligatorio. Noi abbiamo ben chiaro da che parte stiamo: non da quella dei terroristi di Hamas che hanno colpito anche un rave. Ma la popolazione civile della Striscia di Gaza sta subendo una reazione spropositata senza alcun senso. Il fatto che l’Italia si sia astenuta dall’appoggiare la risoluzione dell’Onu, poi, è la parte più inaccettabile da italiani.

Colapesce: Questo è un Governo di ultra-destra, del resto.

Il vostro brano Ragazzo di destra uscito venerdì scorso ha suscitato una serie di reazioni piuttosto accese da parte di certi giornali come Il Foglio.
Colapesce: Ci aspettavamo delle reazioni ma non avevamo chissà quale intento politico. È un brano che parla della paura. I giornalisti che ci hanno attaccato, in maniera ben poco elegante come sono soliti fare, non hanno tenuto conto che non parliamo di tutta la destra ma solo di una parte. In più elenchiamo una serie di luoghi con un linguaggio che non è proprio il nostro, dal termine “invasori” a “sostituzione etnica”, “attacco alle parate”. Insomma, abbiamo notato la ricerca di un nemico da parte di giornalisti poco preparati. Non abbiamo risposto volutamente.

Colapesce Dimartino Lux Eterna Beach e Ivan Graziani

Nell’album c’è I Marinai con la voce di Ivan Graziani: come è andata con la sua famiglia per avere l’autorizzazione?
Dimartino: La nostra etichetta, la Numero 1, era stata anche la sua per il primo disco, quindi chiudevamo un po’ un cerchio. E poi il figlio di Graziani, Filippo, ci aveva fatto ascoltare La canzone dei marinai che suo padre aveva scritto per i marinai morti in mare di Fano. A un certo punto ci siamo accorti che mancava il ritornello e abbiamo voluto scriverlo noi. All’inizio il nostro è stato un approccio in punta di piedi di fronte all’inedito di un autore che stimiamo tantissimo e tuttora ascoltiamo. Ci siamo chiesti se potesse essere rispettoso e cosa vorremmo che succedesse alla nostra musica il giorno in cui non ci saremo più?

E quindi cosa vi siete risposti?
Dimartino: È molto difficile. Ma se hai il benestare della moglie e del figlio forse è più semplice. Quando Filippo ha approvato le prime prove abbiamo deciso di proseguire. E poi quel testo è decisamente attuale, una frase dice: “Mi guadagno il pane come tutti fanno per ogni figlio che è rimasto in mezzo al mare”. Sembra scritta ieri e invece è della fine degli anni ’80 quando il problema dell’immigrazione non era ancora così pressante.

Colapesce: Se sai che le persone che più hai amato nella vita danno il loro consenso, cambia tutto. Comunque io prima di morire brucerò tutti gli hard disk con la mia musica.

Dimartino: Eh, dipende come muori… se hai il tempo di organizzarti o meno.

Da Joan Thiele al festival di Sanremo

Come feat. femminile avete scelto quella di Joan Thiele in Forse domani.

Colapesce: Finito il pezzo avevamo bisogno di una voce femminile e quella di Joan èbellissima, molto sensuale ed elegante e ci sembrava perfetta. Anche la melodia che ha scritto era perfetta.

Al festival di Sanremo non vi presenterete quest’anno immagino?

Colapesce: No, no basta. Già l’anno scorso ne siamo usciti con due premi per una canzone obiettivamente difficile. Come per Musica Leggerissima, da un “incidente” è nato un pezzo molto popolare. Aveva una intro, strofe diverse, due ritornelli diversi: era praticamente un pezzo prog. Quindi non so che cosa potremmo fare ancora al festival di Sanremo.

Di tutte le cose che dite in questo album, qual è quella più importante che vorreste che arrivasse al vostro pubblico?

Dimartino: Il qui e ora. Vogliamo parlare di questo momento. Non del passato né del futuro. C’è una luminosità da meditazione.

Colapesce: Come riferimento, anche per la copertina, abbiamo la Metafisica di De Chirico. E la meridiana al centro della foto di cover segna l’ora, l’una e dieci, che era proprio l’ora in cui è stata scattata la foto.

Colapesce Dimartino le date del “Club Tour 2023” organizzato da Vivo Concerti

  • Giovedì 23 novembre 2023 || Bologna @ Estragon
  • Giovedì 30 novembre 2023 || Napoli @ Casa della Musica
  • Venerdì 1 dicembre 2023 || Roma @ Atlantico
  • Lunedì 4 dicembre 2023 || Venaria Reale (TO) @ Teatro della Concordia
  • Martedì 5 dicembre 2023 || Milano @ Alcatraz
  • Mercoledì 13 dicembre 2023 || Palermo @ I Candelai SOLD OUT
  • Giovedì 14 dicembre 2023 || Palermo @ I Candelai SOLD OUT
  • Venerdì 15 dicembre 2023 || Catania @ LAND La Nuova Dogana

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